Vediamo più da vicino i testi, iniziando dal prologo della prima tragedia della trilogia dedicata alla saga degli Atridi: l'Agamennone.
Ad Argo sul tetto del Palazzo reale, il guardiano attende. Su istruzioni di Clitemestra, che governa la città in assenza del marito, il guardiano è stato da un anno in allerta, attendendo di vedere il fuoco del segnale proveniente da Troia, che annuncia la vittoria Argiva. La guardia esprime la sua paura di addormentarsi, e la preoccupazione per il futuro; la casa di Atreo, la famiglia regnante di Argo, non è ben governata come in passato.
Poco prima dell'alba appare il fuoco del segnale, che significa la vittoria dei Greci e la fine della guerra. Il guardiano gioisce e, più solennemente, immagina il momento in cui saluterà il re, Agamennone. Finisce il suo discorso con un enigmatico cenno ai segreti che la casa stessa rivelerebbe se avesse voce
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ΦΥΛΑΞ
Θεοὺς μὲν αἰτῶ τῶνδ' ἀπαλλαγὴν πόνων,
φρουρᾶς ἐτείας μῆκος, ἣν κοιμώμενος
στέγαις Ἀτρειδῶν ἄγκαθεν, κυνὸς δίκην,
ἄστρων κάτοιδα νυκτέρων ὁμήγυριν,
5 καὶ τοὺς φέροντας χεῖμα καὶ θέρος βροτοῖς
λαμπροὺς δυνάστας, ἐμπρέποντας αἰθέρι
[ἀστέρας, ὅταν φθίνωσιν, ἀντολάς τε τῶν].
καὶ νῦν φυλάσσω λαμπάδος τὸ σύμβολον,
αὐγὴν πυρὸς φέρουσαν ἐκ Τροίας φάτιν
10 ἁλώσιμόν τε βάξιν· ὧδε γὰρ κρατεῖ
γυναικὸς ἀνδρόβουλον ἐλπίζον κέαρ.
εὖτ' ἂν δὲ νυκτίπλαγκτον ἔνδροσόν τ' ἔχων
εὐνὴν ὀνείροις οὐκ ἐπισκοπουμένην
ἐμήν ‑ φόβος γὰρ ἀνθ' ὕπνου παραστατεῖ,
15 τὸ μὴ βεβαίως βλέφαρα συμβαλεῖν ὕπνῳ ‑
ὅταν δ' ἀείδειν ἢ μινύρεσθαι δοκῶ,
ὕπνου τόδ' ἀντίμολπον ἐντέμνων ἄκος,
κλαίω τότ' οἴκου τοῦδε συμφορὰν στένων
οὐχ ὡς τὰ πρόσθ' ἄριστα διαπονουμένου.
20 νῦν δ' εὐτυχὴς γένοιτ' ἀπαλλαγὴ πόνων
εὐαγγέλου φανέντος ὀρφναίου πυρός.
ὦ χαῖρε λαμπτήρ, νυκτὸς ἡμερήσιον
φάος πιφαύσκων καὶ χορῶν κατάστασιν
πολλῶν ἐν Ἄργει, τῆσδε συμφορᾶς χάριν.
25 ἰοὺ ἰού.
Ἀγαμέμνονος γυναικὶ σημαίνω τορῶς
εὐνῆς ἐπαντείλασαν ὡς τάχος δόμοις
ὀλολυγμὸν εὐφημοῦντα τῇδε λαμπάδι
ἐπορθιάζειν, εἴπερ Ἰλίου πόλις
30 ἑάλωκεν, ὡς ὁ φρυκτὸς ἀγγέλλων πρέπει·
αὐτός τ' ἔγωγε φροίμιον χορεύσομαι.
τὰ δεσποτῶν γὰρ εὖ πεσόντα θήσομαι
τρὶς ἓξ βαλούσης τῆσδέ μοι φρυκτωρίας.
γένοιτο δ' οὖν μολόντος εὐφιλῆ χέρα
35 ἄνακτος οἴκων τῇδε βαστάσαι χερί.
τὰ δ' ἄλλα σιγῶ· βοῦς ἐπὶ γλώσσῃ μέγας
βέβηκεν· οἶκος δ' αὐτός, εἰ φθογγὴν λάβοι,
σαφέστατ' ἂν λέξειεν· ὡς ἑκὼν ἐγὼ
μαθοῦσιν αὐδῶ κοὐ μαθοῦσι λήθομαι.
Vedetta
Agli dei chiedo l’allontanamento di queste fatiche,
di questa guardia annuale in lunghezza, durante la quale giacendo
sulla casa degli Atridi, tra le braccia, come un cane,
conosco l’adunanza degli astri notturni,
sia quelli che portano l’inverno sia l’estate ai mortali,
splendenti signori, che spiccano nel cielo,
astri, qualora tramontano e il loro sorgere.
E ora sorveglio il segnale della fiaccola,
il raggio di fuoco che porta da Troia la voce
e la notizia della conquista: così difatti domina
un cuore di donna, dal maschio volere, che spera.
E qualora vagante di notte e rugiadoso io abbia
il mio giaciglio che non viene visitato da sogni
(difatti la paura mi sta accanto invece del sonno,
così da non chiudere tranquillamente le palpebre al sonno)
e qualora io pensi di cantare o canticchiare,
intagliando questo rimedio come controcanto del sonno,
piango allora, lamentando la sventura di questa casa
che non è amministrata nel modo migliore come prima.
