CoffeeBreak#9: AGA 700, la mia prima total station

Data pubblicazione: 22-set-2015 12.50.27

Nei primi anni '70 del secolo scorso non esistevano tante total station. Io ebbi la possibilità di usare una delle prime: la AGA 700.

AGA era una ditta Svedese che si occupava di molte cose (e le faceva tutte bene): prodotti per saldatura, segnalamenti marittimi, strumenti topografici. Aveva una rappresentanza in Italia. All'epoca lavoravo per una ditta di lavori marittimi. Per posizionare un oggetto in mare (noi costruivamo pontili e la battitura dei pali era all'ordine del giorno) si usavano due teodoliti e si lavorava per intersezione in avanti. Naturalmente due teodoliti (all'epoca i distanziometri erano roba da Università) volevano dire anche due geometri, e quindi i costi lievitavano. Il rappresentante promise alla mia dirigenza che con la nuova total station uno dei due topografi diventava inutile perché con angolo e distanza si poteva posizionare agevolmente un punto. Forse volevano evitare anche primo dei due topografi (quindi forse avevano capito male ma è normale che dopo la parola "risparmio" non si segua più la frase), fatto sta che acquistarono questa total station pionieristica.

Nell'illustrazione qui sopra ovviamente la foto a sinistra è lo strumento. A destra si vede la consolle (l'apparecchio era privo di tastiera) e una scatola gialla (si acquistava come accessorio e serviva per registrare i dati perforando una striscia di carta da telefax).

L'apparecchio era pesante ma rivoluzionario per le prestazioni.

Aveva una portata di qualche centinaio di metri (più di trecento con un prisma) e lavorava con laser rosso visibile. Di quello strumento ho vari ricordi.

Innanzi tutto aveva una buona ottica. Il laser poteva essere espanso grazie ad una ghiera, e questo lo rendeva interessante per realizzare un allineamento visibile dalla palina (peccato però che per la misura bisognasse rimettere il beam nella configurazione più stretta). Ogni volta che lo si accendeva (era alimentato con batterie d'automobile, ma io usavo quelle di camion perché avevo i portatori locali e comunque l'apparecchio mangiava molta energia) bisognava tararlo. Per effettuare questa operazione si inclinava il cannocchiale verticalmente e così il raggio laser entrava da un'apposito foro sulla carcassa, faceva un percorso interno e poteva essere tarato (in pratica si faceva una misura). Mi sembra di ricordare che le tre frequenze che permettevano l'elaborazione andassero selezionate a mano.

Un'altra curiosità era che non poteva essere dimenticato in magazzino: con cadenza di mezzo anno bisognava accenderlo e fare qualche misura. Mi spiegarono che era un'esigenza dell'ampolla laser che, se non veniva riscaldato con l'uso, assorbiva qualche atomo di ossigeno e questo la rendeva inutilizzabile. Verità o fantasia? Certo è che cambiammo spesso quel componente.

Grazie alla caratteristica di visibilità del raggio quando si centrava il prisma questo si accendeva di un bel rosso vivo nel campo visuale dell'operatore.

La consolle mostrava angoli e distanze, ma solo due cose alla volta. Ovviamente c'era un apposito selettore per scegliere la coppia di dati desiderata. La correzione fra distanza inclinata / distanza orizzontale e il dato di dislivello (a meno di hs e hp che bisognava poi immettere nel calcolo) era automatica.

I display moderni non esistevano ancora, per cui i numeri erano mostrati con una serie di lampadine multifilamento (in pratica in ogni ampolla c'era un filamento a forma di zero, uno a forma di uno e così via) che avevano la particolarità di essere brillantissime (con un consumo mostruoso di corrente) e poter essere lette sotto al sole, oppure più flebili per i lavori notturni o in galleria.

In dotazione con la macchina veniva dato anche un regolo (è l'unico pezzo che mi è rimasto di ricordo). Serviva per le correzioni atmosferiche. Si impostava pressione e temperatura e si leggeva la correzione (in effetti ciò è necessario anche oggi, solo che è fatto automaticamente perché quando si inseriscono i dati di stazione questi elementi vengono chiesti).