Fotografo tedesco noto in tutto il mondo per le sue fotografie di Dresda dopo il bombardamento anglo/americano del 13/14Febbraio 1945.
Richar Peter nasce il 10 maggio 1895 a Klein Jenkwitz, in Slesia, come ottavo figlio di una famiglia operaia. Peter descrive i suoi primi incontri con la fotografia in modo molto vivido nelle sue memorie, pubblicate da Werner Wurst nel 1987. Il suo desiderio iniziale di diventare un fotografo è stato contrastato dal desiderio dei suoi genitori, che ha portato Peter a imparare il mestiere di fabbro ("martello da fabbro invece di una macchina fotografica").
Dopo il suo apprendistato (1909-1912), Peter ha svolto un'ampia varietà di lavori, tra cui nel negozio di ruote Krupp ad Essen. Lì compra la sua prima macchina fotografica con un treppiede e una dozzina di lastre fotografiche a rate. Dopo poco tempo, inizia a sviluppare le lastre ed a fare da solo tutti gli altri lavori fotografici.
Arruolato nell'esercito tedesco nel 1914 per servire la prima guerra mondiale.
Dopo la guerra, Peter - ora vedovo e padre (il figlio Richard, diventerà anch'egli fotografo) - si reca ad Halle e lavora nella fabbrica di Leuna, dove entra in contatto con il movimento operaio. Si unisce all'USPD (Partito Socialdemocratico Tedesco), poi al KPD (Partito Comunista Tedesco) nel 1920 e riconosce "quanto sarebbe importante confutare gli eventi travisati dalla stampa borghese usando le immagini fotografiche come prove". Dopo un breve soggiorno a Vienna, Peter rientra a Dresda, dove trova lavoro. I primi articoli illustrati compaiono presto sulle riviste pubblicitarie e sui mensili delle grandi aziende fotografiche, oltre che sulla stampa operaia. La radicalizzazione politica nel corso della crisi economica porta a un aumento del lavoro con fotocamere nascoste - in scatole da scarpe e valigette.
Dopo lunghi viaggi attraverso il Sud America (1928-1930) e il Nord Europa (1930/1931), Peter tornò a Dresda nel 1931, dove lavorò per l'"Arbeiter Illustrierte Zeitung" (A.I.Z), l'"Arbeiterfotograf" e "Illustrierte Volksecho ".
Fino al 1938 fotografava ancora con la sua tecnica di fotocamera nascosta. Le riprese fotografiche, ad esempio della "Kristallnacht" (notte dei cristalli), vengono contrabbandate oltre confine alla redazione A.I.Z.
Più tardi ritorna a Dresda, sua nuova residenza, nel 1920 diventa membro del KPD (Partito Comunista Tedesco), e lavora come fotografo per alcune riviste operaie di sinistra e particolarmente attivo con i suoi reportage sulle condizioni di sfruttamento del lavoro minorile e condizioni di vita delle famiglie operaie, pubblicati su AIZ (Arbeiter-Illustrierte Zeitung), una rivista tedesca antifascista pubblicata tra il 1924 e il 1933 a Berlino e in seguito all'avvento del nazismo rifugiata a Praga.
Per il suo attivismo nel partito comunista nel 1933 i nazisti gli vietano di continuare a lavorare come fotoreporter per la stampa, per guadagnarsi da vivere durante il terzo Reich, Peter è costretto a lavorare nella fotografia pubblicitaria per giornali e riviste di Dresda, ma segretamente contrabbandava a Praga le sue fotografie di discriminazione e attacchi contro negozi e istituzioni ebraiche, per AIZ in quel periodo esiliata a Praga.
Nella fotografia: Dresda 1933, Sturmabteilung (SA) costringono cittadini ebrei, a lavare una parete in muratura. In seguito alle elezioni parlamentari del 5 marzo 1933, ebrei e prigionieri politici furono costretti a ripulire i muri dai manifesti elettorali e slogan delle elezioni parlamentari. Peter rubava queste immagini tenendo nascosta la fotocamera in una scatola di scarpe
Verso la fine della guerra, nel 1943 suo malgrado, fu arruolato nella Wehrmacht e assegnato a una batteria antiaerea vicino a Vienna. Tornò dalla prigionia nel settembre del 1945 nella sua Dresda.
Quando Richard Peter torna a Dresda dal servizio militare il 17 settembre 1945, trova la sua città completamente distrutta in seguito all'eccidio di Dresda nel febbraio 1945, ricorderà: "Uscendo dallo scheletro della stazione ferroviaria principale, i miei occhi vagarono su un deserto di rovine grottesche, case distrutte e ceppi", e dovrà constatare che l'appartamento con le sue macchine fotografiche, obiettivi, l'archivio fotografico di negativi dal Sud America, Scandinavia, Tirolo, le fotografie notturne di Dresda e le immagini della guerra erano state distrutte.
