Le acrobazie del SONNAR
Premessa: in fotografia, il termine "obiettivo standard" definisce un'ottica di lunghezza focale pari circa alla diagonale del formato immagine, nel 24x36 mm la diagonale è 43,3 mm.
Per un obiettivo grandangolare, la lunghezza focale è più corta della diagonale del formato immagine. Se è circa uguale al lato lungo del formato (36mm), la lente è considerata un moderato grandangolo. Super grandangolari sono quelli con lunghezze focali tra la lunghezza del lato corto (24mm) del formato e metà della diagonale (<21mm).
Un'obiettivo con una lunghezza focale può essere derivato da uno esistente, riducendone di conseguenza tutte le sue dimensioni. Così nel piccolo e medio formato le lenti sono molto simili, differiscono solo nelle dimensioni.
Naturalmente, con questo "scaling" di disegni ottici, si ottiene una riduzione del cerchio dell'immagine e della distanza delle lenti dal piano focale che non sempre è desiderato.
1932
La Carl Zeiss presenta la sua prima fotocamera 35mm, la Contax I, dotandola di un parco ottiche invidiabile, all'epoca le pretese nel campo grandangolare erano assai blande rispetto alle consuetudini correnti e nel catalogo Zeiss era presente un moderato grandangolo 28mm f/8 realizzato con la base di progettazione delle ottiche Tessar.
Era un grandangolo “rimediato” non era ottica adatta alla classe cui mirava la Zeiss per la sua Contax.
1936
Ludwig Bertele dovrà rimaneggiare nuovamente il progetto Sonnar, portandolo in versione grandangolare, nasce il Biogon 35mm f/2,8, presentato nel 1936, a quattro anni dal lancio della Contax I.Il progetto evidenzia le profonde evoluzioni messe in atto, il tipico tripletto anteriore è stato ridotto a doppietto, sostituendo le due lenti collettive anteriori con una singola che svolge funzioni analoghe; è stata lasciata la lente d'aria posteriore ma l'ultimo elemento è stato trasformato in un doppietto; anche quest'obiettivo ha acquisito un'invidiabile reputazione per la sua resa ottica, una caratteristica dell'ottica è rappresentata dall'ultima lente di grande diametro che entra profondamente nel corpo Contax fin quasi a sfiorare l'otturatore
N.b. La famiglia di ottiche grandangolari Zeiss condivide la sillaba finale "gon" nel loro nome (Biogon - Distagon), che indica che l'obiettivo ha un ampio angolo di campo. Questa parte del nome deriva dalla parola greca "gonia" (γωνια) che significa "angolo".
1950
Dopo il secondo conflitto mondiale la Zeiss Oberkochen riprende la produzione di una aggiornata Contax (IIa e IIIa) , adottando un nuovo otturatore più affidabile ma anche più ingombrante, il cui spessore interferiva con la lente posteriore del Biogon 35mm 1:2,8 prebellico; Bertele dovrà modificare il Biogon, lasciando inalterato il gruppo anteriore e sostituendone il posteriore con un doppietto ed un menisco spaziato in aria, la riduzione dell'ingombro lascia lo spazio necessario al funzionamento del nuovo otturatore.
1951
Il Biogon 35mm f2,8 era un buon medio grandangolo, era necessario ampliare la famiglia di ottiche per la Contax con un super grandangolo.
Ludwig Bertele, “ispirandosi” al grandangolare simmetrico Russar MR-2 20mm f/5,6 progettato da Mikhail Rusinov presenta il leggendario Biogon 21mm f/4,5 (in produzione dal 1954) questo schema ottico simmetrico non ha nulla a che vedere con il precedente Biogon da 35mm f/2,8 con schema derivazione Sonnar
RUSSAR il grandangolo simmetrico
Mikhail Michaelovitch Rusinov, ingegnere matematico/ottico russo (11/02/1909 – 30/09/2004)senza ispirarsi ad alcuno schema ottico preesistente, progetta durante il periodo bellico, intorno al 1941-42 uno schema ottico completamente nuovo di obiettivo grandangolare simmetrico.
Nasce la serie di grandangoli simmetrici Russar MR ( MR, iniziali di Mikhail Rusinov ).
La formula simmetrica rispetto il diaframma, riduce le aberrazioni e rende intrinsecamente immagini migliori, da questo schema base, brevettato anche negli USA nel 1946, furono derivati molti super grandangolari: Leitz Super-Angulon, Nikon Nikkor-0 e ovviamente Zeiss Biogon.
Vincitori del premio Lenin, i creatori della quinta generazione di ottiche aerofotografiche 'Russar', Mikhail Rusinov (al centro) e il suo team di sviluppo; Nadezhda Agaltsova (sinistra) e Azim Shakhverdov (destra).
La qualità delle immagini del Biogon 21mm f/4,5 è sensazionale negli anni 50, la combinazione di un vasto angolo di campo e la definizione comunque perfetta fino agli angoli dell'immagine, crea un mito nella fotografia grandangolare.
Inoltre queste ottiche offrivano una geometria perfetta con quasi nessuna distorsione. Il Biogon 21mm f/4,5, presentava una distorsione inferiore a 0,1%, ossia nulla rispetto al 2-4% tipico di ottiche retrofocus con stesso l'angolo di campo.
E' comprensibile che questi obiettivi hanno continuato ad essere utilizzati per lungo periodo sulle fotocamere reflex con lo specchio alzato e mirino esterno, la praticità è stata deliberatamente sacrificata nell'interesse della qualità delle immagini.
N.b. Lo schema simmetrico del Biogon è ottimale per l'applicazione sulle fotocamere a telemetro, ma il mondo fotografico stava cambiando, già dal 1936 Ihagee aveva presentato la Kine Exakta, prima reflex 35mm, la VEB Zeiss Jena (DDR) aveva presentato nel 1949 la Contax S e gli schemi grandangolari simmetrici, come il Biogon, non potevano essere utilizzati con le reflex per via del loro ingombro posteriore che non permetteva il sollevamento dello specchio.
Questo perché il 35 mm SLR richiede uno spazio posteriore di almeno 38 a 40 mm per sollevare lo specchio. Con un moderato grandangolo 35 mm a schema simmetrico la lunghezza focale posteriore è circa la stessa lunghezza focale.