Data pubblicazione: 10-giu-2011 12.58.32
Argomento delle lezioni e delle attività svolte.
Il programma ha riguardato la meccanica unidimensionale, dalla cinematica del punto alla legge di Newton.
L'approccio seguito è stato di tipo problem-oriented, con attività sperimentali di misura e interpretazione dei dati. Di norma le attività impegnavano due ore e richiedevano una relazione di gruppo. Non è stato possibile usare il computer per trattare i dati sperimentali. Spesso sono stati proposti filmati di esperimenti.
Ad ogni relazione è stato assegnato un voto di gruppo, che ha determinato il voto finale.
La composizione dei gruppi era di norma libera.
Alcune valutazioni individuali sono servite a misurare il livello di apprendimento da parte dei singoli componenti dei gruppi.
Questa parte ha riguardato i concetti di misura e di errore, e la loro rappresentazione cartesiana.
Le esperienze svolte hanno riguardato misure e leggi geometriche, con cenni alla costruzione di modelli fisici.
Avambraccio vs. altezza. Esiste una relazione tra la lunghezza del nostro avambraccio e la nostra altezza? Abbiamo preso il metro e abbiamo riportato i dati di ogni componente del gruppo su un diagramma cartesiano, senza scordarci di rappresentare gli errori come dei rettangoli.In questo modo abbiamo scoperto che c'è una legge lineare che lega la nostra altezza alla lunghezza del nostro avambraccio: siamo proporzionati!
Circonferenza cranica vs. distanza tra le tempie. Come per gli avambracci, abbiamo preso le misure (con calibro e metro da sarto) per verificare se anche qui c'è una legge lineare che lega circonferenza e diametro.L'errore è molto più grande della volta scorsa, e i dati molto più vicini uno all'altro, ma anche questa volta l'esperimento è compatibile con una legge lineare.Perché?Per interpretare i dati costruiamo un modello, anzi due. Il primo modello è che abbiamo la testa tonda, il secondo che abbiamo la testa quadra...il risultato sembra una via di mezzo: un ovale.
Barattoli. Confrontiamoci con oggetti geometrici: per i barattoli cilindrici, cerchiamo la relazione tra circonferenza e diametro. Scopo dell'esperienza è verificare se esiste una relazione lineare tra circonferenza e diametro di alcuni oggetti di forma cilindrica. Stimiamo l'errore di misura in 0,1 cm sia sul diametro che sulla circonferenza, ma per ragioni puramente didattiche (grafiche), fingiamo che sia di 0,5 cm, altrimenti avremmo problemi a disegnarlo. Costruiamo una tabella Disegniamo i punti sul grafico. Rappresentiamo l'errore con un rettangolo (centrato sul punto), la cui semi-altezza corrisponde all'errore nell'ordinata del dato e la cui semilunghezza della base corrisponde all'errore nell'ascissa del dato. Dopo aver rappresentato i dati, vogliamo interpretarli. Il modello che ...
Valutazione 1 Per chiudere la serie su errore e misura, abbiamo fatto una verifica su concetti e linguaggio, che è stata anche lo spunto per chiarirci alcune idee.Se hai ancora qualche dubbio, o qualche proposta, esprimili qui. Inviato in data 28/nov/2010 17:08 da francesco manzo
I due concetti su cui si è incentrata questa parte del programma sono stati quello di velocità e quello di accelerazione.
Il linguaggio scelto è stato quello dei grafici cartesiani, in particolare è stata proposta la corrispondenza velocità=pendenza nel diagramma orario e la corrispondenza accelerazione=pendenza nel diagramma velocità-tempo.
In un secondo momento è stata proposta la traduzione in linguaggio algebrico e l'uso di software di geometria dinamica (GeoGebra)
Le esperienze, che hanno impiegato foto stroboscopiche, immagini in movimento e test cognitivi, sono servite a familiarizzare con la rappresentazione oraria del moto nel diagramma cartesiano. Solo l'ultima esperienza ha riguardato l'accelerazione.
