Innanzitutto mi sono guardato i depliant di LEAS e il sito www.leas.it e mi sembra di capire che l'azienda ha una lunga esperienza nella produzione linee di saldatura automatica per la produzione di pannelli radianti piani cottura radiatori etc.
In generale ha anche esperienza nella produzione di componentistica per la saldatura.
Quindi l'esperienza è nella parte meccanica (costruzione impianti) ed elettronica di processo (automazione degli stessi) più competenze sui processi fisici di fusione e problematiche associate.
Da li non risulta nulla sulla produzione di energia, mini-impianti etc.
Probabilmente è una nuova divisione (LEAS eco energy ?) che si occupa di questo.
Divisione che ha un sito www.leasecoenergy.it che è ancora in fase di costruzione.
Quindi credo che la produzione di energia sia una cosa in parte nuova per LEAS che può riciclare molte competenze sul controllo e sulla realizzazione di impianti.
Da quel che ho capito nel colloquio l'impianto realizzato da LEAS è un impianto di generazione di SYNGAS, un processo che coinvolge competenze di chimica, termodinamica, meccanica dei fluidi e controllo.
Poi una volta generato il gas la generazione di energia "nobile" come l'elettricità può essere fatta con motori a combustione, turbine o con fuel cells.
Ho trovato a questo link http://www.aiccre.it/pdf/Scheda_Tecnica_E.pdf una semplice relazione che da informazioni abbastanza chiare di cosa si tratta e delle problematiche connesse.
Il processo è potenzialmente pericoloso (non si può fare in casa) infatti sono in gioco temperature superiori agli 850°C e gas pericolosi come l’idrogeno.
Quindi la realizzazione e le tecnologie devono essere a prova di idiota.
Dal colloquio risulta che un impianto funzionante (prototipo ?) è già stato realizzato quindi le principali problematiche sono state affrontate e risolte.
A questo punto bisogna capire a cosa punta LEAS cosa si aspetta da UNITN (università di Trento) e se UNITN ha le competenze e le risorse necessarie per una collaborazione.
Innanzitutto vediamo quali sono gli "argomenti" contenuti nella generazione del syngas:
- Il "combustibile" per l'impianto. Se si tratta di legno o similare non necessita di quasi nessun trattamento, diverso è il discorso di materie quali la pollina con alta carica batteria che deve essere sterilizzata per questioni sanitarie. Qui non vedo grandi collaborazioni e comunque mi sembra un problema per ora marginale che riguarda più che l'altro approvvigionamento del materiale.
- Il processo di produzione. Mi sembra di ricordare che il processo è soggetto ad un brevetto di LEAS e quindi c'è poco da fare i processo è quello che è. A meno che LEAS non voglia migliorarlo/ottimizzarlo.
In questo caso servono competenze da fisico/chimico. Ho incrociato il prof. Della Volpe (che ho messo in CC) e gli ho accennato al problema (senza sapere di cosa sto parlando) il quale mi ha fatto notare che questo tipo di processi non sono di sua diretta competenza (anche se credo non ci metta molto a entrare nel problema). In ogni caso mi diceva che migliori competenze a processi di questo tipo si trovano proprio a Padova, attendo che mi dia qualche nome di UNIPD (università di Padova) con i quali potete eventualmente prendere contatto.
- Realizzazione impianto. Qui esiste un prototipo di impianto ma ad esempio uno può studiare e/o migliorare l'impianto stesso. Ad esempio ci sono gas in pressione, temperature molto alte (1000 C) immagino pompe o altro, si può migliorare la gestione fluidodinamica e lo smaltimento del calore ?
Qui un ingegnere che si occupa di fluidi (penso al prof. Trivellato che ho messo in CC) può avere qualche idea.