Peter inizia a lavorare presso l'ufficio fotografico del KPD e diventa rapidamente il dipendente responsabile della nuova rivista "Zeit im Bild", che aiuta a ricostruire. Già nel 1946 passò alla casa editrice "Der Freie Bauer", dove lavorò come editore statale.
In questi anni, nei pomeriggi liberi così come il sabato e la domenica, con attrezzatura fotografica presa in prestito (usa Leica e Rolleiflex), realizza le immagini fotografiche di Dresda che lo avrebbero reso famoso in tutto il mondo.
Il suo lavoro viene pubblicata nel 1949 in un volume: DRESDEN, eine Kamera klagt an (Dresda, una fotocamera accusa).
Immagini tratte dall' Archivio Deutsche Fotothek liberamente consultabile, con 8531 fotografie eseguite da Richard Peter sen. di cui pubblico alcune immagini dell'eccidio di Dresda.
Ma cosa accadde a Dresda nel febbraio 1945 ?
Quando le sorti del conflitto erano ormai segnate, la Germania conobbe nel febbraio 1945 il più crudele attacco aereo di tutta la Seconda Guerra, in Dresda verranno arse vive 25.000 - 200.000 persone, nessuno conoscerà mai il vero numero.
Dresda era considerata un gioiello culturale, la “Firenze dell'Elba” presentava un'urbanistica costituita principalmente da edifici che attraversavano la cultura rinascimentale, barocca e del primo medioevo gotico.
La città si trovava a 130 Km dal fronte sovietico e non aveva difese, non c'era contraerea a Dresda; l'artiglieria tedesca, era stata trasferita a est, sul fronte del fiume Oder per essere usata in funzione anticarro contro l'Armata Rossa ed inoltre le autorità di Dresda non avevano preso nessuna delle precauzioni, dal rafforzamento dei rifugi antiaerei alla fornitura di bunker di cemento, perché Dresda, era considerata tanto famosa come monumento culturale quanto inutile come obbiettivo strategico.
Perché dunque è stato fatto ?
Febbraio 1945; sesto anno di guerra in l'Europa, per la Germania era sfumata qualsiasi possibilità di vittoria, le rimanevano 12 settimane prima di soccombere.
Fra il 4 e l'11 febbraio, Stalin, Roosevelt e Churchill nella conferenza di Yalta decidevano la suddivisione della nuova Europa in seguito alla prossima capitolazione tedesca, ma i sovietici trattavano da una posizione privilegiata, avevano ormai nelle loro mani l'intera Europa orientale.
Sul fronte occidentale, gli anglo/americani, erano bloccati sulla sponda del fiume Reno, mentre dal fronte orientale, l'Armata Rossa, sulla sponda del fiume Oder a 80 Km da Berlino, esercitava una incontenibile pressione sui tedeschi, era questa posizione tanto avanzata dei sovietici che umiliava Roosevelt e Churchill, alla vigilia della conferenza di Yalta.
Inglesi e americani uniti in una innaturale alleanza con i sovietici diffidavano di questi, l'eventualità che dopo aver travolto Berlino, l'Armata Rossa avanzasse ancor più profondamente nel territorio del Reich, data la posizione dominante, appariva un lecito timore.
Tale confronto impari poneva l'esigenza di ristabilire un equilibrio politico di potenza tra alleati ridimensionando la posizione dominante sovietica, la soluzione si trasformò in un'azione di potenza militare tale da lasciare esterrefatto anche un cinico Josef Stalin, doveva essere da monito: quello che sarebbe successo ai tedeschi, domani poteva toccare ai sovietici ! Winston Churchill decise per la dimostrazione di forza su Dresda.
"L'esecuzione" di Dresda fu effettuata in due fasi
13 febbraio poco dopo le h 22:00, più di 800 bombardieri inglesi Lancaster volarono su Dresda, scaricando in due raid, circa 1.500 tonnellate di bombe esplosive e 1.200 tonnellate di bombe incendiarie.
La grande quantità di bombe incendiarie caricate a benzina e al fosforo sganciate su un'area relativamente limitata ad alta densità urbanistica genera migliaia di incendi, l'aria surriscaldata, a temperature da 600 a 1.000 gradi, crea una vorticosa corrente ascensionale verso il cielo e l'aria fredda circostante che si precipita a colmare il vuoto lasciato al suolo, genera un vento artificiale, il risultato è che la combustione delle migliaia di incendi viene alimentata come da un mantice, in questo modo tutti i focolai si sono uniti in un unico mare di fuoco.
Era stato creato il Feuersturm (la tempesta di fuoco), la formazione di una corrente d'aria ascensionale di inaudita potenza e temperatura, risucchiava verso il centro dell'immane fornace a velocità fino a 300 km/ora, ogni cosa, aspirando via i tetti, trascinando via alberi, auto e camion, chi veniva risucchiato da questo vento non poteva opporre alcuna resistenza, ed era scaraventato nel nucleo dell'inferno, trascinato e incenerito nel cielo, mentre a terra, tutto bruciava con tale violenza che venne meno l'ossigeno necessario alla respirazione, uccidendo per soffocamento chi non veniva carbonizzato.