Sciatore. Che botta! Abbiamo calcolato la velocità che aveva Hermann Maier al momento di questa caduta in discesa libera alle olimpiadi di Nagano 1998. Hermann si è ripreso, e pochi giorni dopo ha vinto l'oro sia in super G che in slalom gigante. Relazione di Matteo et. al., M2A In questo grafico abbiamo messo tempo trascorso e metri percorsi dallo sciatore. Le immagini sono scattate ad intervalli di 0,075 ± 0,001 s. La lunghezza degli sci è di 2,1 ± 0,1 m. Consideriamo solo le immagini che mostrano lo sciatore in volo (quelle dove l'ombra è staccata), e riportiamo usando una squadra la posizione dell'ombelico (baricentro) dello sciatore direttamente sul grafico. Abbiamo stimato che ad 1 ...
Valutazione 2a La correzione di questo compito è stata l'occasione per chiarire la relazione tra * velocità * pendenza * coefficiente angolare * costante di proporzionalitàLa velocità può essere descritta in una moltitudine di linguaggi matematici equivalenti.Il linguaggio che viene adottato dalla maggior parte dei testi e che per molte ragioni è il più naturale è il linguaggio algebrico-analitico, ma noi abbiamo optato decisamente per un linguaggio geometrico.
Da Roma a Pisa. Da google maps abbiamo avuto una tabella di marcia 1. Procedi in direzione nordovest su A90 Circa 7 min 14,7 km 14,7 km (totale) 2. Prendi l'uscita per SS2bis verso Cassia Circa 11 min 12,8 km 27,5 km (totale) 3. Continua su SS2 Circa 31 min 31,1 km 58,6 km (totale) da cui abbiamo ricavato i punti del grafico della distanza percorsa in funzione del tempo. L'errore su questi dati è indicato dall'ultima cifra decimale: 14,7 significa 14,7 ± 0,1 ecc. Gli errori sul tempo invece dobbiamo stimarli noi, perché google maps non ce li da. Il metodo che abbiamo scelto consiste nell'assegnare un errore di ±10 km ... Valutazione 2b Test eseguito in M2A insieme alla valutazione 2a.Risultati strepitosi per questo semplice test sulla capacità di lettura del diagramma spazio-tempo (altrimenti detto diagramma orario) e sull'associazione velocità-pendenza, anche quando la curva rappresentata non è una retta. Studiate a fondo questa correzione perché ci servirà in futuro! L'errore più comune è stato di confondere il diagramma con una vista dall'alto della traiettoria. Le curve nella terza figura ad esempio non descrivono uno zigzag, ma ripetute frenate e accelerate!Chi non ha giustificato le risposte è stato penalizzato, perché lo scopo di questi test è di rilevare i problemi di comprensione e la proprietà di linguaggio, non di nasconderli.Gli abbinamenti corretti erano:5 Velocità costante ...
Falling ball Prima parte. Siamo partiti da una foto stroboscopica di un pallone che cade. L'otturatore della macchina fotografica rimane aperto per 0,6 s mentre la scena viene illuminata da una lampada stroboscopica. Osserviamo 11 immagini del pallone distanziate nel tempo di 0,06 s. Sappiamo anche che l'altezza da cui viene lasciata cadere la palla è di 1,90 m. E' evidente che la velocità aumenta durante la caduta, ma in che modo? Per prima cosa abbiamo costruito un grafico della posizione della palla nel tempo, riportando direttamente le misure sull'asse verticale esattamente come avevamo fatto nell'esperienza sullo sciatore. Solo in 1B, abbiamo utilizzato Geogebra per fare lo stesso percorso con l'aiuto del computer. Per ...
Questa parte del programma è stata incentrata sullo studio di un particolare sistema: il pendolo. Siamo partiti dall'osservazione per porci delle domande e stilare un programma sperimentale per scoprire se alcune congetture erano suffragate dagli esperimenti e se rimanevano valide in altri sistemi.
Per la prima volta abbiamo usato esperimenti qualitativi oltre a quelli quantitativi.
Il primo esperimento concettuale riguardava la conservazione dell'energia meccanica, nel pendolo sempice e in alcune varianti.
Siamo quindi passati allo studio degli urti, costruendo in classe un pendolo di Newton e introducendo il principio di conservazione della quantità di moto.
Abbiamo anche utilizzato video didattici con schede di osservazione guidata.
