CoffeeBreak#5: Arduino e i suoi fratelli

Data pubblicazione: 29-giu-2014 8.59.44

Potrà sembrare strano che io parli di "Arduino" in una sito di topografia ed idrografia. Tuttavia l'evoluzione dell'elettronica ci dà accesso anche a questo interessante sistema, per cui è bene che il tecnico sia a conoscenza (almeno) della sua esistenza e delle sue potenzialità. Poi, per l'impiego pratico si vedrà.Si tratta di un'interfaccia elettronica (si presenta come una scheda di circa 5 x 8 cm) irta di connettori. Nella foto qui a fianco si intravede subito (sulla sinistra, è il bocchettone in plastica nera) una presa per l'alimentazione esterna ed una presa USB (lo scatolino metallico, è del tipo che normalmente si trova sulle stampanti). Poi, su altri due lati, c'è una lunga serie di connettori. Da una parte gli input analogici, da quell'altra gli input/output digitali.

Arduino nasce per comandare motori ed altre periferiche in base ai dati che "sente" attraverso le sue porte. Ad esempio può far muovere (motore elettrico e ruote) un modellino verso una parete, salvo interrompere la traslazione quando arriva ad una certa distanza. Per calcolare questo parametro si collega un distanziometro ultrasonoro. Ma siccome gli ultrasuoni si propagano con velocità differente a seconda della temperatura, ecco che bisogna aggiungere anche un sensore di temperatura per le dovute correzioni.

Detto così risulta evidente che la sua vocazione è quella di gestire robot, droni e altri mezzi del genere.

Ebbene, Arduino non è solo quello: ad esempio è nel cuore delle stampanti 3D. Un appassionato ha costruito un distributore automatico di cibo per il suo gatto. E via elencando, guidati dalla fantasia.

La programmazione si fa con un apposito programma (open source) in un linguaggio molto simile al C++.

Una volta che il codice è stato scritto, lo si compila e lo si passa, attraverso la porta USB, alla scheda che lo memorizzerà e diventerà autonoma nella gestione (potrà anche essere spenta e riaccesa, il programma rimarrà pronto per l'uso).

Naturalmente per essere operativo ha bisogno di alimentazione (a meno del mantenimento del programma compilato): o tramite porta USB (e allora deve essere collegato al computer) o con un pacco di batterie (e allora è autonomo).

Esistono molti "fratelli" di questa scheda (che è di intuizione italiana), ma funzionano tutti più o meno sullo stesso principio.

Enorme la scelta di sensori e altri accessori, basta vedere un po' sul web e si trova di tutto.

Il costo è molto contenuto, diciamo sull'ordine dei cinquanta euro per la scheda, ma i prezzi variano molto a seconda del fornitore (e della sua collocazione geografica).

Impressionante la comunità che si è creata, sul web, attorno a questo "gingillo".

Naturalmente esistono sensori angolari, motori passo passo che possono essere ruotati fino ad un angolo desiderato, telecomandi, display, interfacce per cellulare, relais per comandare grosse potenze. Ecco quindi che questo attrezzo potrà trovare utilizzo in topografia in quanto permetterà di controllare in via più o meno automatica oggetti anche remoti. Largo alla fantasia per individuare i suoi possibili usi!