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Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
Le ripercussioni dell’ADHD sulle entrate finanziarie. Gli effetti dopo 20 anni
Le ripercussioni dell’ADHD sulle entrate finanziarie. Gli effetti dopo 20 anni
L'ADHD ha un impatto significativo sulle entrate finanziarie a lungo termine. Persone con ADHD hanno un tasso di disoccupazione più alto, guadagni inferiori e minore capacità di risparmio rispetto ai normotipici. Queste discrepanze persistono anche in caso di remissione dei sintomi e sono in parte mitigate, ma non eliminate, da un più alto livello di istruzione.
L'ADHD ha un impatto significativo sulle entrate finanziarie a lungo termine. Persone con ADHD hanno un tasso di disoccupazione più alto, guadagni inferiori e minore capacità di risparmio rispetto ai normotipici. Queste discrepanze persistono anche in caso di remissione dei sintomi e sono in parte mitigate, ma non eliminate, da un più alto livello di istruzione.
L'ADHD, noto disturbo del neurosviluppo caratterizzato da problemi di attenzione, iperattività e impulsività, ha notevoli effetti sulle entrate finanziarie degli adulti diagnosticati in età evolutiva. Spesso ci focalizziamo sugli impatti immediati dell'ADHD, come il rendimento scolastico o il comportamento, ma una ricerca ha approfondito le conseguenze economiche a lungo termine di questa condizione[1].
La ricerca condotta da Pelham III e collaboratori[1] ha confrontato 364 bambini con diagnosi di ADHD e 240 bambini a sviluppo tipico tra il 1987 e il 1996, rivalutandoli a 25 anni e di nuovo a 30 anni per indagare il loro status socio-economico.
I risultati a 30 anni mostrano che:
Il tasso di disoccupazione era più alto tra le persone con ADHD (22% contro il 13%).
Una percentuale maggiore di persone con ADHD viveva ancora con i genitori (30% – 33% contro il 9% – 12%).
Il gruppo con ADHD guadagnava il 37% in meno e risparmiava il 66% in meno rispetto al gruppo di controllo.
Maggiore dipendenza da aiuti economici dai genitori nel gruppo ADHD (22% contro l'8%).
Più frequente il ritorno a casa dei genitori dopo aver lasciato l'abitazione (47% contro il 27%).
I risultati tra i 25 e i 30 anni rivelano:
Una diminuzione nel vivere con i genitori nel gruppo ADHD (dal 40% al 33%), ma un cambiamento più marcato nelle persone a sviluppo tipico (dal 28% al 12%).
Un aumento minore del guadagno mensile nel gruppo ADHD ($285 contro $974).
Un incremento inferiore dei risparmi nel gruppo ADHD ($1.508 contro $3.722).
Una diminuzione del numero di persone con immobili di proprietà nel gruppo ADHD (dal 33% al 22%).
A livello di proiezioni per l'intero arco di vita, si stima che le persone con ADHD guadagnino 1,1 milioni di dollari in meno rispetto a quelle a sviluppo tipico (2,26 milioni contro 3,36 milioni). Per quanto riguarda il patrimonio al pensionamento, si prevede una riduzione del 35% a 64% per le persone con ADHD rispetto a quelle a sviluppo tipico.
La ricerca evidenzia che, anche in presenza di remissione dei sintomi, l'ADHD può avere impatti economici significativi. I risultati suggeriscono inoltre che un elevato livello di istruzione può ridurre, ma non eliminare, le discrepanze economiche causate dall'ADHD. Inoltre, è stato osservato che una percentuale maggiore di persone con ADHD abbandona precocemente gli studi e meno raggiungono livelli di istruzione elevati.
In conclusione, l'ADHD può avere conseguenze economiche profonde e durature, suggerendo l'importanza di interventi mirati per prevenire la dispersione scolastica e migliorare gli outcome educativi e finanziari.
BIBLIOGRAFIA
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