Il valore dell'oblio nell'apprendimento
Uno studio rileva che dimenticare è cruciale per l'apprendimento, permettendo al cervello di eliminare informazioni superflue e migliorare la decisione. I ricercatori hanno identificato l'indebolimento delle sinapsi e la generazione di nuovi neuroni come meccanismi chiave di questo processo. Questo capovolge la percezione comune dell'oblio come deficit, proponendolo come un aspetto funzionale dell'intelligenza cognitiva.
Il dubbio sul perché dimentichiamo è un tema comune nel nostro quotidiano. Molti si dispiacciono per non ricordare determinate informazioni e invidiano coloro che sembrano memorizzare facilmente grandi quantità di dati. Secondo recenti studi neuroscientifici[1], dimenticare non è un difetto ma un aspetto cruciale dell'apprendimento.
Un nuovo paradigma della memoria
La ricerca ha esplorato ampiamente la letteratura scientifica relativa alla memoria, includendo studi su animali e reti neurali artificiali, focalizzandosi particolarmente sul fenomeno del decadimento mnestico. I risultati suggeriscono che la funzione principale della memoria non è conservare passivamente le informazioni, ma piuttosto facilitare una presa di decisioni efficace basata sulle esperienze passate.
Agilità cognitiva e flessibilità comportamentale
Per permettere al cervello di gestire le informazioni in modo efficiente, è essenziale rimuovere i dettagli superflui che potrebbero appesantire la nostra capacità cognitiva. La tendenza a dimenticare aiuta a fare spazio all'apprendimento di nuovi concetti e all'adattamento del comportamento a situazioni diverse, favorendo anche la generalizzazione delle conoscenze a contesti differenti.
I meccanismi dell'oblio
Esistono principalmente due meccanismi responsabili dell'oblio: il primo è l'indebolimento o l'eliminazione delle sinapsi che collegano i neuroni, mentre il secondo riguarda la neurogenesi nell'ippocampo che può portare alla sovrascrittura dei ricordi più vecchi con quelli nuovi.
L'efficienza informativa
Contrariamente all'intuizione, l'efficacia nell'uso delle informazioni acquisite non dipende solo dalla capacità di memorizzazione ma anche da meccanismi di oblio che rendono le nuove memorie più rilevanti, eliminando dettagli non essenziali. Il caso del paziente S. descritto da Luria[2], che possedeva una memoria eccezionale ma non riusciva a generalizzare le informazioni, evidenzia l'importanza di poter dimenticare.
Riconsiderare le nostre dimenticanze
In conclusione, le dimenticanze non sono necessariamente negative, ma possono essere considerate un segno di un sistema cognitivo che funziona in maniera ottimale, privilegiando l'essenziale all'accessorio.
BIBLIOGRAFIA