Il canone letterario del 900

Introduzione

Il compito da svolgere riguarda il periodo dall’unità d’Italia a oggi, benché non si dia un canone preciso. Nell’ottocento uno si dà una terna all’inizio e una terna alla fine e si sente a posto:

Foscolo Leopardi e Manzoni da una parte, Carducci, Pascoli e D’Annunzio dall’altra.

Prima metà del 900 abbastanza definito, seconda metà no.


Gentile negli anni ‘20 faceva studiare: Carducci, Pascoli e D’Annunzio, morti risp nel 1907, 1912 e D’Annunzio vivo e vegeto. Non c’era deputato nel parlamento che non leggesse o non citasse uno di loro. Non c’era distanza tra letteratura e vita pubblica.


Ancora nel 1987 l’unico autore che doveva conoscere un maturando era Pirandello. Naturalmente i professori e i manuali cercavano di sfondare i limiti della normativa, ma le iniziative erano private e personali.


900 privo di valore? decadentismo. è impossibile storicizzare la modernità? in parte è vero, in parte non c’è tempo, ma d’altra parte oramai si è creato uno iato insopportabile.

Il prof. non è preparato? Bisogna fare spazio al 900.


Letteratura si allunga e il tempo diminuisce: è un problema reale se si insegna dai siciliani a oggi. La domanda è mal posta: non è che dobbiamo aggiungere nuovi autori, ma selezionare solo alcuni classici 4, 5 all’anno e studiare la letteratura


Noi dobbiamo leggere Dante attraverso gli occhi del nostro presente, attraverso le letture di Montale o di TS Eliot, Ariosto attraverso Calvino per esempio: storia culturale, delle idee.

Boccaccio attraverso Pasolini o la Quest attraverso Fenoglio!


Sarebbe stato opportuno partire da Verga e lasciare Leopardi all’anno scorso.

Che conosciate almeno la storia delle idee principali delle cultura occidentale.


NON DARSI UN CANONE significa non darsi un’identità


Gli autori del 900 sono anche difficili perché non sono commentati (anche a causa di una legge sul copyright). Gli autori del 900 per la poesia saranno da considerarsi in una scala gerarchica (anche grazia all’antologia del Mengaldo Poeti italiani del 900). Un’indagine condotta sulle antologie per la scuola delinea il seguente canone letterario italiano.

Montale è riconosciuto come il poeta più importante del secolo, in un gradino successivo Saba e Ungaretti, su un terzo livello troviamo Gozzano, Palazzeschi, Sereni, Fortini Pasolini, Luzi e infine Quasimodo, Campana, e ancora i più recenti Caproni, Rosselli.

La narrativa è più difficile, anche a causa delle difficoltà di antologizzare. Autori prevalgono: Svevo, Pirandello, poi Gadda (di difficile scrittura e anche lettura) e Calvino ma anche Tozzi (duro, ma di grande valore), e infine Pavese e Fenoglio, Moravia e la Morante e Primo Levi e Sciascia.


Ma di questi autori quali testi? è ridicolo ma di Montale si fa quasi unicamente Ossi di seppia, che è un’opera giovanile, mentre le Occasioni e la Bufera, con testi più maturi, si fanno poco.

Possiamo leggere de André? Indubbiamente un poeta, e momenti lirici di alto livello, ma sono pagato per insegnarvi Montale e voi vi ci dovete spaccare la testa su Montale.

indicazioni metodologiche

Sulla scelta del canone è inevitabile ragionare non tanto sul numero, sulla quantità o la qualità degli autori da affrontare durante il percorso scolastico, quanto sul fatto che il canone obbliga implicitamente i professore a fare una scelta e il professore, trasformato in un burocrate, è incapace di fare scelte di alcun tipo e si è ridotto a seguire direttive.

Ci si guarda bene dal mettere in discussione il duecento pre Dante e si è disposti ad affrontarlo in seconda, là dove al biennio sono necessarie ancora le basi di educazione linguistica.

Il triennio Dovrà farsi coraggio e tagliare: studiare 4, 5 al massimo classici della letteratura Europea all'anno.

Questo inevitabilmente ci porta a soluzioni come la critica per temi, al fine di affrontare quei momenti della letteratura che è giusto conoscere, ma che non si ha il tempo di approfondire.

Con letteratura forse si intenderà meglio storie culturale della letteratura, o storia delle idee: lo studio della letteratura ben integrato con le esperienze vicine: con la filosofia, con la storia dell'arte etc.

Non è plausibile affrontare 26 autori considerati tutti classici secondo la riforma Gelmini, anche solo per gusto personale del professore, con un'analisi doviziosa delle rispettive poetiche nella loro profondità e nella loro evoluzione artistica.

Di conseguenza fare Leopardi in quinta è sempre meno auspicabile perché Leopardi è un autore dell'800, nato nel 700, e il suo posto è al fianco di Manzoni, non di Montale.

Perdere tempo con Carducci non è più opportuno. Bisognerà scegliere onestamente in virtù di corsi di aggiornamento che devono essere costretti ogni segnati devono essere costretti a fare 56 autori del 900 della letteratura Europea della cultura occidentale inserendo naturalmente anche contributo statunitense non costringendo castrando l'insegnamento delle trattorie italiana alla insegnamento della letteratura della provincia Italica che francamente è anche minoritario ma insegnando la cultura delle idee della civiltà almeno accidentale almeno occidentale Ma vedendo come sono le classi questa posizione potrebbe anche essere rivalutata facendo leva calcando la mano sulla letteratura comparata