Conservazioni Conservazione dell'energia nel pendolo In classe abbiamo costruito un pendolo, e ci siamo chiesti: se lasciamo il pendolo a velocità zero in un certo punto, dopo aver compiuto un'oscillazione completa, il pendolo tornerà più in alto, più in basso oppure alla stessa altezza dalla quale lo abbiamo lasciato? Abbiamo discusso e poi verificato sperimentalmente che la terza risposta è quella giusta, come si vede anche nel filmato qui sotto. Questa osservazione è stata la base per la domanda: come fa il pendolo a sapere a quale altezza deve tornare? Più precisamente, supponiamo di osservare il pendolo dopo esattamente 1s. Deve esistere un numero, che dipende dalle sue caratteristiche fisiche (posizione, velocità, magari peso, accelerazione, lunghezza del filo) che ...
La fisica del pendolo. Quali sono le quantità che possiamo misurare nel pendolo? Dalla discussione in classe è emersa una lista: Lunghezza del filo. Periodo (cioè il tempo necessario a compiere un'oscillazione completa e tornare nella stessa condizione in cui era). Altezza iniziale. Altezza massima (che abbiamo visto essere uguale a quella iniziale se la velocità con cui lasciamo il pendolo è nulla). Velocità iniziale (che per adesso prenderemo sempre nulla). Velocità massima (o velocità nel punto più basso, ma vedremo che è la stessa quantità). Massa (torneremo altrove sulla distinzione tra massa e peso). Gravità (è chiaro a tutti che lo stesso pendolo oscilla più lentamente sulla luna che sulla terra). Il nostro programma sperimentale è di vedere se queste quantità (in ...
Periodo e lunghezza del filo. Il periodo, cioè il tempo necessario al pendolo per tornare alla situazione di partenza, cresce all'allungarsi del filo. Abbiamo fatto una prima esperienza per cercare di verificare se la relazione tra lunghezza e periodo fosse lineare, e abbiamo concluso di no! Per prendere i dati, abbiamo costruito dei pendoli con il filo e dei pesi. Abbiamo misurato la lunghezza del filo fino a circa metà del peso, con un errore di 0,5 cm. Poi abbiamo fatto oscillare il pendolo, lasciandolo da un angolo iniziale non troppo ampio (20o andavano bene) e cronometrato il tempo necessario a compiere 10 oscillazioni complete, con una precisione di 1 s. Poi abbiamo riportato i dati in un grafico e verificato che ...
Autoscontri. Abbiamo preso da youtube un video sugli urti e su questo abbiamo impostato la lezione. Di nuovo, il video era in inglese, ma le immagini parlavano da sole.Sarebbe servito un audio migliore pero'! Il principio d'inerzia. Il video comincia con un manichino che cade da un camioncino quando questo improvvisamente parte. E' l'introduzione al principio d'inerzia: ogni corpo, in assenza di forze, mantiene il suo stato di moto. In altre parole, se un corpo è fermo, serve una forza per farlo muovere, ma se invece si muove, serve una forza per farlo fermare. E' una specie di principio di pigrizia dei corpi. La prima parte del filmato ci dice che per fermare il manichino del crash ...
Pendolo di Newton Per studiare gli urti senza troppo attrito di mezzo, un sistema particolarmente semplice è il pendolo di Newton. Questo in foto è il nostro, realizzato in M2A con qualche pallina da golf, occhielli a vite, filo da pesca e una tavola di legno a cui è incollato il tutto. Riesce a fare una decina di urti prima che l'energia si disperda. In attesa di girare un nostro video, metto qui un filmato con un pendolo più professionale ma meno colorato del nostro: Questo pendolo ci può insegnare moltissimo sulla fisica degli urti. Newton, il padre della meccanica moderna, lo ha usato proprio per questo, parecchi anni prima di formulare le leggi della meccanica. Il pendolo di Newton però è ...
Cartoni animati. E' il momento di descrivere l'urto nel diagramma spazio-tempo.Prendiamo in esame l'urto tra due automobili. Questo urto si può pensare come anelastico, in altre parole, dopo l'urto le due macchine sono come fuse in un unico oggetto. Nota che in questo urto c'è una grossa perdita di energia che viene usata per piegare le lamiere.Costruiamo un cartone animato con GeoGebra. Usando il diagramma orario, associamo ad ogni istante di tempo la posizione delle due automobili fino al momento dell'urto.Il nostro cartone animato è realizzato inserendo due immagini di automobile che scorrono parallele all'asse delle posizioni. La grandezza delle macchine è proporzionale alla radice cubica della massa: prova a cambiare la ...
