L'interesse crescente per il riconoscimento precoce di deficit cognitivi legati a patologie neurodegenerative ha portato alla necessità di sviluppare supporti cognitivi per individui con Mild Cognitive Impairment amnesico (aMCI). L'apprendimento senza errori, che previene gli errori durante la memorizzazione, è spesso contrapposto all'apprendimento per prove-ed-errori, che invece li incorpora nel processo di apprendimento.
Si ipotizza che l'apprendimento senza errori sia superiore, specialmente per chi ha problemi di memoria episodica, proteggendo dalla registrazione di errori grazie al mantenimento della memoria implicita. Invece, l'apprendimento per prove-ed-errori richiederebbe un maggiore controllo cognitivo e un'integrità delle funzioni esecutive, che sono spesso compromesse negli individui con aMCI.
Ricerca e risultati
In uno studio[1], 19 partecipanti con aMCI hanno imparato liste di parole tramite entrambi i metodi, seguiti da test di rievocazione e riconoscimento. L'errorless learning ha mostrato una superiorità nel richiamo libero e guidato. Inoltre, c'era una correlazione inversa tra la superiorità dell'apprendimento senza errori e l'abilità di riconoscere gli errori fatti: maggiore era la capacità di riconoscere gli errori, maggiore era l'efficacia dell'apprendimento per prove-ed-errori.
Conclusioni
Per i soggetti con deficit di memoria, l'apprendimento senza errori si dimostra generalmente più efficace se le persone hanno difficoltà a monitorare e correggere i propri errori. Tuttavia, la scelta della tecnica di apprendimento dovrebbe essere personalizzata in base alle capacità cognitive individuali, come suggerito dall'articolo che evidenzia situazioni in cui l'apprendimento senza errori potrebbe non essere ottimale.
BIBLIOGRAFIA