La sclerosi multipla è una patologia cronica demielinizzante del sistema nervoso centrale, riconosciuta come la seconda causa principale di disabilità neurologica nei giovani adulti, seguendo i traumi cranici . Questa malattia può influenzare una gamma ampia di funzionalità cerebrali, incluso il dominio cognitivo. Si stima che tra il 43% e il 70% degli individui con sclerosi multipla sperimenti compromissioni cognitive. I deficit possono interessare svariati ambiti cognitivi, tra cui:
Memoria a lungo termine: in persone con sclerosi multipla, spesso si riscontrano problemi nel richiamare informazioni precedentemente memorizzate o difficoltà nelle fasi iniziali dell'apprendimento. Ciò può richiedere ripetuti ripassi per una memorizzazione efficace. Alcuni studi suggeriscono che questi problemi di memoria potrebbero derivare da una ridotta velocità di elaborazione, da una minore capacità di resistenza alle interferenze, o da deficit percettivi o nelle funzioni esecutive. È interessante notare che la capacità di memoria nelle fasi iniziali di SM sembra predire il livello di disabilità che si manifesta negli anni successivi.
Efficienza del processamento delle informazioni: la velocità con cui un individuo elabora le informazioni è spesso ridotta nella sclerosi multipla, rappresentando il deficit cognitivo più comune. Questa lentezza nel processamento può influenzare sia la memoria di lavoro sia la memoria a lungo termine, e appare correlata al grado di disabilità successivo alla diagnosi.
Attenzione: molti affetti da sclerosi multipla incontrano ostacoli nell'attenzione sostenuta o nel gestire più compiti contemporaneamente (attenzione divisa).
Funzioni esecutive: circa il 17% delle persone con sclerosi multipla mostra deficit nelle funzioni esecutive, come problemi di ragionamento astratto, fluenza, pianificazione e organizzazione. Altre ricerche evidenziano frequenti alterazioni in queste funzioni, particolarmente per quanto concerne l'aggiornamento della memoria di lavoro, l'inibizione e la flessibilità cognitiva.
Percezione visiva: fino a un quarto dei pazienti può presentare deficit percettivi visivi, che vanno oltre il semplice riconoscimento di stimoli, influenzando la capacità di percepire dettagliatamente le caratteristiche visive, con ripercussioni sui compiti cognitivi superiori.
L'impatto di questi deficit cognitivi sulla vita quotidiana degli individui con sclerosi multipla è significativo. Studi come quelli di Rao e colleghi hanno dimostrato che coloro che mostrano problemi neuropsicologici tendono ad avere una minore partecipazione sociale, minori opportunità occupazionali, difficoltà con le faccende domestiche e un aumento dei disturbi psichiatrici.
Tali compromissioni cognitive sono spesso evidenti fin dalle fasi iniziali della malattia e, considerato che un declino cognitivo vario nei primi anni è comune, è essenziale effettuare valutazioni neuropsicologiche approfondite. Queste valutazioni permettono di determinare l'esistenza di eventuali difficoltà cognitive, confrontare il funzionamento mentale nel tempo e, se necessario, implementare interventi come la riabilitazione neuropsicologica per gestire le difficoltà emergenti.