Helios-44 2.0-58mm
Helios-44 [Гелиос-44] 2.0/58mm (MMZ): per Zenit 3M (KMZ)
Stabilimenti di produzione URSS - Legenda:
Quasi tutte le imprese dell'industria ottica dell'Unione Sovietica facevano parte del complesso militare-industriale del paese. Per molto tempo, alcune fabbriche non hanno nemmeno avuto un nome pubblico e sono state elencate solo sotto numeri. Nei cataloghi sovietici, l'origine di un particolare obiettivo, fotocamera o altro dispositivo fotografico non veniva quasi mai espressa. Anche dai manuali operativi, non è stato sempre possibile "declinare" il produttore e la sua ubicazione. Spesso è possibile conoscere l’identita del produttore solo tramite il suo Logo
L’obiettivo utilizza 6 elementi disposti in composizione "doppio Gauss asimmetrico". Il progetto Helios-44 58mm f/2.0 sviluppato dal Professor D.S. Volosov è un derivato dello Zeiss Biotar 58mm f/2.0 progettato nel 1937 da W. Merté per Zeiss, derivato a sua volta dallo schema OPIC sviluppato da Horace W. Lee nel 1920
Richiami storici: Der Zug der 41 Glasmacher (La processione dei 41 vetrai)
La Russia invasa dalla Germania il 22 giugno 1941, inizia una corsa agli armamenti per contenere l’avanzata nazista. Il 1 febbraio 1942, per ordine del Commissariato popolare per gli armamenti dell'URSS, a Krasnogorsk, 30 Km da Mosca, nasce un impianto ottico statale noto come KMZ (Krasnogorskiy Mechanicheskiy Zavod - Krasnogorsk lavori meccanici). Durante il conflitto la fabbrica produceva binocoli e strumenti ottici di precisione per supportare lo sforzo bellico. Nel 1945, dopo la fine della guerra, la produzione ottica della Zeiss Jena passa in mano sovietica, che viene in possesso di progetti e impianti di produzione, ma non del vetro ottico fornito dalle fonderie Schott. Le truppe americane avevano selezionato specialisti della Schott Jena e trasferiti con sé nella Germania occidentale - i cosiddetti "41 vetrai". Operazione prese il nome "Der Zug der 41 Glasmacher" (La processione dei 41 vetrai), in quanto i "41 vetrai" capitanati da Erich Schott si spostarono in diverse sedi prima di trovare sede finale nel 1952 a Mainz (Magonza) dove si trova tuttora. Parte degli impianti produttivi Zeiss verranno trasferiti in KMZ per avviare la produzione di obiettivi fotografici con i progetti della Carl Zeiss, ma in mancanza del vetro Schott si rese necessario ricalcolarne la formula ottica per il vetro sovietico disponibile, D.S. Volosov, padre di questa riconversione ottica postbellica, riuscì a convertire le formule dello schema precedente adattato al vetro disponibile. Col nome Helios-44 iniziò la produzione alla KMZ a partire dal 1958, variandone negli anni a venire la fattura in svariate versioni.
Inizialmente, Helios-44 è stato prodotto per la famiglia reflex ZENIT con raccordo a vite M39×1 e tiraggio 45,2mm. Con il passaggio delle fotocamere reflex al raccordo a vite M42×1 e tiraggio 45,5 mm, l'obiettivo è stato uniformato con questi nuovi parametri e ha ricevuto un indice aggiuntivo "2" nel nome, diventando: "Helios-44-2", l’indice aggiuntivo veniva cambiato progressivamente ad ogni variazione di progetto, per esempio: dall’inizio anni ‘80 le lenti vengono sottoposte a trattamento multistrato (MC multicoated) ed esordisce il modello "Helios-44-4". L’ultima indice “7” chiude la produzione. Fondamentalmente al progredire dell’indice, corrisponde un miglioramento della risoluzione ottica. Zenitcamera.com Archivio Helios-44
Helios-44 caratterizzazione dell’immagine
L' Helios-44, come tutti gli obiettivi basati sullo schema doppio Gauss simmetrico Biotar, produce un effetto bokeh a spirale (swirly) dello sfocato, a tutta apertura. I "cerchi" bokeh diventano di forma più ellittica man mano che si allontanano dal centro dell’immagine. Questo fenomeno ottico conferisce alle immagini rese da questo obiettivo un carattere estremamente personale e riconoscibile, che ha creato un seguito di culto tra i fotografi.
Genesi
Doppio Gauss è stato il design dominante negli ultimi 100 anni per quasi tutti gli obiettivi standard di elevata qualità ad alta luminosità.
