Un esempio: rilievo al cordino per circolo nautico

Data pubblicazione: 21-set-2013 15.20.15

E' giunto il momento di illustrare come un circolo nautico (o simile organizzazione) può condurre un rilievo per ottenere una mappa dei fondali dei suoi pontili di ormeggio.

Il rilievo sarà condotto in una città che dispone di un mareografo e dei suoi dati (esempio Trieste), su pontili fissi o galleggianti, e sarà fatto con il metodo del cordino.

Naturalmente il circolo disporrà già di una pianta topografica dei moli, e saranno stati misurati tutti gli specchi acquei.

La prima cosa da fare è quella di progettare, sulla pianta, le posizioni e le lunghezze dei "cordini". Ragionevolmente essi saranno perpendicolari ai filo banchina. Sugli spigoli e in testa si effettueranno delle raggiere a 15°, in modo da coprire tutta la superficie. Di conseguenza quelli in testa saranno lunghi 100 metri, mentre quelli non perpendicolari si limiteranno alla distanza che li porterà a quasi toccarsi, ma senza sovrapporsi.

Naturalmente le norme non sono rigidissime. Ad esempio è stato aggiunto un cordino lungo (quello tratteggiato) per scandagliare anche il centro del bacino. L'intercalarsi lungo - corti non è rispettato nel bacino, dove, per vedere la situazione sotto al molo sud, due cordini "corti" sono stati trasformati in "lunghi" e andranno scandagliati ogni 5 metri.

Insomma il progetto va adeguato alla realtà.

La seconda cosa da fare è quella di segnare con la pittura una tacca ogni 5 metri su tutti i FB.

Terza cosa da fare è quella di individuare, sulle strutture fisse, alcuni punti che permetteranno di misurare, circa ogni 10 minuti, la marea. Questi riferimenti non sarebbero a rigore necessari, perché le correzioni saranno fatte con i dati del mareografo, ma potrebbero tornare molto utili in caso di loro mancanza perché basterebbe determinare la quota di questi "caposaldi" per ricostruire la curva di marea e quindi salvare il lavoro.

La quarta incombenza consiste nella decisione del livello riferimento scandagli che intendiamo usare: siccome il circolo è nautico useremo lo stesso datum delle carte nautiche, e quindi ci dovremo procurare (basta guardare nel titolo della mappa locale) lo Z0.

Per i cordini ci riferiremo al post che parla della loro costruzione, perché sarà necessario predisporne almeno uno.

Più facile, se vogliamo, costruire uno scandaglio a mano. Dato l'uso saltuario di questo strumento ricorreremo ad una semplice fettuccia tessile con un peso metallico attaccato alla sua estremità. Naturalmente il nodo dovrà tener conto delle lunghezze in modo che la lettura sia diretta ed immediata.

La barchetta è stata reperita e con essa alcuni volonterosi soci.

Lo squadro a prisma è fornito da uno di essi (un geometra non proprio giovanissimo che ha questo desueto strumento in fondo ad un cassetto), per la raggiera o si trova un sestante (basta anche uno di plastica da pochi soldi) o ci si arrangia con una bussola da rilevamento o ancora si può immaginare di predisporre un foglio di carta, opportunamente segnato, da usare come traguardo.

Un piccolo suggerimento pratico: quasi sempre si opera nei porti, e quindi si ha "qualche cosa" davanti. Individuato l'allineamento con lo strumento si cerca un oggetto che sia su di esso e lo si usa per traguardare. La disponibilità di un orologio è data per scontata. Abbiamo un doppio metro da muratore, a stecche, per la misura della marea. Sono stati predisposti dei fogli quadrettati per trascrivere le misure (si consiglia un foglio per ogni cordino).

Finalmente si esegue il rilievo.

La fase successiva è quella di recuperare le maree delle ore in cui si è operato: per questo ci collegheremo a www.mareografico.it e sceglieremo la stazione interessata (fra le stazioni), quindi livello, tabella personalizzata ed imposteremo i dati (attenti solo al fuso! Marografico usa l'ora di Greenwich).Così siamo ora in possesso della tabella delle maree riferite al livello medio mare. Ad ognuna andrà tolto lo Z0. In questo modo possiamo entrare in possesso dei valori che ci serviranno per correggere le nostre letture.

Ovviamente ora bisogna disegnare il tutto nella scala desiderata.

Potremo utilizzare qualche semplice convenzione per rendere ben presentabile il nostro lavoro:

- orientare il disegno per Nord

- orientare le scritte per Nord

- in nero, piuttosto marcato, i moli; in azzurro sottile la linea del cordino; in nero i fondali (i metri in grande, il punto decimale nel punto di presa della misura, più in piccolo e in basso i decimetri)

- le curve di livello completeranno il nostro lavoro

- se c'è bisogno di simboli (ad esempio un fanale sul molo) ispirarsi all'apposito catalogo pubblicato dall'Istituto Idrografico della marina, pubblicazione II 1111: purtroppo è solo in vendita, e quindi ripiegheremo sull'equivalente americano (Chart. n. 1) che si trova a questo link oppure alle pubblicazioni di IHO a questo link.

Buon lavoro.