Wien Museum Karlsplatz 12 gennaio 2014, termina la mostra “Edith Tudor-Hart: Im Schatten der Diktaturen” (all'ombra della dittatura).
Dopo il profilo di Gerda Taro è la volta di Edith Tudor-Hart, due donne fotografe di eccezionale statura, testimoni con le loro fotocamere tra le due guerre.
Le accomuna la stessa lotta socialista e anti-fascista, subiranno ambedue l'arresto per attività comunista, ripareranno in esilio in paesi in conflitto con la loro stessa terra.
Ed infine le accomuna l'occultamento della loro opera per oltre 70 anni.
Nata Edith Suschitzky a Vienna nell'agosto del 1908, di origini ebraiche è cresciuta in ambienti socialdemocratici radicali, vivrà la sua vita nel bagliore degli eventi più turbolenti del 20 ° secolo. Il padre Wilhelm era un socialista e proprietario di una libreria, suo fratello minore Wolfgang, nato nel 1912, influenzato dalla sorella diventerà anch'egli fotografo e direttore di fotografia cinematografica.
Edith iniziò a lavorare come insegnante Montessori a Vienna. Il metodo Montessori richiedeva una attenta osservazione dei suoi allievi e la fotocamera veniva spesso utilizzata a tal fine, da qui probabilmente nasce l'interesse per la fotografia.
Uno dei primi incarichi di Edith come foto-giornalista è stato un articolo sull'insegnamento Montessori per un giornale viennese.
Studierà fotografia nella leggendaria scuola di design Bauhaus di Dessau (1928-1930) sotto la guida di Walter Peterhans, che ha guidato il dipartimento di fotografia fino al 1933, diventando una professionista di talento.
In quel periodo Vienna era un centro molto sofisticato per la fotografia, aveva una scuola d'arte molto importante, ed una cultura molto sviluppata nel cosiddetto modernismo viennese ed un aspetto determinante era la fotografia.
Una particolarità interessante è che le donne - e in particolare le donne ebree - giocavano un ruolo molto forte in quella cultura. Erano molto attive nel campo della fotografia.
In questo periodo, il clima politico in Austria passa da una democrazia socialista al fascismo.
Ma, come l'Austria e la Germania sbandano da una crisi politica ad un'altra, passando da una democrazia socialista al fascismo, Edith Suschitzky, trasforma il suo stile stile modernista Bauhaus in una forma più vitale della fotografia, dove investirà la sua energia creativa – documentare il contesto sociale - e nelle immagini catturate con la sua fotocamera traspariranno le tensioni crescenti e le sue ideologie che definiscono, il fascismo e il comunismo.
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Dimostrazione disoccupati, Vienna 1932
in quel periodo l'elevato livello di disoccupazione creò gravi disordini sociali a Vienna, le stime di allora indicano che nel 1933 la disoccupazione toccava ben 750.000 persone, ovvero il quaranta per cento della forza lavoro urbana. L'amministrazione socialdemocratica austriaca ha lavorato molto per alleviare gli aspetti peggiori della disoccupazione, con particolare attenzione alle abitazioni della classe operaia e lo sviluppo culturale della città, ma rimaneva irrisolta la disuguaglianza sociale.
Tudor-Hart fotografa le forti contraddizioni in Austria nel periodo tra le due guerre.
Bassifondi, Vienna 1930
La questione delle abitazioni sta al centro del progetto viennese. Di fronte a un crollo del mercato immobiliare dopo la prima guerra mondiale, l'amministrazione socialdemocratica ha costruito quasi 64.000 nuove case tra il 1919 e il 1934, fornendo alloggio per circa 200.000 persone. Il programma era l'invidia dell'Europa. Tuttavia, il numero dei senzatetto in città continuava ad aumentare, triplicando tra il 1924 e il 1934. Una serie di fotografie di Tudor-Hart nelle baraccopoli della città, documentano un aspetto della vita viennese spesso evitata dalle pubblicazioni ufficiali.
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Barricata in Operngasse, Vienna 1933
Il 1° Maggio è stato l'evento più importante nel calendario urbano, un festival politico su scala di massa che ha battezzato Vienna a status di città socialista. I manifestanti, guidati dal potente partito socialdemocratico austriaco, convergono sul centro della città da ogni parte. Le tensioni politiche intensificate dai cortei del Primo Maggio, trasformano Vienna in un'arena di conflitto tra le diverse fazioni di sinistra e un governo nazionale sempre più autoritario. Nel mese di maggio 1933, il cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss, vieta qualsiasi manifestazione, verrano create barricate presidiate da soldati, intorno al centro di Vienna. Edith riprende una barricata sulla Operngasse, in primo piano il filo spinato, dietro in ombra, ma ben visibili, i soldati.
Svastiche nell'ombra, Vienna 1932
Questa immagine non è meno brutale di quelle catturate nelle strade di Vienna, alla finestra di un condominio qualcuno ha incollato una svastica in ciascuno dei tre riquadri. E' una giornata di sole, ma l'edificio è in ombra. Un'ombra che di li ha poco si allungherà su tutta l'Europa. Il partito nazista austriaco crebbe con forza nei primi anni 30, in risposta ad un brusco rallentamento dell'economia. Si è dimostrato particolarmente popolare tra i giovani, molti soffrono la disoccupazione a lungo termine. Nel 1933, il cancelliere austriaco ha vietato il Partito imprigionando molti dei suoi attivisti, ma ciò non risolverà il problema.
