Ogni sistema, descritto da un osservatore secondo un certo schema, risulta così avere un suo valore specifico di complessità.
A seconda di quanto incidono le componenti di struttura e incertezza, possiamo classificare i sistemi in diverse tipologie:
1) “semplici”: caratterizzati da poca struttura e bassa incertezza, sistemi in cui poche variabili sono relazionate tra loro, in modo spesso lineare, con un comportamento del sistema sostanzialmente prevedibile
2) “complicati”: hanno molta struttura ma bassa incertezza, una buona metafora di questi sistemi è l’orologio meccanico che ha molti ingranaggi collegati tra loro in modo robusto e con un comportamento d’insieme prevedibile
3) “caotici”: poca struttura, ovvero pochi legami spesso non lineari e con alta incertezza, mostrano un comportamento poco prevedibile ma comunque con un numero limitato di variabili causali possibili
4) “complessi”: hanno simultaneamente una grande struttura e alta incertezza, con un comportamento in linea di principio non prevedibile, molte variabili causali concomitanti e quindi con spiegazioni del comportamento del sistema molto lontane da quelle a cui ci ha abituato il “pensiero lineare” (vedi tabella allegata di confronto tra le province del NORDEST in base ai dati sulla qualità della vita de ILSOLE24ORE e gestione sistemi complessi di ONTONIX http://www.ontonix.com/index.php?lang=Italiano )