Evgenij Chaldej

23 Marzo 1917 Yuzovka (ora Donetsk, Ucraina), - 6 Ottobre 1997 a Mosca, Russia

Evgenij Chaldej nato nel 1917 (durante la rivoluzione bolscevica), era in braccio a sua madre, quando lei venne uccisa in una sommossa popolare antisemita (pogrom). La pallottola trapassò il suo corpo e ferì gravemente Evgenij, che sopravvisse. Suo padre e le sorelle furono vittime d’un eccidio di ebrei russi durante la seconda guerra mondiale, queste le tragiche condizioni di vita di un ebreo ucraino che lo seguiranno fino alla fine dei suoi giorni nel 1997.

All'età di diciannove anni si trasferisce a Mosca per lavorare come fotografo con l'agenzia di stampa sovietica TASS.Dal fatale 22 giugno 1941 viene inviato su tutti i fronti di guerra, fino alla parata della vittoria del 24 giugno 1945.

Seguirà l'esercito sovietico diventando il fotografo dell'Armata Rossa, impegnata da Murmansk a Berlino. Documentò in oltre tre anni di attività e attraverso trentamila chilometri lungo tutta l'Europa la liberazione di Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria e Austria.

Alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1946, seguì il processo di Norimberga e la successiva conferenza di pace di Parigi. Partecipò come inviato alle conferenze di Yalta (febbraio 1945) e di Potsdam (nel luglio-agosto dello stesso anno) e fotografò i grandi del mondo quando il secondo conflitto mondiale del Novecento volgeva al termine.

Evgenij Chaldej è considerato il più importante fotoreporter di guerra dell' Est europeo. Celebre per le sue fotografie che documentarono la Seconda Guerra Mondiale.

La figura di Evgenij Chaldej è stata spesso paragonata a quella del grande fotografo Robert Capa, come il suo collega americano, non fotografa la guerra come un reporter, ma piuttosto come un soldato tra i soldati. Le sue immagini non documentano lo sbarco alleato o il combattimento sul fronte Atlantico, ma il terribile conflitto tra la Germania e l'URSS che costò a quest'ultima 20 milioni di vite.

Chaldej-1942

L'amicizia tra Chaldej e Capa, nasce in Germania nell’aprile 1945, proseguita nel corso del processo di Norimberga e nell’immediato dopoguerra.

La famosa fotografia che ritrae Chaldej con la Speedgraphic tra le mani, regalatagli dallo stesso Capa e Göring che si copre il volto realizzata dall'amico e collega Robert Capa, durante la loro permanenza a Norimberga per il Processo (1946).

Chaldej entra a Berlino il 25 aprile a seguito dell'Armata Rossa impegnata nella battaglia finale nel cuore di Berlino, il 2 maggio scala il Reichstag con soldati russi per fotografare l'alzata della bandiera sovietica sopra il simbolo del potere nazista.

L'immagine realizzata il 2 maggio 1945 con cui verrà conosciuto in tutto il mondo è sicuramente quella realizzata con la sua Leica III, n. 257492, provvista di obiettivo Elmar 3.5/50mm n.471366, la fotografia immortala i soldati dell’Armata Rossa mentre issano la bandiera sovietica sul tetto del palazzo del Reichstag a Berlino, rappresenta la definitiva caduta della follia nazista.

Reichstag Berlino 02 maggio 1945

In questa intervista a Chaldej del 1997 nel film di Marc-Henri Wajnberg racconta il fatto e la "gaffe dei due orologi" che si vedono chiaramente ai polsi destro e sinistro dell'ufficiale che aiuta il soldato. Questa disattenzione era prova del saccheggio di cui erano accusati i sovietici. L'agenzia di stampa sovietica TASS si preoccupò di ritoccare opportunamente le fotografie distribuite in quei tempi, facendo sparire l'orologio dal polso destro.

Nel 1948 venne licenziato dalla TASS, probabilmente a causa del risorgente antisemitismo. Solo dopo la morte di Stalin poté rientrare nel giro della grande informazione, con l'assunzione nel giornale del PCUS, la PRAVDA, per il quale lavorò fino al 1972. Il suo abbandono dell'attività è stato spesso collegato a pressioni verso la sua persona da parte di fazioni antisemite.

Mentre nel paese di origine il nome di Chaldej è rimasto sempre molto popolare, nel resto del mondo questo fotografo è stato quasi del tutto dimenticato. Soltanto dal 1991, quando l'allora Unione Sovietica è stata sciolta, le immagini da lui realizzate - che nel frattempo avevano assunto un valore storico - sono state e sono tuttora proposte in numerose rassegne fotografiche in Europa e negli Stati Uniti

Il maresciallo Georgij Žukov immortalato da Chaldej, maestosamente in sella al suo cavallo, mentre si solleva su tutte e quattro le zampe dal selciato della Piazza Rossa, nella parata del 24 giugno 1945.

Nell'ottobre 1941 Georgij Žukov viene richiamato dal fronte di Leningrado da Stalin per respingere i nazisti arrivati alle porte di Mosca. L'abile eroe della guerra sovietica, non solo ricacciò indietro i nazisti ma si spinse fino ad entrare il 20 aprile del 1945 dentro Berlino, La battaglia finale nel centro di Berlino terminò il 2 maggio con la resa della Wehrmacht tedesca e la fine del Terzo Reich di Hitler. I sovietici avevano così concluso vittoriosamente, dopo grandi sacrifici, nel cuore della capitale nemica la Grande Guerra Patriottica.

