Infografiche Social

L'infografica (anche nota con termini inglesi "information design", information graphic o infographic) è l'informazione proiettata in forma più grafica e visuale che testuale. Come tecnica è nata dall'incrocio delle arti grafiche con il giornalismo e l'informatica.

L'obiettivo di questa sezione è raccogliere le varie infografiche pubblicate sui social (a partire dal Gennaio 2018) ed inerenti la metereologia, divise per Anno in modo da tenerne sempre traccia e da creare un archivio per cercare eventuali schemi ripetitivi o tracce per rivedere in situazioni future, qualche elemento degli eventi passati.

Cliccando su ciascuna delle immagini sottostanti, verrà visualizzata (se disponibile) la versione a dimensione originale.

IMPORTANTE!

Le pubblicazioni raccolte in questa sezione non hanno carattere scientifico. Sono solo impressioni, supposizioni, linee di tendenza, spiegazioni di una persona che ha la metereologia (soprattutto invernale) come hobby e non si occupa di questi temi in modo professionale. È stato deciso di mantenere il "taglio" social nello stile di scrittura, per rispettare appieno lo spirito di questa sezione di Omnibus Science.

Anno 2018

Venerdì 5 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/1nfcsi_PRbWpJai35hmmltuI8dYRSpxTG/view?usp=drive_web

Sulla coda dell'ultima emissione GFS spunta un III° Forcing stratoaferico... E parrebbe anche bello tosto. Può anche essere che la Troposfera rimanga bella reattiva ma senz'altro occorrerà tempo a respingere questo nuovo, forte attacco... Vediamo. Serve sperare che questo ennesimo forcing sia mitigato perché dovrebbe effettivamente essere l'ultimo... Monitoriamo...

Martedì 9 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/1m-KYY23ncqYRxqXbThOB2t4C_ldm0vQI/view?usp=drive_web

Nella infografica che allego riassumo gli elementi che a mio avviso sono da "tenere d'occhio" per il prossimo periodo. Ho volutamente rimosso riferimenti temporali, per focalizzarsi appunto sugli step da seguire nei prossimi 10-15 giorni... Mi verrebbe da dire che probabilmente l'accoppiata "vincente" sarà Warming tosto Siberiano e PNA negativa (con conseguente posizionamento più favorevole dell'onda Pacifica (W1) e partenza (stavolta decisa?) dell'onda Atlantica (W2), il tutto MJO permettendo... Continuamo a monitorare...

Giovedì 11 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/139Ahh9w5wVc4pDdzekwHHzxbD28XEEEN/view?usp=drive_web

Nalla infografica che allego provo a mettere in luce i "movimenti" importanti cui si dovrebbe (condizionale d'obbligo) andare incontro entro i prossimi 10 giorni. La cosa importante è confermarli a macro-scala emisferica, tuttavia in questo post provo anche a buttarmi nel dettaglio: come mostrato in figura (1) il "bottino bianco" (nel senso di risultato dei movimenti troposferici) potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. Per tutte le regioni del Nord. Arricciamento deciso del canadese, risalita della Wave 2 con asse favorevole, depressione (artica) in discesa dal Mare del Nord che si getta esattamente dove occorre per formare una depressione come si deve sul Mar Ligure senza eccessivi, disastrosi e deleteri precedenti richiami caldi ma anzi con chiusura continentale postuma (in sintesi ed in gergo poco scientifico: una GL - Genova Low causata da Rodanata... Da quanto manca?!?!?).

Ovviamente (e questo lo ribadirò sempre) non serve farsi abbagliare o dare questa dinamica per scontata, sentirla come già intascata. Perchè oltre che essere non esattamente quello che si dice "una manovra semplice", il rischio (sempre in agguato) è mostrato in figura (2): arricciamento non sufficiente del canadese, troppa invadenza della Wave 2 e depressione che si forma troppo ad EST. In figura è mostrata una soluzione che addirittura sarebbe ancora accettabile per parte del Nord Italia (una sorta di "Venezia Low) visto che comunque, con quella configurazione, il Nord-Est riceverebbe la sua dose di bianco. Ma in situazioni come quelle, la tendenza è assai nota: di est-shift in est-shift (anche se quest'anno, stranamente, vanno "di moda" gli Ovest-Shift) si arriverebbe alla formazione della depressione in posizione favorevole a nevicate in Grecia, o addirittura in Turchia.

