Il Domiplan 2.8/50mm presentato nel 1960 dalla Meyer Optik Görlitz è un tripletto anastigmatico Taylor (Cooke Triplet) 3 lenti/3 gruppi, per Ihagee, Praktica e Pentacon, rappresenta la versione economica del Trioplan 2.9/50mm del 1940.
L'interesse per quest'obiettivo è focalizzato sul fatto che il suo schema ottico ricalca perfettamente la tripletta Cooke brevettata da Dennis Taylor nel 1893 (patent number GB 22,607) per la "Cooke & Sons", da qui il nome "Cooke Triplet".
Dennis Taylor, progettò un obiettivo a tre lenti che incorporava un nuovo elemento in vetro "Schott" cercando una soluzione per ridurre l'aberrazione cromatica.
Da questo schema base sono derivate, con dovute modifiche, intere famiglie di ottiche, tra le più note: Heliar di Voigtländer, Tessar di Zeiss, Elmar di Leitz.
Il Domiplan in oggetto ovviamente si avvale di elementi ottici più moderni dell'originale del 1893 con diversa curvatura e conseguente ricalcolo, ma lo schema base del 1893 di Dennis Taylor è il medesimo, obiettivo prodotto nel 1960 (62 anni) su progetto base del 1893 (129 anni) e fotocamera del 2022.
I dati tecnici del Domiplan non sono mai cambiati durante il periodo di produzione:
3 lenti/3 gruppi in configurazione tripletto anastigmatico Taylor (Cooke Triplet)
diaframma a 6 lamelle con apertura massima f/2,8 - minima f/22
Design zebrato
Domiplan viene prodotto dal 1960 al 1979. Nel 1960 inizia la produzione presso lo stabilimento "Feinoptik Görlitz", la prima versione realizzata dal 1960 al 1963 è riconoscibile per una singolare proposta, presenta la possibilità di montare davanti alla lente frontale, filtri di due diversi diametri: M49x0.75 + M30x0.75 [FOTOGRAFIA] Questa singolare particolarità viene dismessa con la seconda versione in produzione dal 1963 al 1967. La terza versione dal 1967 al 1979 (fine produzione) viene prodotta alla IOR (Întreprinderea Optică Română) di Bucarest in Romania, riconoscibile per la mancanza del numero di serie sull'anello della lente frontale.
Nella città di Görlitz nel 1896, Hugo Meyer (1863-1905) fonda la "Optisch-Mechanische Industrie-Anstalt Hugo Meyer & Co.", nel 1900 presenta l'obiettivo simmetrico anastigmatico a sei lenti che renderà famosa l'azienda Meyer: "Aristostigmat", brevetto: DRP 125560 - 10/06/1900 (Deutsches Reichspatent). Si trattava di ulteriore sviluppo dello schema "Doppio Gauss Simmetrico", brevettato nel 1889 dall'astronomo americano Alvan G. Clark (1804-1887), ricalcolato e realizzato con nuove lenti Schott Jena non cementate.
Nel 1920 viene assunto il Dott. Paul Rudolph di Zeiss e dalla metà degli anni '20 crea la famiglia di ottiche "Plasmat", ottiche estremamente corrette, la versione Plasmat Kino era un’ottica decisamente avanzata per quell’epoca e molto apprezzata dalle case cinematografiche.
Un altro passo importante è stato l'accordo di fornitura degli obiettivi a produttori di fotocamere, come Exakta, Praktica e Pentacon.
Sebbene quest'ultimo passaggio era dovuto più a fattori politici della filosofia di produzione VEB* (Volkseigener Betrieb = traducibile dal tedesco: fabbrica del popolo) utilizzata nel blocco orientale. Nel dopoguerra la "Meyer Optik Görlitz" prende il nome "VEB Feinoptisches Werk Görlitz", In seguito nel 1968, incorporata nella "VEB Pentacon". A metà degli anni '80, la "VEB Carl Zeiss Jena" rileva la "VEB Pentacon" e quindi anche l'incorporata "Meyer Optik Görlitz".
Dopo la riunificazione,con la fine delle "VEB" la "Meyer-Optik" viene separata dalla "Carl Zeiss Jena" e riavviata come "Feinoptisches Werk Görlitz GmbH".
Il sistema VEB* in auge nella DDR prevedeva la riunione di diverse aziende operanti nello stesso settore per mettere insieme le sinergie utili al raggiungimento di un obiettivo comune, tutto ciò doveva essere regolamentato e sincronizzato da un unico organo superiore. Descritto così, tale sistema avrebbe dovuto essere vincente, in quanto una squadra lavora meglio di tanti singoli in competizione tra loro che cercano di ostacolarsi vicendevolmente. Il problema era nell'organo superiore di sincronizzazione che non sincronizzava nulla in quanto il più delle volte, non sempre per fortuna, invece che da tecnici era costituito da funzionari di partito, gerarchi all'oscuro delle reali necessità della produzione, ricerca, approvvigionamenti, ecc... inoltre una VEB poteva contenere alcune aziende, dopo qualche anno spacchettate e ridistribuite in altre VEB e in altre occasioni, più VEB riunite formavano una nuova "VEB Kombinate", alla fine della fiera questo gioco delle Matrioske ha portato al fallimento dell'intero sistema.
Note di utilizzo
Ihagee EXA II presenta un tiraggio di 44,7 mm, quindi inferiore allo standard dell'innesto M42x1 (tiraggio 45,46 mm), sebbene il diametro bocchettone di quest'ultima può accogliere l'ottica con innesto EXA, infatti si trovano in commercio anelli adattatori che trasformano l'innesto EXA in innesto a vite M42x1, sconsiglio di acquistarli in quanto il diverso tiraggio si traduce nella mancanza di messa a fuoco all'infinito, la massima distanza focalizzabile diventa circa 5 m ! Quindi niente anelli ma direttamente adattatore EXA/E con il corretto tiraggio 44,7 mm