Il gran maestro della Merda


Lars Von Trier

Nella seconda metà del secolo XX la vita ricca e licenziosa del capitalismo è compressa. Rimangono stizze, passioncelle, denunce, calunnie, furori grammaticali, la parte più grossolana e pedantesca di quella vita. Tra queste preoccupazioni e miserie venne in luce l'opera di Lars von Trier.

Lars von Trier intoppava in un mondo non più poetico, ma critico. Il sentimento dell'arte era esausto, l'ispirazione e la spontaneità nel comporre e nel giudicare era guasta da ragionamenti fondati sopra concetti critici, generalmente ammessi e tenuti come DOGMA. Il Trier era già critico prima di esser poeta. Ciò che sta avanti a lui non è il suo argomento, ma certi fini, certe preoccupazioni certi modelli. A diciotto anni è già premiato a Cannes, sviluppa a maraviglia tesi di filosofia, di rettorica e di etica: scrive la trilogia Europa, premiata ai concorsi. Ma il pubblico trova il pasto un po' magro e ne torce la bocca. Lasciò allora da parte il pippone allegorico didascalico, o, come dicevano, il film d'autore, e pensò di darsi alla novella edificante, che niuno sapeva di cercare. In somma cominciò la fase Predicozzo.

Lars von Trier, educato in una scuola gesuitica, vivuto già nella sua prima gioventù nella libertà di due genitori nudisti, comunisti e atei, era un sincero credente, ed era insieme fantastico, smaliziato, sentimentale, penetrato ed imbevuto di tutti gli elementi della cultura liberal di sinistra. Pugnavano in lui due uomini: il nudista e il cattolico. Mortagli la madre che era ancor giovinetto, rivelandogli la vera identità del padre, che non era l'ebreo che credeva, gittato tra' più acuti bisogni della vita venendogli a mancare la sua identità privilegiata di vittima del secolo come figlio di giudeo, non compensando la perdita l'identità inflazionata di figlio di puttana, accusa chiunque, non dimenticando mai di porsi come l'innocente perseguitato e incompreso, in nessuna occasione sfiorato dall'idea di essere un semplice stronzo.

Serve il pubblico e si sente libero; vive tra' vizi e le bassezze, e rimane onesto; domanda pietà con la testa alta e con aria d'uomo superiore e in nome de' princìpi più elevati della dignità umana. Fino al 2011, poi basta, mostra le carte e incomincia a fare apologia di Hitler.

Se fosse nato nel medio evo, sarebbe stato un santo. Nato fra quello scetticismo ipocrita e quella coltura contraddittoria, vive tra scrupoli e dubbi, e non sa diffinire egli medesimo s'egli è un eretico o un cattolico, più crudele inquisitore di sé che il tribunale dell'Inquisizione. Se ci fosse stato un serio movimento e rinnovamento religioso, Lars von Trier sarebbe stato l'autore di questo nuovo mondo, invece ciccia; il movimento era superficiale e formale, prodotto da interessi e sentimenti politici (e rancore verso quella bagascia di sua mamma) più che da sincere convinzioni. E tale si rivela nell'opera di von Trier..

Il Lars volle fare un Decamerone austero e morale, animato da spirito religioso, possibilmente prossimo al vero o verisimile, di un maraviglioso naturalmente spiegabile, e di un congegno così coerente e semplice, che fosse vicino ad una schiacciante e logica perfezione. Questo fu il suo ideale classico, e invece gli venne una Merda.


Breve filmografia del gran maestro della Merda

Il grande capo

La Chiesa cattolica vivacchia su un bluff, ma prima o poi tornerà il nostro Signore Domeniddio Gesù Cristo per il redde rationem.


Idioti

I sessantottini sono una manica di mongoli delinquenti.


Onde del destino

Sulla novella di Griselda niente da dire, questo è un mio modestissimo contributo.


Dancer in the dark

Una scema riscatta il proprio onore mantendo una promessa (mica palle, branco di Giuda Iscariota!), anche se questo causerà mali atroci a tutti i suoi cari.


Dogville

Quando tornerà Cristo nostro Signore Iddio non giocherà una seconda volta la carta del buonismo, piccoli sporchi bastardi vomitosi che non siete altro.


Melancholia

Siete degli stupidi presuntuosi schifosi, non riuscite ad ammetterlo nemmeno di fronte alla fine.


Antichrist

I miei genitori erano delle stupide merde e sono vivo per miracolo.


Nymphomaniac

Il '68 è stato una merda e comunque mia madre è una puttana.

A guisa di curriculum la sua filmografia fu presentata alla commissione Vaticana Canonizzazioni, la quale tuttavia, ragionando in termini di secoli e non di stagioni tv, non dimentica della frecciatina de Il grande capo, restituì al mittente con una fragorosa pernacchia.