Trama e temi principali: l'Edipo a Colono è la più lunga tra le tragedie greche superstiti. Edipo, cieco e in esilio, arriva con la figlia Antigone in un bosco sacro nei pressi di Atene, precisamente a Colono. Questo luogo è dedicato alle Eumenidi. Un oracolo aveva predetto che Edipo sarebbe morto in quel luogo, trasformandosi in un eroe protettore di Atene. Diversi personaggi interagiscono con Edipo, tra cui un cittadino di Colono, il Coro dei vecchi, Ismene, Teseo, Creonte e Polinice. Edipo rievoca le sue sventure, proclama la sua innocenza e maledice Tebe, mentre elogia Atene per la sua ospitalità. I temi principali includono il destino, la colpa, l'innocenza, la vecchiaia e la morte.
Il Coro nell'Edipo a Colono: Il Coro nell'Edipo a Colono è composto dagli abitanti di Colono. Il coro partecipa sempre meno attivamente e diventa piuttosto spettatore e commentatore dei fatti. Il Coro inizialmente chiede a Edipo di lasciare il bosco sacro, ma poi viene persuaso da Antigone ad accogliere suo padre. Il Coro esprime orrore quando Edipo rivela la sua identità. Il Coro descrive anche il paesaggio di Colono e celebra Atene.
La parodo: La parodo dell'Edipo a Colono presenta un genere di spettacolo inedito, un pantomimo non solo danzato, ma anche cantato, trasferito in sede tragica.
Il Commo: Nel primo episodio è inserito un commo, contenente un dialogo tra il Coro e Edipo, in un momento di attesa per l'arrivo di Teseo.
Stasimi: Il primo stasimo è un caloroso saluto allo straniero, Edipo, appena stabilitosi nella nuova sede. Il secondo stasimo celebra le prerogative divine di Atene-Colono, rispondendo al primo stasimo e alla battuta dubitativa di Antigone. Il terzo stasimo segue il terzo episodio, con l'intenzione di Polinice di ottenere l'assenso del padre alla spedizione contro il fratello.
Il ruolo di Edipo: Edipo è descritto come un personaggio sofferente e tormentato dal destino avverso. Nell'Edipo a Colono, l'azione si concentra sull'evoluzione interiore di Edipo piuttosto che su una successione di eventi esterni che costituiscono una trama. A differenza di altre tragedie con una trama complessa, l'Edipo a Colono si focalizza sul percorso interiore del protagonista. Non c'è una trama lineare fatta di azioni e reazioni che guidano la narrazione. Edipo è principalmente in dialogo con sé stesso, riflette sul suo passato, sul suo destino e sul significato della sua sofferenza. Questo dialogo interiore è centrale per lo sviluppo del personaggio.
Purificazione e liberazione: la tragedia descrive un processo di purificazione attraverso il quale Edipo si libera gradualmente da tutti gli elementi che lo legano al mondo terreno: "scorie, ricordi, tentazioni, affetti". Il culmine di questo percorso è la preparazione di Edipo per un evento trascendente, descritto come "l'ascesa, per la chiamata divina". Questo suggerisce che Edipo, attraverso la sua sofferenza e purificazione, sta per essere elevato a uno stato superiore, quasi divinointerlocutore con sé stesso e non esiste una trama; un uomo passa attraverso bagni purificatori, si libera via via da tutte le scorie, dai ricordi, dalle tentazioni, dagli affetti sino a essere pronto per l'ascesa, per la chiamata divina. A differenza dell'Edipo Re, in cui chi entra in rapporto con il sovrano finisce con l'orientarlo in direzioni disparate e condizionarne via via i comportamenti e le scelte, nell'Edipo a Colono è Edipo con le sue parole, i suoi gesti, il suo mutismo a condizionare l'azione di chi viene a contatto con lui.
La morte di Edipo: un tuono improvviso e fulgori nel cielo annunciano l'ora fatale per Edipo. Il Coro verbalizza i tre colpi di tuono come segno del momento della trasfigurazione di Edipo, invocando Teseo perché accorra ad assistere all'evento risolutivo. La morte di Edipo è meravigliosa e priva di dolore.
Vis salvifica: il corpo di Edipo acquisisce una vis salvifica che si alimenta della maledizione contro la sua casata e contro Tebe. La benedizione di Edipo si posa su Atene, conferendo la potenza di una tremenda energia convertita al bene.
Nell’Edipo a Colono, Sofocle costruisce un dramma in cui il viaggio del protagonista si trasforma in una ricerca di appartenenza. La parodo, il canto di ingresso del coro, segna il passaggio di Edipo da straniero errante a presenza ingombrante e sacra.