Ma ora avvenga un felice allontanamento dalle fatiche,
apparendo il tenebroso fuoco dalla buona novella.
Salve, lampa, tu che di notte una diurna
luce dichiari e l’istituzione di danze
numerose in Argo in grazie di questo evento.
Evviva, evviva!
Alla moglie di Agamennone segnalo distintamente
di elevare, sorta dal letto, quanto più velocemente per la casa
un grido di giubilo in onore di questa fiaccola,
se la città di Ilio
è conquistata, come la torcia spicca annunciando.
E proprio io stesso in persona danzerò il proemio:
difatti metterò a frutto i dadi ben caduti dei padroni,
dato che questo segnale di fuoco ha per me gettato tre volte sei.
Ma dunque possa accadere che io la carissima mano
del signore delle case, ritornato, tenga con questa mano.
Per il resto taccio. Un gran bove mi sta sulla lingua.
Ma la casa stessa, se prendesse voce,
parlerebbe chiarissimamente. Poiché per parte mia,
volentieri parlo a chi sa, per chi non sa volentieri dimentico.
Il web offre molte possibilità per reperire i testi della letteratura greca in versione digitale: fra le più complete, le collezioni Perseus Project; Alpheios; Poesia latina.
Qui sotto ⬇️ trovi il testo del prologo dell'Agamennone preso nella library di Alpheios. E ancora più sotto, su due colonne, il testo greco e una traduzione molto letterale, di servizio, da utilizzare per la comprensione dell'originale
Alpheios è una piattaforma al cui interno si trova: una ricca library di testi latini e greci, diversi tool utili per la traduzione: cliccando su una singola parola del testo greco si apre in alto a sinistra una scheda lessicale sulla parola (significato, genere, numero, caso, declinazione/coniugazione), Dal menù si possono anche consultare varie tavole di declinazioni e flessioni, un diagramma della sintassi del brano. Nel menù laterale di destra si possono visualizzare varie risorse aggiuntive. Facendo il login al sito, si hanno a disposizione vari altri strumenti e si possono salvare le proprie ricerche
Nel testo tragico vi sono varie allusioni allo spazio in cui si svolge l’azione: si tratta di nomi di città (Argo, Corinto, etc.), indicazioni spaziali (mare, campagna, bosco, accampamento), deittici (pronomi dimostrativi che si riferiscono ad un ‘hic et nunc’) avverbi che indicano qualcosa ‘vicino’, ‘in lontananza’ etc., verbi che indicano ‘vedere’, sostantivi che si riferiscono a oggetti presenti in scena. Dopo averli cercati e sottolineati, usando questa lista di controllo , li dividiamo in 4 gruppi: scena, scena allargata lontana, scena allargata adiacente, retroscena.
La scena dell'Agamennone rappresenta la facciata del palazzo degli Atridi. Una parte della casa presenta una sopraelevazione, su cui sta una vedetta, che ha lì il suo giaciglio. Questo letto è mobile ed è bagnato dalla rugiada.
La scena allargata lontana rimanda alla lontana Troia, da cui parte il segnale luminoso della vittoria che giunge ad Argo.
La scena allargata adiacente è la città di Argo, dove giunge il segnale luminoso
Nel retroscena, nello spazio immaginato dietro la scena, cioè dietro la facciata della reggia degli Atridi, lo spettatore è invitato a immaginare
Il letto di Clitemestra, la parte interna della casa
Solo un personaggio è presente nel prologo: la sentinella.
È sdraiato, prono a pancia in giù, con la testa appoggiata sui palmi delle mani
Al v. lancia esclamazioni di gioia in corrispondenza delle quali deve avere gesticolato in modo appropriato
Al v. 34 è probabile che indicasse la mano con cui stringerebbe quella di Agamennone
È un soliloquio, una preghiera rivolta agli dei.
Nel prologo, risultano significativi tre temi: la fatica, la paura e il mistero, la luce.
All'analisi dei testi è stata dedicata una pagina (Vedi qui). Un'analisi del testo tragico, che intenda la tragedia come spettacolo teatrale, può focalizzarsi su tre aspetti: lo spazio, i personaggi e la recitazione, i temi e i simboli. Nelle pagine relative e nella pagina dedicata all'analisi del testo, si possono trovare materiali e consigli di metodo.
Si può usare questa lista di controllo per analizzare la drammaturgia dei personaggi e la recitazione
Per analizzare temi e i simboli, bisogna cercare nel testo le parole più ricorrenti, veri e propri cluster che indirizzano verso alcuni argomenti (topic) e verso gli stati d'animo che i personaggi esprimono con le parole e con il corpo (sentiment).
Cerca tutte le che si riferiscono ai campi semantici della fatica, della paura e della luce e desumi da essi i motivi. Usa questo documento.
Per ricostruire i campi semantici puoi usare una scheda etimologica come questa
Il prologo introduce il tema principale del dramma: il ritorno trionfale di Agamennone da Troia e l’atmosfera di paura e di attesa che regna ad Argo in sua assenza. La preoccupazione della sentinella che teme di non riuscire a stare sveglio comunica allo spettatore un sentimento di attesa, accompagnata dalla paura. Questo sentimento appare legato a Clitemestra, di cui viene messa in evidenza la risolutezza ma anche la cattiva amministrazione della casa
La casa di Atreo è personificata: "questa casa, se potesse parlare, potrebbe dire in modo…”