Caro Alessandro,
ho letto con molto interesse il documento di De Masi. Non so se sapevi che in IIDAC, già in Brasile, usiamo l'approccio creativo che lui propone e ti assicuro che funziona molto bene.
Quindi mi sento a casa con questa visione!
Il Brasile è un paese che possiamo definire un micro-mondo: s'incontrano moltissimi ecosistemi naturali diversi, ed anche ecosistemi umani molto divergenti: dalle favelas urbane, agli accampamenti indigeni, passando per migliaia di ricchi che viaggiano in elicottero o hanno immense proprietà terriere. Inoltre è il secondo Paese al mondo per diversità razziale (dopo l'India).
È un piccolo laboratorio del mondo, capace di contenere molte idee e renderle realtà, ma con poca forza creativa ancora (non mi sembra che siano uscite grandi idee dal Brasile, da un punto di vista tecnologico o scientifico, ma neanche culturale).
Il dinamismo è molto: sembra che tutto sia in subbuglio, come in un pentolone, ma ad un occhio attento della cultura e società brasiliana, appare chiaro come le dinamiche di potere siano un statiche e stigmatizzate (soprattutto nei confronti dei più poveri, che rimangono esclusi da tutto o quasi).
Penso comunque che sia il Paese migliore per investire adesso, perchè lo slancio è molto, la voglia di fare, di cambiare ed innovare pure e le persone con qualità, talento e competenze hanno davvero la possibilità di sfondare, cosa che in Italia in questo momento è più difficile.
Conosco la realtà brasiliana piuttosto bene, per esperienza e passione ed invito tutti a prendere seriamente in considerazione il paese verde-oro, perchè nel 2020 sarà un punto di riferimento nel mondo!
Ma deduco con piacere che anche la nostra Italia, secondo la visione di De Masi, avrà grandi chances di essere protagonista nel 2020: per il gusto dell'eleganza, la creatività indiscussa e spesso geniale, l'attenzione alla qualità della vita e al piacere.
Magari servirebbe una profonda trasformazione a livello istituzionale, cosa per cui tutti noi ci stiamo muovendo.
Se pensate di investire tempo ed energia sulla realtà brasiliana, io sono a disposizione per aiutare!
Giulio
Grazie a voi!
Vorrei solo aggiungere un paio di cosette, per ribadire che ci sono molte opportunità ora in America Latina e in Brasile in particolare.
Il 2011 sarà, infatti, l'anno dell'Italia in Brasile: il governo brasiliano dedica ogni anno l'attenzione ad un paese (di solito legato per ragioni politico-storico-culturali) con il quale intavola numerosi accordi bilaterali.
È un'occasione unica per investire le proprie energie laggiù!
Inoltre IIDAC ha davvero moltissimi contatti in Brasile, anche di alto livello: politici, istituzionali, del mondo del sociale, fondazioni, ecc. Non ultimo il forum brasiliano di economia solidale, nato su iniziativa di Lula e che oggi è il polo di ricerca di riferimento per la ricerca sull'economia sociale, cui immagino l'idea dei clusters possa veramente interessare. Una delle direttrici è una mia cara amica, Renata Figueredo, e se serve un contatto diretto basta chiedere.
Dal punto di vista delle università, oltre alla partnership con l'incubatore tecnologico di cooperative popolari dell'Università di São Paulo, il direttore di IIDAC in Brasile è il vice-rettore dell'Università Statale del Goiás, lo stato attorno a Brasilia (come dire, il Lazio che sta attorno a Roma, per capirci) e quando gli ho parlato dell'iniziativa cui stiamo partecipando assieme a voi, si è dimostrato subito molto interessato a valutare le possibilità di collaborazioni.
Insomma, se siete interessati a queste prospettive, io ci sono.
E nel dirvi questo invito tutti voi, ragazzi, ad aprire i vostri orizzonti a realtà che fino a ieri erano poco sotto i riflettori, ma che ora stanno assumendo una dimensione ed una forza interessantissime.
A presto e buon week-end
Giulio
IIDAC