La questione della "doppia eccezionalità", ovvero la presenza di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) congiuntamente ad un alto potenziale cognitivo, è un fenomeno che sta ricevendo crescente attenzione nell'ambito educativo e psicologico. I bambini e gli adolescenti con questa particolarità possono mostrare un contrasto notevole nelle loro performance: eccellendo in compiti che richiedono capacità di ragionamento avanzato e strategie di problem-solving, mentre manifestano difficoltà in compiti apparentemente più semplici, come l'apprendimento della lettura o delle operazioni aritmetiche di base.
In uno studio[1] mirato ad esaminare le abilità scolastiche di un campione di bambini e adolescenti con DSA e alto potenziale cognitivo, età compresa tra i 5 e i 18 anni, i risultati hanno evidenziato che questi soggetti si posizionano tra i coetanei con alto potenziale senza DSA e quelli con DSA ma senza caratteristiche di plusdotazione. I partecipanti alla ricerca plusdotati con DSA hanno mostrato risultati simili a quelli dei plusdotati senza DSA in compiti cognitivi di alto livello, come la comprensione di testi complessi o l'applicazione di concetti matematici avanzati. Tuttavia, nelle prove di abilità di base come la lettura di parole non familiari o i calcoli semplici, le loro prestazioni erano analoghe a quelle del gruppo con DSA senza plusdotazione, suggerendo un deficit nell'automatizzazione di tali abilità, probabilmente legato a difficoltà nella memoria a breve termine, una caratteristica comune nei DSA.
Dai risultati emerge la necessità di un'analisi dettagliata del profilo di errori in individui con DSA e alto potenziale cognitivo. Questo approccio permetterebbe di evitare una valutazione superficiale basata unicamente sui punteggi complessivi dei test, che potrebbe non rivelare le reali aree di forza e di debolezza dello studente, aumentando il rischio di insuccessi scolastici. I ricercatori sottolineano l'importanza di diagnostiche adeguate che affrontino sia le eccezionalità sia le difficoltà, per garantire interventi educativi mirati e efficaci.
BIBLIOGRAFIA