Applicabilità dell'indennità ex art. 32 legge n. 183/2010 anche ai contratti a progetto

Con sentenza n. 24100/2019 la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata in merito all'applicabilità dell'indennità forfettizzata ex art. 32, comma 5, legge n. 183/2010 anche alle ipotesi di conversione dei (vecchi) contratti di lavoro a progetto.

Il ragionamento seguito dai Giudici di legittimità muove, in buona sostanza, dalla valutazione delle condizioni di applicabilità dell'indennità ex art. 32 ult. cit., ossia la "natura a tempo determinato del contratto di lavoro" impugnato e la "presenza di un fenomeno di conversione".

Ebbene, con riguardo al primo requisito, il Supremo Collegio non ha dubbi nell'affermare che il contratto a progetto è un contratto "ontologicamente a tempo determinato, siccome da ricondurre ad uno o più progetti specifici, funzionalmente collegati al raggiungimento di un risultato finale". Con riguardo al secondo requisito, invece, il medesimo Collegio ha rinvenuto il meccanismo di conversione nel disposto di cui al (previgente) art. 69 del d.lgs. n. 276/2003, "secondo il quale un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, che sia instaurato senza l'individuazione di uno specifico progetto, si converte automaticamente in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato".

Eppure, il vero fulcro del principio di diritto contenuto nella sentenza in commento parrebbe evincersi da alcune premesse generali formulate dai Giudici di legittimità che, in considerazione di alcuni precedenti giurisprudenziali citati nella stessa pronuncia qui esaminata, sembrerebbero costituire un vero e proprio ius receptum.

Tra queste, spicca la premessa secondo cui la dicitura "conversione del contratto a tempo determinato" contenuta nell'art. 32 ult. cit. rappresenterebbe una nozione a-tecnica e racchiuderebbe in sé, in modo indistinto e generale, tutte le ipotesi di contratti di lavoro temporaneo, a prescindere dal nomen iuris che le parti, ovvero la legge, abbiano inteso attribuirvi.

Si tratta, indubbiamente, di un concetto - quello della natura sostanzialmente a termine dei contratti di lavoro para-subordinati - che gli avvocati e gli operatori del diritto hanno tentato di sostenere in non poche occasioni. Ora, il recente intervento della Suprema Corte potrebbe fornire un valido assist verso l'incentivazione di una simile difesa.