- Gestione dell'impianto. Visto le altre temperature (alte pressioni ?) e la pericolosità dei gas coinvolti (possono esplodere/corrodere etc ?) un controllo affidabile dell'impianto è indispensabile. Per migliorare e/o studiare il sistema di controllo il meglio si dovrebbe avere da un ingegnere controllista. Il controllista che era a UNITN a ottobre 2011 se ne andato in altra sede (avendo vinto un posto da Ordinario) e attualmente siamo scoperti in questo settore. Si sta cercando di rimpiazzare la mancanza ma visti i tempi di ristrettezza e le difficoltà intrinseche in queste operazioni non è detto che si riesca e comunque
non in tempi brevi. Andando altrove un ottimo controllista che è stato prof. a Trento che attuamente lavora come docente Vicenza (e quindi vicino a voi) è il prof. Oboe (che ho messo in CC) che non so se si occupa anche di cose che interessano a voi ma che con questa email ho comunque messo in pre-allarme e se vuole può fornirvi eventuali contatti/informazioni.
- Generazione di energia. Qui ci sono 3 possibilità, la prima, la più semplice, quella realizzata nel prototipo è usare un motore a combustione interna.
La seconda possibilità è usare una turbina (micro) che si spera abbia un rendimento più elevato. A tale proposito può essere interessante "ottimizzare" il motore/turbina stesso in funzione del gas prodotto dall'impianto. Qui non so chi può essere competente ma lunedi mi incontro con altre persone e vedo il da farsi.
Una alternativa interessate che ho letto in http://www.aiccre.it/pdf/Scheda_Tecnica_E.pdf è di usare il gas per alimentare delle fuel cell. Questo avrebbe il grosso vantaggio nel bilancio globale di avere il minimo della generazione di CO2 e quindi avere un impianto estremamente ecologico anche se qui i conti sono difficili da fare perché bisogna tenere conto anche dei costi (ecologici) della costruzione e smaltimento delle componenti.
Nel caso di motore endotermico o turbina serve anche la gestione dell'alternatore/inverter o in generale elettronica di potenza e qui serve un ingegnere che si occupa di questo argomento.
- Studio dei materiali. L'impianto ha reazioni chimiche, gas i pressioni etc. Un ingegnere dei materiali può essere di aiuto se ci sono problematiche di questo tipo.
Qui avevamo un prof. che ha recentemente vinto un posto da Ordinario a Padova e se ne è andato, un altro ing. che potrebbe essere utile sta all'estero.
Comunque ing. dei materiali a UNITN abbondano.
- Ottimizzazione generale dell'impianto. Qui se si riesce a fare un modello matematico dell'impianto si può pensare di ottimizzare l'impianto stesso rispetto ad un serie di parametri. Ad esempio il rendimento gloabale, la produzione di CO2, la produzione di scorie, i costi di gestione etc.
Qui io ho un minimo di competenza o perlomeno dovrei riuscire ad orientarmi.
Detto questo la cosa migliore da fare è avere una idea più precisa su quali argomenti interessano LEAS e come dovrebbe essere svolta la ricerca. Una volta chiarito questo punto se il caso si può partire e scrivere una proposta.
La parte meccanica e misure (che qui è quasi inesistente) potenzialmente è coperta dal gruppo di meccatronici di cui faccio parte.
Potrebbe essere coperta anche la parte tecnologia e lavorazione meccanica ma il prof. Ing. P.Bosetti è negli USA (Stanford) fino a fine giugno.
La parte di controllo può essere coperta dal. Prof. Ing. R. Oboe ex prof. di Trento che attualmente lavora Vicenza sede distaccata univ. Padova.
La parte fluido dinamica può essere coperta dal prof. Ing. F. Trivellato univ. Trento.
La parte di processo per la produzione di SYNGAS potrebbe essere coperta dal prof. Della Volpe anche se si dichiara poco competente (non è vero è molto competente) altra persona mi dicono molto valida ma che non conosco personalmente è il Ing. M.Grigiante che si occupa proprio di biomasse, produzione di SYNGAS e argomenti correlati.
Diciamo che se nel progetto non ci sono argomenti di nicchia molto specifici ci sono abbastanza competenze per affrontare il problema.
Ricordo che si parlava di una eventuale visita al prototipo (vicino a Padova ?), se la cosa è ancora valida si potrebbe magari proporre degli slot possibili in modo da organizzare qualcosa. Nella eventualità aspetterei che questa ondata di gelo e neve passasse per non rimanere in panne al freddo in mezzo alla neve.