Per le sue notevoli capacità militari, Georgij Žukov, considerato uno fra i più grandi strateghi della seconda guerra mondiale e tra i migliori di cui disponessero i sovietici, è stato definito come il "generale che non ha mai perduto una battaglia" e i soldati che combatterono sotto il suo comando lo ribattezzarono "Spasitél", il Salvatore.

Žukov fu uno dei militari sovietici più decorati in assoluto e l'unico a ricevere quattro volte il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica oltre a Brežnev, che però se li attribuì da solo.

Georgij Žukov

Evgenij Chaldej, Leica III n.257492, Elmar 3.5/50mm n.471366

Leica III n.257492, Elmar 3.5/50mm n.471366

https://sites.google.com/site/renatogucciardi/fotografi/evgenij-chaldej/Evgeniy%20Chaldey.jpg

Evgenij Chaldej, Leica III n.257492, Elmar 3.5/50mm n.471366

Di seguito alcune immagini pubblicate da Der Spiegel "EVGENIJ CHALDEJ soldat an allen fronten" un soldato su tutti i fronti

Collezione Ernst Volland e Heinz Krimmer

Mosca 22 giugno 1941: la popolazione ascolta dagli altoparlanti l'annuncio del ministro degli esteri sovietico dell'aggressione nazista nella mattinata, l'Unione Sovietica entra nel conflitto mondiale.

Murmansk 1941: Marcia verso l'ignoto: .... "L'umore era pessimo abbiamo appena avuto una 'notte bianca' Il comandante ha fatto prendere e comprendere i soldati Poi mandò loro ad esplorare nella notte, non sapevano se sarebbero tornati...

Murmansk 1942: Terra bruciata: ".. Il 18 giugno 1942, Hitler diede l'ordine di bruciare la città Murmansk consisteva principalmente di case di legno in un giorno la Luftwaffe sganciò 12 mila bombe incendiarie e migliaia di bombe ad alto potenziale sulla città. Ho scoperto la vecchia con la sua valigia, ha detto: 'Non ti vergogni a prendere la nostra disgrazia...

Renna Jascha: Poco dopo l'invasione della Wehrmacht all'Unione Sovietica, Evgenij Chaldej fu inviato al fronte nord .... "I nostri combattenti erano bloccati Così abbiamo tirato un sospiro di sollievo all'arrivo degli inglesi con i loro 20 Hurricanes " si era presentata questa renna selvatica Abbiamo chiamato Jascha in seguito si è presentata di nuovo e di nuovo alla nostra batteria. I Soldati hanno costruito un piccolo fienile e nutrito bene, finchè abbiamo dovuto abbandonare la postazione

Nachthexen "Streghe Notturne": I piloti Irina Sebrowa, Nadja Popowa e Vera Belik durante una pausa. Il fotografo Evgenij Chaldej accompagnato le donne di Novorossiysk, una città portuale sul Mar Nero. "Ci sono stati in guerra squadriglie di aerei leggeri pilotati da donne. I soldati tedeschi la chiamavano la 'Notte delle Streghe' loro salivano, e spegnevano i motori per poi planare, non si udiva alcun suono, ma piovevano bombe. Molte di loro sono state uccise.

Revenge: Così ha chiamato Chaldej questa immagine, 1945 avevano preso in un villaggio austriaco, nella casa bruciata viveva il comandante del campo di concentramento ... "

Vienna "Selbstmord": Un nazista austriaco e la sua famiglia si era tolto la vita all'inizio del 1945 nel parco di fronte al palazzo del parlamento di Vienna, il ragazzo aveva solo 15 anni circa. Più tardi, il nostro commissario politico Sachwatajew Shepilov ha detto: ".. sono venuto qui da Stalingrado, ma una tale tragedia, non ho mai visto"

Rimozione Svastica: un soldato sul cancello della fabbrica cercava di abbattere la svastica fermamente saldata, ma non ci riuscì. Dopo tutto, l'Armata Rossa riuscì a piegare il simbolo odiato.

Budapest 13 febbraio 1945, l'esercito sovietico libera Budapest, Chaldej incontra nel ghetto di Budapest questa coppia ebraica che indossa ancora la stella gialla cucita sui vestiti. Entrambi erano terrorizzati, perché pensavano fossi un soldato. "gli ho strappato le stelle e dissi loro: i fascisti sono battuti."

Bombardieri su Berlino: la foto del Reichstag presa da Chaldej nell'aprile del 1945, l'immagine viene pubblicata sul giornale sovietico "Pravda". Dopo la pubblicazione Chaldej riceve una lettera: "Caro corrispondente", ha scritto qualcuno, "Mi ricordo il giorno in cui abbiamo bombardato il Reichstag, il mio aereo è sul bordo .."

Blind: A Berlino, nell'aprile 1945, trovò un cieco e la sua guida, seduti in mezzo alle macerie, chiese loro: “Da dove venite?” Non lo sapevano. Chiese ancora: “Dove state andando?” Non sapevano neppure questo. Erano giunti alla fine del mondo

Trofeo di guerra: Il poeta Evgenij Dolmatovskij con un trofeo di guerra, la testa di Hitler sotto il suo braccio, 2 maggio 1945, Berlino