Il concetto di "punto fisso"

Data pubblicazione: 23-set-2013 13.45.26

Quando si fa una stazione topografica è necessario

  • sapere dove si è

  • orientare la stazione, più propriamente orientare il cerchio azimutale dello strumento

Per ottenere quest'orientamento è sufficiente leggere l'angolo azimutale verso un altro punto noto. Talvolta si preferisce girare il cerchio (nei moderni strumenti elettronici è un'operazione molto agevole) in modo che in "quella" direzione mostri zero.

Normalmente, però, noi operiamo in cantieri trafficati, per cui alle volte è difficile che la visuale usata in un certo momento sia ancora disponibile a distanza di ore o di giorni.

Per questo motivo io consiglio di preparare una tabella con tutti gli azimut disponibili da una stazione verso i punti noti che ci circondano. In questo modo potremo utilizzare quello visibile al momento senza doverci disperare nel caso che qualcuno fosse occluso.

Naturalmente questa escamotage cozza contro il principio che vuole che per lavori analoghi si usino strumenti, posizioni e azzeramenti uguali.

Una possibile soluzione sta nell'utilizzare il punto fisso.

Esso nasce dall'opportunità, quando si fa stazione, di disporre di un punto facilmente collimabile e stabile (appunto fisso) in modo da utilizzarlo quale elemento di controllo della stabilità dello strumento.

Siccome si tratta solo di fare una lettura verso un qualche cosa di ragionevolmente lontano e ben visibile (un campanile, un'antenna radio o televisiva, l'asse di un traliccio della rete elettrica, eccetera) non sono necessarie le sue coordinate.

Anzi, il punto può divenire un buon sistema per riorientare la stazione in sessioni successive.

Ad esempio si potrebbe intervenire con calma una prima volta, imporre l'azimut su un punto di coordinate note, verificarle con una lettura dopo aver mandato il canneggiatore su un secondo punto di coordinate note e, finalmente, leggere il punto fisso.

Magari in posizione I e II, tanto per essere tranquilli di aver effettuato un puntamento preciso.

La volta successiva non ci sarà nemmeno bisogno del canneggiatore sul punto noto: basterà collimare il punto fisso ed imporvi la lettura angolare osservata la prima volta.

In ambito marittimo ottimi punti fissi sono i fanali dei moli, colorati, illuminati e quasi sempre con una punta "anti gabbiano" sulla sommità, perfettamente collimabile.

Il punto fisso va osservato anche alla fine della stazione, a garanzia che non vi sono stati problemi di torsione della stazione.

Quando i brogliacci erano cartacei ne prendevo nota in uno spigolo del foglio, e alla fine della stazione, se la collimazione mostrava lo stesso valore dell'inizio, apponevo un segno di spunta.