Il suo coinvolgimento nel partito comunista austriaco e l'attivismo anti-fascista, la porteranno ad essere arrestata a Vienna nel 1933 - per essere simpatizzante comunista - fuggì la reclusione, sposando al consolato britannico a Vienna, un medico e politico radicale inglese Alex Tudor-Hart e acquisendo cittadinanza britannica, questo le permette di evitare il processo per le attività comuniste in Austria, trasferendosi con il marito in Gran Bretagna. Quest'ultimo prenderà lavoro come medico di famiglia in Galles, ma nel dicembre 1936 tornerà in Europa continentale per sostenere la causa repubblicana nella guerra civile spagnola.
Lui e Edith si separeranno poco dopo il suo ritorno nel 38.
Nell'aprile 1934, il padre Wilhelm Suschitzky si suicida in seguito alla sconfitta delle elezioni dei socialisti.
Quello stesso anno, il fratello Wolfgang realizza che per un socialista e di origine ebraica, non c'era futuro in Austria e raggiunge la sorella a Londra.
Trasferendosi da Vienna in Gran Bretagna non può essere stato facile essere un emigrato di lingua tedesca in tempo di guerra con la Gran Bretagna, la sua vita diventa una lotta.
Edith si guadagnava da vivere con il foto-giornalismo, in particolare, il suo lavoro ha trovato il favore degli editor nel settore della rivista illustrata, con le sue immagini di bambini e donne, e degli uomini che lavorano come i minatori e lavoratori portuali.
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Dimostrazione disoccupati, Galles del sud 1935
In esilio, le fotografie di Edith Tudor-Hart assumono una tagliente critica sociale.
Seguì il marito nel Galles del sud, dove esercitava come medico nella regione mineraria del carbone. La crisi economica aveva colpito duramente l'industria pesante e le miniere nel nord dell'Inghilterra e in molte piccole città e villaggi, nove uomini su dieci erano disoccupati. Le foto della regione mineraria e dei cantieri navali di Tyneside raccontano il paralizzante disagio economico e il declino sociale.
"No Home, No Dole", Londra 1931
La grande depressione cambia la realtà della vita a Londra. Dopo il crollo di Wall Street del 1929, l'accesso della Gran Bretagna ai mercati mondiali in particolare nelle regioni industriali diminuisce drasticamente, portando a pesanti perdite di posti di lavoro.
Nel 1931 la disoccupazione aveva raggiunto più di tre milioni di persone e il governo laburista era crollato. Questa fotografia è un commento agli eventi e questa in particolare focalizza i problemi affrontati dai lavoratori che erano diventati senzatetto a causa della perdita del lavoro.
Whitechapel 1935, un bimbo fissa la vetrina della panetteria, con la faccia sporca, di età e sesso indefiniti, indossa una maglia piena di buchi. Il bimbo guarda sbalordito attraverso il vetro. Il punto di ripresa è così vicino che si possono leggere le etichette del fornaio, con esposto ogni ben di Dio di pasticceria.
La contrapposizione della pienezza della vetrina di panetteria con il bambino spettinato e affamato sottolinea il divario tra ricchi e poveri, ed è stato riprodotto in una serie di opuscoli di propaganda socialista.
Un pamphlet di sinistra pubblicherà al fianco dell'immagine una fotografia di "Giubileo", il primo scimpanzé nato in cattività nello Zoo di Londra, sottolineando: la dieta del piccolo scimpanzé è migliore di un bambino povero.
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Nel 1939, la rivista Lilliput pubblica accostate due sue immagini: un salone di bellezza per cani accanto a un'immagine sconvolgente di una corte posteriore sporca di Gee Street a Finsbury Park. Questa era l'Inghilterra.
Viene pubblicata in The Listener, Geographical Magazine, Daily Worker ... le sue immagini si focalizzano sulla scena sociale, si occupano di rifugiati della guerra civile spagnola e gli effetti della disoccupazione nelle aree depresse della Gran Bretagna.
Ha prodotto un archivio particolarmente mirabile di immagini di persone che lavorano al sud del Galles.
Dalla fine degli anni 30, si concentra maggiormente sui bisogni sociali, come le divisioni di classe, la politica abitativa e la cura dei bambini disabili. Suo figlio, Tommy, era autistico.
