L’ULTIMO ARISTOFANE
Della produzione aristofanea fra la disfatta di Atene (404 a.C..) e la ripresa ripresa con la Seconda Lega., sono sopravvissute solo commedie incentrate sulla questione sociale e sui tentativi utopistici di risolverla. Non si tratta di un Aristofane ‘minore’, stanco e deluso. È invece una produzione che rispecchia problematiche di cui si dibatteva animatamente.
Ciò si accorda con quanto anche Platone e Senofonte pensano nello stesso periodo: Platone concepisce l’utopia della Republica; Senofonte scrive Le Risorse; Isocrate nel Panegirico tratteggia una continuità ideale con il primo impero; Demostene affronta temi di ingegneria sociale
Nelle Ecclesiazuse sono due i temi portanti: la comunanza dei beni, la questione femminile. Riguardo al primo, Prassagora propugna un progetto egualitario fondato su «saggezza» e «risparmio». Si tratta di redistribuire l'esistente non di incrementare la ricchezza: vivere tutti meglio e tutti con meno. Nel Pluto, invece, l'obiettivo è proprio la ricchezza, l'opulenza.
In entrambe le commedie, l'utopia sembra destinata al fallimento (almeno parziale): sembrano lontani i tempi del trionfo festoso del protagonista e del suo progetto comico
ECCLESIAZUSE
Le donne ateniesi, guidate da Prassagora, sono convinte di poter risollevare le sorti della città grazie alal loro saggezza perciò, travestite, si insinuano di soppiatto nell’Assemblea e riescono a ottenere con un colpo di stato il pieno controllo della città. Le donne esultano e Prassagora espone il suo programma ginecocratico e comunistico. Il nuovo ordine, fra eccezioni e malcontenti, realizza infine un paradossale ‘mondo alla rovescia’.
La commedia condivide col Pluto alcuni caratteri, fra cui la riduzione dei riferimenti all’attualità e l’ampliamento dello spazio dell’invenzione; essa inoltre mostra importanti novità strutturali: mancano parodo (il coro è formato da donne già presenti sulla scena) e parabasi.
Inevitabile il confronto con Lisistrata: qui prevale l’utopia, l’ironia, la fantasia e manca un aggancio con la politica e l’attualità; anche la figura di Prassagora differisce, per minore spessore comico, da Lisistrata.
Alcune convergenze con Platone, che nella Repubblica, propone un regime comunistico per la classe dei guerrieri, indicano un interesse diffuso per problemi di questo tipo.
Il Coro di Le Donne al Parlamento, AFI-Archivio Fondazione Inda, Le Donne al Parlamento, Siracusa 2013. Approfondisci: https://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=1386
PLUTO
Il povero ma onesto Cremilo, insieme al servo Carione si reca a Delfi per chiedere all'oracolo se educare il proprio figlo alla cattiveria, considerando come vanno le cose nel mondo. La risposta dell'oracolo è che egli dovrà seguire la prima persona che incontrerà all'uscita dal tempio. Questa persona è uno straccione che si rivela essere Pluto, dio della ricchezza, la cui cecità è causa della diseguale distribuzione della ricchezzanel mondo. Egli dovrà allora riacquistare la vista grazie a una cura miracolosa. Tuttavia nell’ agone Penia, la povertà, avversa il progetto in nome dei benefici che la povertà apporta agli uomini che senza di essa sarebbero molli e fannulloni. Avendo Pluto riacquistato la vista, tutti diventano ricchi e benestanti, ma ii nuovo stato di cose produce varie scontentezze: persino Ermes, dio degli affari e degli arricchimenti, deve cercarsi un nuovo lavoro. Tuttavia i malumori si placano e nel finale tutti si avviano in corteo per accompagnare Pluto presso la sua dimora nel Partenone.
La commedia manca della parabasi e le parti corali sono assenti
Mancano anche la beffa personale e le scurrilità
Alcuni personaggi – per esempio lo schiavo - hanno uno sviluppo che precorre le figure della commedia di mezzo e nuova