La scena iniziale si sviluppa come un’indagine. Gli anziani di Colono, avvertiti della presenza di uno straniero vicino al recinto sacro, avanzano con cautela e inquietudine. L’incontro con Edipo non è immediato: il coro procede per gradi, accumulando domande: Chi è quest’uomo? Perché si trova lì? È solo o accompagnato? Ogni interrogativo rivela l’incertezza della comunità, che percepisce la sua presenza come un elemento di disturbo, ma sente al tempo stesso il bisogno di definirlo. Edipo, guidato da Antigone, non si svela subito. La sua identità emerge in modo graduale, attraverso un gioco di resistenze e rivelazioni. Il coro ne osserva la postura, i movimenti, il corpo segnato dalla sua storia. Si tratta di un riconoscimento che non avviene tra due individui, ma tra un uomo e un’intera collettività. Il coro non è solo spettatore, ma parte attiva della ricerca. Le sue domande non sono semplici richieste di informazione, ma strategie per misurare la distanza tra l’ospite e la città. In un primo momento Edipo appare solo come un vecchio mendicante, poi come un personaggio di rilievo, fino alla rivelazione della sua identità. Il processo non è immediato né pacifico: il coro oscilla tra esitazione e paura, tra diffidenza e necessità di prendere posizione.
Anche lo spazio partecipa a questa tensione. Il bosco sacro non è un semplice sfondo, ma un confine fragile: il recinto di Poseidone e delle Eumenidi segna una soglia la cui violazione potrebbe avere conseguenze. Il coro non cerca solo di decifrare chi sia Edipo, ma anche cosa comporti la sua presenza in un luogo consacrato.
La parodo dell'Edipo a Colono si articola in diversi momenti scenici; questa struttura riflette un modello presente nelle Coefore di Eschilo, ma con l'aggiunta del coinvolgimento dell'attore nell'esecuzione del canto, una tecnica che ricorda le parodoi delle ultime tragedie di Euripide .
la scena di ricerca: nella parodo dell'Edipo a Colono, come in altre tragedie, è presente una scena di ricerca. in questo caso, la ricerca si conclude con l'improvvisa apparizione di Edipo.
articolazione metrica e drammaturgica: la parodo presenta una struttura metrica complessa, con strofe suddivise in quattro pericopi (abb'a'), eseguite da diversi interpreti . l'alternanza tra parti liriche e recitative, e tra le voci del coro e degli attori, crea un dinamismo che arricchisce la performance teatrale . Le sezioni in anapesti, tipiche delle parodoi arcaiche, accompagnano i movimenti degli attori e del coro sulla scena . Gli anapesti, metro dell'epirrema, sono usati per accompagnare i movimenti scenici, sia di ingresso che di uscita, degli attori e del coro. in questa parodo, le sequenze anapesticche sottolineano e richiamano le note interne della regia, come l'ingresso di Edipo .
dialogo e dinamismo: dopo la prima strofe, la parodo assume una struttura dialogica, con un'alternanza tra canto e recitativo in anapesti . Questa alternanza è un'efficace sintesi delle tipologie usate da Sofocle nel Filottete. Il dialogo si intensifica man mano che Edipo rivela la sua identità .
Il coro non si limita a commentare l'azione, ma partecipa attivamente al dramma, interagendo con i personaggi e influenzando lo sviluppo della vicenda, mostra impazienza nel conoscere l'identità dello straniero, creando tensione e curiosità.
Edipo viene presentato come un vecchio cieco, guidato dalla figlia Antigone, che si muove con difficoltà nello spazio scenico. la sua figura è carica di pathos e richiama il finale delle Fenicie di Euripide, creando una sorta di continuazione ideale del percorso intrapreso da padre e figlia. La rivelazione dell'identità di Edipo avviene gradualmente, con un uso particolare dei pronomi dimostrativi per focalizzare l'attenzione sul personaggio: questo momento di riconoscimento è reso ancora più intenso dall'uso di formule omeriche e da richiami ad altre tragedie.
la partitura metrica della parodo è strettamente legata ai movimenti degli attori sulla scena. le sequenze anapesticche, eoliche ed enopliache contribuiscono a sottolineare le note interne della regia, i piccoli spostamenti di Edipo sono evidenziati dalla triplice anafora di un termine.
l'azione si svolge in uno spazio ben definito, con un confine tra l'area sacra e quella accessibile. la soglia del recinto, dove Edipo si ferma, assume un valore simbolico.
l'epodo, di notevole lunghezza, presenta un dialogo serrato tra il coro ed Edipo, seguito dall'assolo di Antigone, che conclude la parodo con una supplica al coro; l'originale articolazione della struttura e della partitura metrica dell'epodo riflettono lo sviluppo dell'azione drammatica .
Il tema del cammino: il tema del cammino di Edipo emerge con forza nella parodo, con riferimenti all'andare errando e alla vecchiaia . l'accostamento tra la figura di Edipo e quella di Ulisse, sulla base della nozione di sofferenza associata all'andare errando, è significativo .