Parte riguardante credito d’imposta per ricerca del
decreto legge “Destinazione Italia”
Approvato dal Consiglio dei ministri il 13 Dicembre 2013
Il credito di imposta. Il bonus, spiega il testo, «è riconosciuto, fino ad un importo
massimo annuale di euro 2.500.000 per ciascun beneficiario, a tutte le imprese,
indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni aziendali, dal settore economico
in cui operano, nonché dal regime contabile adottato, nella misura del 50% degli
incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo, registrati in ciascuno dei
periodi d'imposta a decorrere dal periodo successivo a quello in corso al 31 dicembre
2013 e fino alla chiusura del periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2016, a
condizione che siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a euro
50.000 in ciascuno dei suddetti periodi di imposta». Stabilisce dunque l'istituzione del
credito d'imposta per gli anni 2014, 2015 e 2016, nella misura del 50% dell’investimento
incrementale, rispetto all’anno precedente, fino a un tetto massimo di incremento di euro
5.000.000 di spese ammissibili ovvero con un credito d’imposta massimo pari a euro
2.500.000, per le spese sostenute nelle attività di ricerca e di sviluppo con iscrizione a
bilancio pari ad almeno euro 50.000 annui. In sostanza si riconosce un premio alle
imprese che a decorrere dal periodo fiscale 2014 investano in ricerca e sostengano quindi
costi aggiuntivi per innovare o aumentare i volumi di una linea di produzione.
Il credito d’imposta deve essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi. Il credito
d’imposta è utilizzabile ai fini dei versamenti delle imposte sui redditi e dell’imposta
regionale sulle attività produttive dovute per il periodo d’imposta in cui le spese
sono state sostenute.
I beneficiari. Il provvedimento ammette al bonus un ampio ventaglio di attività. Eccole nel
dettaglio. +
a) lavori sperimentali o teorici per l'acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di
fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche
dirette;+
b) ricerca pianificata o indagini critiche finalizzate ad acquisire nuove conoscenze, da
utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un
miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti
di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad esclusione dei prototipi di cui
alla lettera c);+
c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di
natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per
prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati.+Può trattarsi anche di altre attività
destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi
prodotti, processi e servizi; tali attività possono comprendere l'elaborazione di progetti, disegni,
piani e altra documentazione, purché non siano destinati a uso commerciale; realizzazione di
prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici
e/o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo
costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di
convalida. L'eventuale, ulteriore sfruttamento di progetti di dimostrazione o di progetti pilota a
scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi così generati dai costi ammissibili.
d) Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano
impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità +commerciali. Non
sono ammissibili le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti,
linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso,
anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
Ai fini della determinazione del credito d'imposta sono ammissibili le spese relative a: +a)
personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo; +b) quote di ammortamento delle
spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio;+c) costi
della ricerca svolta in collaborazione con le università e gli organismi di ricerca, +d)
costi per la ricerca contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti.
Le domande. Per fruire del contributo le imprese presentano un'istanza telematica
mediante le modalità tecniche che saranno elaborate dal Ministero dello sviluppo entro 60
giorni dall'entrata in vigore del provvedimento. Nel decreto dello Sviluppo, inoltre, saranno
definite le modalità attuative anche per quanto concerne le procedure di iscrizione delle
spese in bilancio, le modalità di verifica e controllo dell'effettività delle spese sostenute e le
cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalità di restituzione dell'importo di cui
l'impresa ha fruito indebitamente e le eventuali relative maggiorazioni. «La procedura
telematica per usufruire del credito d'imposta - prosegue il testo - prevede una verifica ex
ante sulla conformità delle spese di ricerca e sviluppo che le imprese sostengono ed una
ex post sull'effettiva entità delle spese sostenute. Qualora le spese effettivamente
sostenute risultino inferiori di oltre il 20% rispetto a quelle dichiarate, la misura
dell'agevolazione sarà ridotta dal 50% al 40% sempre che permanga la spesa
incrementale».
Il credito è concesso nel limite di euro 200.000.000.
PARTE DEL COMUNICATO UFFICIALE DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI
Credito d’imposta sul 50% delle spese per favorire l’incremento degli investimenti in
ricerca e sviluppo Si punta sull’innovazione, con un credito d’imposta sul 50% delle
spese incrementali in ricerca e sviluppo negli anni 2014-2016, con agevolazione massima
di 2,5 milioni di euro per impresa ed un budget totale pari a 200 milioni di euro annui, a
valere sulla prossima programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 (che spesso non
sono stati finora pienamente utilizzati dall’Italia). In questo modo potremo attivare nuovi
investimenti in ricerca e sviluppo per oltre 600 milioni di euro annui