L'ultima parte del programma ha riguardato la formalizzazione delle leggi di Newton, già intraviste durante l'analisi degli urti.
Il collegamento matematico tra conservazione dell'energia meccanica e seconda legge di Newton è stato solamente accennato, in un tentativo abortito di utilizzare il linguaggio algebrico.
I mezzi utilizzati in questa fase sono stati alcuni video didattici con schede di osservazione guidata.
Mission to mars Per illustrare il principio di azione e reazione, abbiamo discusso uno spezzone di un famoso film di fantascienza.Quattro astronauti devono lasciare la loro nave per rifugiarsi in un piccolo modulo di atterraggio su marte, ma devono darsi la spinta in qualche modo e soprattutto frenare una volta arrivati.Nel filmato si evidenziano due fenomeni fisici: la conservazione della quantità di moto e il principio di azione e reazione.Le tute degli astronauti hanno dei piccoli propulsori. Come tutti i motori a reazione, funzionano a causa della conservazione della quantità di moto: espellono a grandissima velocità un gas all'indietro per far avanzare l'astronauta in avanti.La massa del gas è molto bassa, ma la sua velocità è così ...
La seconda legge Qui trovate un paio di video dell'ente spaziale europeo sulle leggi di Newton:Terza legge (azione e reazione) Seconda leggeLe vostre risposteIn 1B, il questionario è stato proposto senza prima discutere i filmati con il professore. L'idea dietro questa procedura era quella di lasciarvi liberi di osservare e di utilizzare il vostro linguaggio. Naturalmente il voto non verrà conteggiato, anche perché siete stati aiutati in maniera diversa. Ma JP, LG e LT si meriterebbero un trattamento diverso.Adesso analizziamo le imprecisioni di linguaggio e gli errori concettuali per arrivare ad una piena comprensione delle leggi di Newton.Vale la pena ricordare che stiamo cercando di "scoprire" le leggi della dinamica, e che questo è un processo ...
Bungee jumping Ora che conosciamo la seconda legge di Newton, vediamo di applicarla in un esempio. Supponiamo di voler fare un salto con l'elastico da un ponte alto 200 m, legati ad una corda lunga 50 m. Sarà sufficiente l'elastico a fermarci? Quanti secondi passano prima che l'elastico cominci a rallentarci? Cosa succede se siamo molto leggeri o molto pesanti? Analizziamo il moto usando Geogebra: Scaricate e aprite l'allegato Cancellate tutto quello che è dalla riga 17 in giù Nella casella A2 mettete la vostra massa in Kg. Nella casella A6 mettete 0.3 (diminuisce la precisione ma osserviamo un tempo più lungo) Trascinate le caselle delle prime due colonne fino alla riga 70 Ora cambiamo la forza ...
Alcune lezioni hanno riguardato i programmi che abbiamo utilizzato strada facendo:
GeoGebra GeoGebra è un programma estremamente potente che ci aiuterà a passare da un linguaggio matematico all'altro, automatizzando le azioni più noiose. E' un vero ambiente di programmazione per oggetti, nel senso che alle proprietà dei vari oggetti (numeri, punti, segmenti, rette ecc.) si può accedere in molti modi diversi. Per capire, anche Excel è in grado di fare un grafico a partire da una tabella, ma non è in grado di fare una tabella a partire da un grafico. Geogebra invece permette di mischiare gli approcci consentendoci di accedere agli oggetti usando il linguaggio grafico, quello del foglio di calcolo e quello algebrico.E' principalmente un programma di matematica, e vi sarà utile anche nei prossimi anni.Iniziamo a ...
Animazioni Avevamo l'esigenza di far mente locale sulle esperienze svolte fino a qui, così scimmiottando il "dialogo" di Galilei, abbiamo sceneggiato i nostri ricordi. Poi ne abbiamo tratto dei piccoli cartoni animati, che ci aiutano a rinfrescarci la memoria. Questo cartone animato sul pendolo di Newton si basa sulla sceneggiatura di Giulia, Joao, Mattia e Federico. Questo cartone è stato sceneggiato da Riccardo, con la consulenza part-time di Marika, Chiara, Mattia e Giulia: Questo è opera di Chiara, Nicole, Giorgia e Ximena: Opera di Valerio, Alessandro, Danilo e Riccardo
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