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London Hospital South 1935
Trattamento luce ultravioletta per i bambini affetti da carenze vitaminiche, una cura standard in quel periodo, Questa fotografia è stata scattata per un opuscolo promozionale dell'Ospedale South London per donne e bambini. Per soddisfare la crescente domanda delle donne per le cure mediche, Tudor-Hart ha fatto una campagna in tutta la sua vita per la riforma sanitaria per donne e bambini, parte di un più vasto movimento di donne la cui attività era di vitale importanza per la formazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Hampshire 1937
Bambini profughi della guerra civile spagnola al campo Nord Stoneham Questa immagine accattivante mostra un gruppo di bambini, circondato da cavoli che stanno preparando. Sono rifugiati provenienti da paesi devastati dalla guerra civile del nord della Spagna. Nel maggio 1937 quasi 4000 bambini sono arrivati in nave a Southampton e ospitati in un campo temporaneo nel vicino Nord Stoneham. Di età compresa tra i cinque e sedici anni, e di entrambi i lati del conflitto sono stati dati in affido in famiglie a nord fino Montrose nel nord-est della Scozia.
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Londra 1932
Un gruppo di famiglia a Stepney Tudor-Hart ha lavorato a lungo tra le comunità della classe operaia di Londra, fotografando i bambini per le strade e le famiglie nelle loro case. Era parte di un movimento propagandistico di sinistra preoccupato per l'effetto della diffusa povertà. Tuttavia, le immagini di Tudor-Hart raramente sono solo propaganda ed è evidente la sua capacità di connettersi con i personaggi che lei fotografa, preferendo donne e bambini. Questa fotografia esplora il complesso rapporto del fotografo con i suoi soggetti. Realizzato deliberatamente attraverso la finestra che sottolinea una sorta di voyeurismo, limitando così l'impatto sentimentale dell'immagine.
Moving and groving 1951
Una serie di immagini realizzate su commissione del Ministero della Pubblica Istruzione britannico.
Purtroppo Edith, oltre che fotografa, agiva da intermediario con l'ambasciata sovietica a Londra, questa attività di spionaggio sovietico, anche se di basso profilo, gli costerà la fine della sua carriera fotografica.
Dopo la seconda guerra mondiale e con l'inizio della Guerra Fredda, la situazione personale della Tudor-Hart peggiora, nel 1951, la spia sovietica Kim Philby fu interrogata per la prima volta, Edith, per timore di essere perseguita, distruggerà in quel periodo gran parte delle immagini e la documentazione che accompagnava il suo lavoro fotografico, così, mentre molti suoi negativi e stampe sono intatti, spesso non c'è modo di sapere quando e dove la fotografia è stata scattata.
Diventando una sorvegliata speciale nella black list dei servizi di sicurezza britannici, come comunista e sospetta spia sovietica, ha smesso di pubblicare foto alla fine degli anni 50, presumibilmente su pressione dei servizi segreti britannici. Nonostante sia stata interrogata numerose volte non è mai stata arrestata. Edith Tudor-Hart ha vissuto i suoi ultimi anni fino alla sua morte nel 1973 come antiquario a Brighton.
Quello che è rimasto, o meglio ciò che è stato pazientemente ricostruito, è una registrazione appassionata della terribile ombra lunga della tirannia in Europa, e di una Gran Bretagna divisa che rende sia profondamente vergogna e di tanto in tanto orgoglio.
Questione di stile
Edith utilizzava una Rolleiflex, amava il dettaglio che poteva ottenere con una medio formato e preferiva vedere il mondo ad altezza della vita, posizione con cui si tengono tali fotocamere, perchè in questo modo comunicava meglio con i suoi soggetti, senza intimorirli, Il suo volto non era nascosto.
Questa tecnica è ancor più efficace con i suoi soggetti preferiti; i bambini.
Negli anni trenta Edith Tudor-Hart era innovativa nelle sue immagini di bambini - rompendo lo stereotipo dei ritratti statici dei bambini realizzati in studio, con l'introduzione di uno stile più naturale che li mostrava nel loro ambiente.
In Austria si era formata come insegnante Montessori, questo le dava un vantaggio rispetto a qualunque altro fotografo, le consentiva una visione dei bambini per ciò che veramente erano, non algoritmi né mini-adulti, che oggi sembra così moderno.
Edith Tudor-Hart muore nel 1973 all'età di 65 anni.
I file classificati relativi alle sue attività di spionaggio verranno de-classificati dai servizi segreti Britannici nel 2003 sotto la regola dei 30 anni.
Il suo archivio fotografico è stato donato dal fratello Wolfgang Suschitzky nel 2004 alla National Galleries of Scotland.
Duncan Forbes, curatore della biografia di Edith Tudor-Hart per la National Galleries of Scotland, ha resuscitato un archivio incredibile, guadagnando inoltre l'accesso a un rapporto di 160 pagine compilato dalla polizia austriaca dopo essere stata arrestata per le sue attività politiche maggio 1933, mentre le informazioni del servizio segreto sovietico, rimangono tuttora classificate.
40 anni dopo la sua morte riceve la sua prima retrospettiva completa:
“Edith Tudor-Hart: In the shadow of tyranny” 2 marzo – 26 Maggio 2013 alla National Galleries of Scotland, Edinburgh
la seconda tenuta a Vienna:
“Edith Tudor-Hart: Im Schatten der Diktaturen” 26 settembre 2013 – 12 gennaio 2014 Wien Museum Karlsplatz
La terza retrospettiva si terrà in Germania a Berlino dal 13 Marzo 2014 al 29 Giugno 2014 Das Museum Verborgene