Il principio: "Schema Gauss"
Carl Friedrich Gauss (1777-1855) famoso matematico tedesco, nel 1817 aveva descritto un nuovo tipo di doppietto acromatico per telescopi rifrattori; costituito da una coppia di elementi a forma di menisco distanziati in aria, un crown positivo e un flint negativo, per migliorare, a suo dire, il cromatismo e l'aberrazione sferica del doppietto utilizzato nei telescopi astronomici di J. Von Fraunhofer. Il tentativo si rilevò vano e tuttora XXI° sec. si utilizza ancora il doppietto acromatico Fraunhofer nei telescopi astronomici. Il doppietto Gauss viene dimenticato.
L’evoluzione: "Doppio Gauss Simmetrico"
Nel 1888, Alvan Graham Clark, trova che assemblando in contrapposizione speculare una coppia di doppietti Gauss si ottiene un sistema ottico bilanciato che crea una "controreazione ottica" sopprimendo le aberrazioni ottiche. Il doppietto di Gauss risolveva il problema della planeità e la sua applicazione naturale diventava la fotografia.
Clark ottiene un brevetto U.S. Pat. 399,499 (1888) era nato lo schema "doppio Gauss". Quello stesso anno convinse Bausch & Lomb Optical Co. (Rochester N.Y.) a produrre un obiettivo a doppio Gauss per la fotografia, che verrà commercializzato come "Alvan G. Clark Lens".
Alvan G. Clark era il figlio del fondatore della "Alvan Clark & Sons", un'azienda ottica che produceva lenti astronomiche.
Alvan, essendo cresciuto tra i telescopi, era un famoso astronomo dell'epoca. Aveva trovato il primo esempio documentato di una stella nana bianca, Sirio B, la compagna della brillante stella Sirio. La sua fama gli ha permesso di suggerire l'obiettivo a B&L e, allo stesso modo, la sua fama ha permesso a B&L di commercializzare l'obiettivo.
Sfortunatamente, l'obiettivo non era migliore degli obiettivi rapid rectilinear già disponibili, che erano comuni e meno costosi. Rimarrà nei loro cataloghi dal 1890 al 1898 ed infine eliminato dal catalogo.
Mentre a Rochester N.Y. la Bausch & Lomb decretava la fine dell’esperienza doppio Gauss a Jena in Germania Paul Rudolph di Carl Zeiss, pensava fermamente che la linearità teorica promessa dallo schema doppio Gauss di Alvan G. Klark, poteva essere raggiunta con un corretto approccio.
La rielaborazione dello schema fatta da Rudolph salva solo il fondamento teorico di base, l’intera costruzione viene rivoluzionata, i menischi negativi interni vengono convertiti in doppietti cementati con elementi di uguale rifrazione ma diversa dispersione, venne ridott0 il più possibile lo spazio aereo tra elementi positivi e negativi.
Nel 1896 Paul Rudolph brevetta il Planar, Ger. Pat. 92,313; U.S. Pat. 583,336; Brit. Pat. 27,635/96, un doppio Gauss simmetrico f/4.5 a sei elementi. Il nome Planar ovviamente richiamava la grande linearità e planeità raggiunta dall’obiettivo, sconosciuta fino ad allora.
Tuttavia questo design assolutamente simmetrico poteva ridurre perfettamente varie aberrazioni, solo se la distanza dell'oggetto dal centro ottico era uguale alla distanza dell'immagine proiettata sul piano focale. In altri termini, Planar nella sua concezione del 1896 si comportava come un perfetto obiettivo da riproduzione non si poteva definire un generico "landscape lens". A questo limite si accompagnava un basso livello di contrasto, ciò rendeva un'impressione di scarsa nitidezza che insieme ad una scarsa luminosità f/4.5 ed un costo di produzione decisamente elevato ne decretano la fine prematura, il magnifico progetto rimane nei cassetti in attesa di tempi maturi.
La rivoluzione: "Doppio Gauss Asimmetrico"
Fino alla fine del XIX° sec il principio del doppio Gauss non riuscirà a trovare modo di affermarsi nonostante sulla carta sia vincente, lo schema doppio Gauss fu ignorato dai progettisti di obiettivi per 30 anni fino al 1920, fin quando Horace William Lee (1879-1976) designer ottico della Taylor-Hobson Company rielaborò lo schema di Rudolph per adattarlo alla fotografia di uso generale, con un’idea geniale, cambiò lo schema di principio base Planar rendendolo asimmetrico e utilizzò vetri crown con indice più alto di quello dei flint, nasceva lo schema "Doppio Gauss Asimmetrico".
Nel 1920 brevettò l'obiettivo f/2.0 OPIC o Series O (Kapella Ltd - British patent 157,040). L'obiettivo prodotto dalla Taylor e Hobson fu introdotto nel 1924 per la prima volta negli studi cinematografici come "f/2.0 OPIC", verrà rinominato "Speed Panchro" nel 1930.
