Palina portaprisma, gioia e dolori

Data pubblicazione: 27-ago-2014 8.36.27

Uno degli accessori più subdoli con cui ha a che fare il topografo è la palina portaprisma. Si tratta di un accessorio che sembra semplicissimo ed indistruttibile, e spesso è affidato al canneggiatore che magari non si rende ben conto della delicatezza dell'oggetto.

Viene spesso usato per scopi non istituzionali, ovvero fa da bastone, da piede di porco, da decespugliatore eccetera. E' in materiali non durissimi (alluminio, fibra) per motivi di peso, e questo porta spesso ad avere deformazioni permanenti, anche perché quando si arriva all'auto la prima cosa che ci si toglie dalle mani è proprio la palina portaprismi. E così essa finisce sotto a tutti i materiali, compresi quelli pesanti. Come se non bastasse la livella sferica (per lo più sporgente) spesso prende colpi e con il tempo perde le sue condizioni di rettifica.

Se la palina viene utilizzata per rilevare punti di dettaglio i millimetri di errore che questa situazione può comportare sono irrilevanti, ma talvolta la palina entra nel rilievo delle poligonali, ed allora sono dolori.

Invito i miei lettori ad effettuare sistematicamente alcuni controlli. Innanzi tutto la palina va sostenuta con un apposito supporto (treppiedino dedicato o un qualsiasi treppiede - in quest'ultimo caso torneranno utili alcuni elastici da ufficio che consiglio sempre di avere con sé come dotazione extra - una cordicella non va altrettanto bene perché quando si agisce sulle gambe del treppiede per verticalizzare il tutto spesso si "perde" il contatto con il chiodo o, talvolta, quello della gamba del treppiede con il terreno). A questo punto si collimi la punta della palina, a terra, e poi si alzi il cannocchiale. Se non si vede il prisma ben centrato sul reticolo è brutto segno.... L'operazione va ripetuta dopo aver ruotato la palina di circa un angolo retto (anche una palina inclinata in una direzione appare verticale).

Più in generale ci si può divertire ad effettuare il rilievo del centro prisma con la bolla della palina orientata in quattro direzioni cardinali a 90° fra di loro. Calcolate le coordinate e confrontati i risultati (così tabellati) i punti potrebbero coincidere (livella sferica ok, palina rettilinea), ma potrebbero anche disporsi su un cerchio o un'ellisse e quindi mostrare qualche possibile problema nell'attrezzo.

Vediamo ora come si può con ragionevole facilità verificare in cantiere almeno la livella sferica della palina. Vi servirà un po' di materiale:

  • un pezzo di cartone di qualche centimetro di lato (va bene un pezzo ricavato da una vecchia scatola da imballaggio)

  • un chiodo o una punta di trapano o qualche cosa che vi permetta di fare un foro nel cartone di circa 2 o 3 millimetri di diametro

  • del nastro adesivo (da pacchi, isolante, insomma di quello largo)

  • un pezzo di materiale sottile ma rigido, ad esempio del compensato, le cui dimensioni siano di circa 20 o 30 centimetri per una decina di larghezza

  • un elastico e due chiodini, un martello per i chiodini

  • una sega a denti fini

  • un peso per tenere ferma la tavoletta su un tavolo o uno scaffale

  • un tavolo o uno scaffale, naturalmente un pavimento sufficientemente robusto (i normali pavimenti delle baracche da cantiere spesso sono troppo elastici e cedevoli)

  • se ve la sentite tenete a mano i cacciaviti o i giusti attrezzi per la rettifica della bolla

Cominciate con praticare un taglio a "V" (di circa 90°) su un'estremità della tavoletta. E' destinata a mantenere ferma in posizione verticale la palina, per cui non ha molta importanza la precisione di questo taglio. Mettete i due chiodini in modo che l'elastico possa tenere ferma la palina mentre le vostre mani saranno occupate in altro (ma non troppo fermo perché altrimenti non riuscirete agirare la palina attorno al suo asse verticale). Alla fine, visto dall'alto, il tutto dovrebbe essere simile a quanto schizzato qui sotto:

Cominciamo ad individuare dove opereremo, vicino ad una scrivania va bene. Fissiamo a terra il pezzo di cartone nel quale avremo praticato il foro con il chiodo o simile attrezzo: siccome sarà la base della nostra palina (che non deve spostarsi) abbonderemo con il nastro adesivo.

A questo punto poggiamo la tavoletta sul ripiano (della scrivania), in modo che il taglio a 'V' sporga dal bordo. Appesantiamo opportunamente la parte "lunga" rimasta sul tavolo.

Possiamo ora infilare la punta della palina nel foro del cartone a terra, e appoggiare la palina nel taglio a 'V' del nostro attrezzo. Terremo la palina aderente con l'elastico fissato nei chiodini appositi. Siccome la palina sarà pressoché verticale lo sforzo per tenerla stabile sarà veramente minimo.

Spostiamo la tavoletta fino a portare la bolla della livella sferica perfettamente al centro del cerchio impresso sul vetro.

Possiamo ora passare a verificare la rettifica della livella: basterà ruotare la palina attorno al suo asse verticale (agendo con la dovuta delicatezza per non spostare la nostra tavoletta che è "fissata" solo dal peso che abbiamo usato per mantenerla fissa in posizione). Se la livella è rettificata dovrà mantenersi sempre al centro.

In caso, invece, che la bolla "sfugga" durante le operazioni di rotazione della palina bisognerà intervenire sulle viti di rettifica.

Qui sopra c'è uno schizzo sulla rettifica della sferica di un basamento. Non è propriamente l'esempio migliore, ma vi potrà servire da suggerimento.