Ma il martirio non era ancora finito, per completare la devastazione, alle 11:30 del 14 febbraio, si presentarono nel cielo di Dresda più di 200 bombardieri americani B17, scaricando in quattro raid, altre 1.250 tonnellate di bombe.
In totale su Dresda erano state sganciate 3.950 tonnellate di bombe, Il 70% incendiarie, gli incendi proseguirono per altri cinque giorni. Non esisteva la possibilità di fare alcuna opera di spegnimento, essendo distrutte le reti idriche e quelle elettriche.
Non fu possibile accertare il numero delle vittime aspirate dalla tempesta di fuoco nella zona centrale dell'incendio, perché di loro non restò assolutamente nulla. Non c'era posto per seppellire singolarmente i tanti cadaveri rimasti, vennero quindi interrati con calce e cemento in fosse comuni, in seguito le autorità chiusero per tre giorni il centro di Dresda e bruciarono i cadaveri che ancora non erano stati sepolti. Il rischio di epidemie era troppo grande per dare spazio alla pietà per i defunti.
L'azione ingiustificata dal punto di vista militare, causò la più spaventosa tragedia della guerra: i morti accertati furono 25.000, ma il conto più accreditato fa salire a circa 200.000 il numero delle vittime, un orribile massacro, il macabro record di disumanità, superando le 80.000 vittime di Hiroshima (divenute 200.000 alla fine del 1945 per effetto delle radiazioni).
Considerazioni etiche e giuridiche di un crimine di guerra
Gli storici discutono ancora oggi se questo bombardamento a tappeto era militarmente necessario e se eticamente e giuridicamente debba essere trattato come crimine di guerra, in quanto l'uccisione di civili è stato obiettivo diretto e non un effetto collaterale non intenzionale, aggravato da quella che voleva essere in realtà: un'azione dimostrativa !
I bombardamenti a tappeto, assieme ad altri attacchi ai civili, erano in violazione della Convenzione dell'Aia del 1899 e del 1907, che erano state ratificate dal Senato degli Stati Uniti nel 1902 e nel 1908. La Convenzione dell'Aja del 1907 concernente le leggi e gli usi della guerra per terra, vigente all'epoca, recitava all'art. 25: "È vietato attaccare o bombardare, con qualsiasi mezzo, città, villaggi, abitazioni o edifici che non siano difesi", malgrado ciò, stessa sorte era toccata ad Amburgo (luglio 1943), più tardi toccherà a Tokio (marzo 1945) ed infine nell'agosto 1945 tale violazione verrà ripetuta con le atomiche di Hiroshima e Nagasaki "International Law on the Bombing of Civilians".
L'acclarata colpa della guerra nazista non può essere compensata con altri crimini di guerra relativizzati in alcun modo. Il bombardamento di Dresda fu dal punto di vista militare strategicamente inutile, giuridicamente ed eticamente un crimine di guerra i cui autori avrebbero dovuto anch'essi essere chiamati in giudizio a Norimberga se quella Corte fosse stata un'organo giudiziario sovranazionale e non fosse stata degradata a strumento della giustizia dei vincitori.
Nessuno conosce veramente il numero delle vittime, ma questo è una nota dolente per l'istituzione britannica. Proprio come i negazionisti tendono a rivedere le cifre dell'olocausto ebraico verso il basso, gli storici anglo-americani fanno lo stesso con il numero delle vittime del bombardamento.
Come scrive Max Zimmering sulla lapide del Heidefriedhof di Dresda: Wer kennt die Zahl? / Chi conosce il conto ? "Wie viele starben? Wer kennt die Zahl? An Deinen Wunden sieht man die Qual Der Namenlosen die hier verbrannt Im Höllenfeuer aus Menschenhand." Quanti morirono ? Chi conosce il conto ? Nelle tue ferite si legge l'agonia dei senza nome che bruciarono in un inferno di fuoco creato dall'uomo.
La capitolazione della Germania avvenne il 02 maggio 1945 in seguito alla resa di Berlino all'Armata Rossa, chiudendo una macabra pagina della storia.
Anche dopo la guerra aderisce al SED Partito Socialista Unitario della DDR, sarà capo redattore della Zeit im Bild, ma nel 1949 quando comincia a indagare su alcuni capi corrotti del partito verrà espulso.
Continua a lavorare come fotografo freelance, partecipa con le sue foto a numerose esposizioni e riceve varie onorificenze per il suo lavoro fotografico, come il Premio Onorario per la Fotografia dall'Associazione Culturale GDR nel 1961 e il titolo "Eccellenza FIAP" dalla Federazione Internazionale per la Fotografia Artistica nel 1970.
Richard Peter muore il 3 ottobre 1977 a Dresda. E' sepolto nell'Heidefriedhof, cimitero che ospita le vittime dell'eccidio di Dresda.