Lee aveva portato la luminosità dell’OPIC a f/2.0, ben più alta del f/4.5 Planar. Negli anni '20, la maggior parte degli obiettivi fotografici raggiungevano f/3.5~4.5, c'erano anche obiettivi "ultra-speed" che raggiungevano f/1.9 ma con prestazioni molto basse. OPIC è il primo obiettivo a coniugare luminosità f/2.0 insieme ad un alta qualità in un campo immagine di 50°.
Nel 1927 Lee modificò il design OPIC aumentando l'apertura massima a f/1.4, ovvero l'obiettivo "Ultra Panchro".
Lo schema OPIC di tipo doppio Gauss asimmetrico di grande luminosità e alta qualità è diventato improvvisamente lo schema base ideale, rielaborato e sviluppato da tutti i costruttori di ottiche per cento anni successivi, aggiungendo ulteriori lenti alle sei di base per fornire obiettivi con sempre più alte prestazioni ed ampia apertura.
Il secolo delle ottiche “Doppio Gauss” è iniziato nel 1920.
Seguendo l'esempio di Lee, altri progettisti si resero conto delle virtù di questo tipo di schema. Nel 1925 A. Tronnier progettò lo Schneider Xenon f/2.0 e due anni dopo, 1927, W. Merté seguì con una serie di obiettivi Zeiss Biotar per fotocamere e cinematografia. Nel 1937 appare la versione Zeiss Biotar 58mm f/2.0 sulla Ihagee Kine Exakta, la prima fotocamera SLR e sarà obiettivo standard sulla VEB Zeiss Ikon Contax S (Dresda 1949).
N.B. Dopo la seconda guerra mondiale Carl Zeiss Oberkochen Germania Ovest) non potrà più usare il nome "Biotar" in seguito ad un contenzioso legale con Zeiss Jena (Germania Est); raggrupperà quindi qualsiasi variante doppio Gauss sotto il nome Planar.
Biotar f/2.0-58mm continuerà a vivere con il nuovo nome Helios-44 f/2.0-58mm, la versione sovietica del Biotar.
Perchè lo standard 58 mm e non 50 mm ?
La scelta di questa lunghezza focale era dettata da contingenti ragioni tecniche, nel 1936 la Ihagee presenta la fotocamera Kine-Exakta, nasce in quella data il nuovo concetto di fotocamera, la Reflex. per essere utilizzato nelle reflex, l'obiettivo deve avere una distanza focale posteriore sufficientemente ampia per poter posizionare uno specchio (in parole povere, la distanza minima tra la lente posteriore e il piano focale). Questa richiesta rendeva difficile lo sviluppo di obiettivi standard e grandangolari, in quanto gli obiettivi disponibili allora, per il formato 24x36 erano realizzati per il tiraggio ridotto di fotocamere senza specchio, una Leica presentava 28,8 mm di tiraggio mentre la nuova Reflex Ihagee presentava un tiraggio di 44,7 mm con uno specchio nel mezzo ! Si troverà una soluzione tampone, spostando l’ottica più avanti si poteva mantenere lo stesso schema ottico prolungando la lunghezza focale dell’obiettivo, per recuperare il prolungamento del tiraggio in quel periodo di transizione sono nati moltissimi obiettivi standard da 58 mm, fino a quando nuovi vetri si sono resi disponibili e il ricalcolo ha consentito di tornare allo standard 50 mm. Sfortunatamente questo non poteva essere applicato alle ottiche grandangolari, prolungare la lunghezza focale ad un grandangolare è un controsenso, anche in questo caso una soluzione al problema veniva trovata dal genio di Horace William Lee con lo schema teleobiettivo invertito.
Note di utilizzo: Helios-44 dispone di innesto standard M42x1 quindi è sufficiente un adattatore M42x1 > E
Links out:
Il labirinto della produzione Helios: Radiojuva.com
Logo KMZ,MMZ, ecc … - zenitcamera.com
L'origine di marchi e nomi nella fotografia – zenitcamera.com
Storia industria fotografica Sovietica 1917-1991: photohistory.ru
Ottiche KMZ: Vyacheslav Feday - 1992 zenitcamera.com
Sviluppo del progetto Helios: I. Baklanov - 1998 zenitcamera.com
Caratteristiche ottiche Helios 44 dettagliate: zenitcamera.com
Archivio produzione sovietica: zenitcamera.com
Produzione sovietica e storia: sovietscam.com
Estratti da "Ottica fotografica" di David Samuilovich Volosov – zenitcamera.com
BIOTAR f/2.0 58mm note storiche - Casualphotophile.com
BIOTAR f/1.5/75 il leggendario re del bokeh - Casualphotophile.com
BIOTAR la storia - Zeiss Ikon Veb.de
Schott Der Zug der 41 Glasmacher (la processione dei 41 vetrai)