Chi sono

Questo a sinistra sono io.

Mi chiamo Giulio Salvador e sono nato a Trieste nel 1947.

Lì mi sono diplomato geometra (era il famoso Istituto Tecnico Leonardo da Vinci). Sono andato subito a fare il militare. All'epoca chi, di complemento, finiva in marina (come il sottoscritto) ci stava 2 anni. Ho avuto, però, la fortuna di frequentare l'Accademia Navale di Livorno e ne sono uscito Ufficiale. Benché con una specializzazione "RC" (rotta e telecomunicazioni) sono stato destinato su nave Staffetta, che era un'unità idrografica (è stata radiata nel 1971).

In quei mesi che ho passato a bordo ho svolto l'incarico di "quasi" idrografo (gli "idrografi" hanno al loro attivo un severo corso a Genova) ed ho così imparato ad effettuare rilievi per le carte nautiche. Sono ricordi di 50 anni fa, ma ve li voglio raccontare perché possono ancora avere qualche utilità, oggi, nell'era dei computer.

Terminato il militare sono passato a lavorare con Imprese Italiane che si occupavano di lavori marittimi. La prima è stata la MICOPERI. Con essa ho fatto molti cantieri in giro per il mondo, quasi sempre occupandomi di misure marine. Fra quelli più performanti una serie di misure di corrente nello Stretto di Messina, lavori per sea-lines in Egitto, Colombia, Venezuela, Adriatico, un pontile per sommergibili ad Augusta, il più lungo pontile del Mediterraneo (Hadera, Israele). Con altre ditte ho poi seguito lavori di galleria, un oleodotto nello Yemen del Nord. Ancora lavori marittimi con la FURLANIS: uno scarico a mare a Trieste ed alcune condutture in Adriatico centrale. Sempre per lavori in mare sono passato con IMPREGILO (rinforzo bocca di porto di Chioggia, scavi e risanamenti nella laguna di Venezia). Infine con la GRANDI LAVORI FINCOSIT prima a Livorno, per un pontile, poi sul fiume Po per il ponte per l'Alta Velocità ferroviaria ed infine di nuovo a Venezia nel progetto MOSE.

Mi sono ritirato in pensione nel 2009, ma ho svolto ancora qualche breve attività di consulenza nel settore. Tanto per stare in esercizio!

Ed ecco una gradita modifica. Fra il 1970 e il 1984 (quando ero impiegato presso la Micoperi) un collega (l'ing. Ferrario) mi gratificò con una caricatura. Essa è riapparsa dal passato grazie ad un amico nel 2014.

Posso assicurarvi che sono io! All'epoca non avevo la barba e fumavo il toscano (per la gioia dei colleghi e di chi mi stava vicino). Ero effettivamente "diversamente magro". Il fatto che io sia seduto e che usi lo strumento in quella posizione potrebbe aver origine da un cantiere all'estero dove costruimmo dei pilastrini molto bassi, tanto da poter usare gli strumenti da seduti. Ci presero in giro. La spiegazione dell'insolita soluzione stava nel fatto che dovevamo stare molte ore dietro allo strumento (si lavorava con tre navi che operavano contemporaneamente lungo il pontile), che le stazioni erano distanti e disagiate (quindi non conveniva rientrare in ufficio in attesa di chiamata) e che gli azimut erano abbastanza limitati. Costruimmo anche una capannina in tubi da ponteggio e protezione in "ondulux" per ripararci dal sole, dal vento e da altre intemperie. Del resto io sono un fautore della teoria secondo cui le stazioni topografiche devono essere il più comode possibile!