Quindi quale sarà la chiave di volta? Mi sento di sostenere che molto dipenderà dall'indice PNA che, se effettivamente virerà in negativo, dovrebbe portare ad una Wave 1 meno addossata al Continente Americano con conseguente "correzione" della modulazione del getto in uscita dal Canada. Molto della terza decade di gennaio dipenderà a mio avviso dalle suddette manovre. Questa la mia idea un po' pazza, zeppa di condizionali, senza pretese (perché la meteo invernale non è il mio lavoro, è solo una delle mie passioni) ma probabilmente non del tutto campata in aria. Se entro i prossimi 5-7 giorni non la vedrò nelle uscite modellistiche con insistenza, la "riporrò nel cassetto" (ho volutamente non indicato ne l'emissione ne il modello ne le tempistiche cui sono riferite le mappe, questo per porre l'accento solo e soltanto sui movimenti da monitorare).

Lunedì 15 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/1VEA7LsaKqHrwyckCtxjq3UbVJ-dn3_hW/view?usp=drive_web

Proviamo ad analizzare cosa ha portato i modelli a ritrattare gli scenari che erano proposti fino a qualche giorno fa (avevo messo in guardia dal rischio di derive orientali ed ho sempre sostenuto la tesi del "Non farsi abbagliare dai modelli"). Sostanzialmente il serio warming stratosferico siberiano che era previsto, è stato smorzato, di conseguenza in stratosfera parrebbe partire l'ulteriore Forcing con rinforzo dei venti zonali; e detta così la situazione parrebbe peggiorata (ma perché effettivamente è peggiorata). Ho usato il "parrebbe" perché ora vi sottopongo questo ragionamento.

Proviamo a guardare anche l'altro lato della medaglia, il bicchiere "mezzo pieno": un warming siberiano meno forte, porta "in dote" una minor compressione del VPS verso il continente Americano; da ciò consegue che la parte più fredda del Vortice Polare Stratosferico, per assurdo, risulta di un bel pezzo più calda rispetto a quando era previsto quel forte Warming Siberiano (oltre 20°C di differenza). Ciò che serve monitorare ora è proprio questo: il Vortice Polare Stratosferico si rilasserà dicendo "Ce l'ho fatta, ho vinto anche quest'anno". Ecco è solo allora che se la Troposfera avrà ancora energie da spendere, dovrà utilizzarle per l'attacco finale verso il Vortice Polare Stratosferico... Non per lavorarlo ai fianchi, bensì per colpirlo al cuore.

Venerdì 19 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/1GDhyEAE1UpaD-L83Ldk4d6xtvPSkxC1o/view?usp=drive_web

Nei prossimi giorni inizierà un ulteriore rinforzo del Vortice Polare Stratosferico. E tale forcing è davvero sorprendete in quanto pare essere davvero forte. Dopodichè altri non ce ne saranno (in realtà non me ne aspettavo neanche uno di simile portata per questo periodo) anche perché l'avanzare della stagione porta in dote un indebolimento fisiologico del VPS (così come in novembre e ancor più dicembre, al contrario, si ha un rinforzo del vortice).

Ma il punto è sul dopo (fine gennaio / inizzio febbraio) cosa accadrà? Ancora troppa incertezza come mostrato nell'immagine. Vorrei porre l'accento su questa incertezza. L'incertezza risiede nella risposta da dare a questa domanda: "Riuscirà il freddo a raggiungere il Mediterraneo Centrale (quindi l'Italia) in modo deciso?" Mi sentirei di dare come ormai molto probabile il raffreddamento sul comparto Russo/Siberiano, con la formazione di un potente anticiclone termico (l'orso)...

Questo raffreddamento come si propagherà? Se nel grafico dei venti prevvarrà l'azzurro/blu (ed un PNA neutro/negativo) si avranno più chanche antizonali (il "colpo al cuore al VPS" di cui parlavo nella precedente analisi andrebbe in tal caso a bersaglio, o quasi) che riusciranno a trasportare il freddo più ad occidente possibile; se al contrario prevarrà il "rosso", a quel punto il freddo (quello vero, si intende) rimmarrà confinato là, nelle sue terre di residenza...

Mercoledì 24 gennaio 2018

https://drive.google.com/file/d/1C8qW9iqddU0vyn2BUCfl241-uUm5Pi2o/view?usp=drive_web

Un puzzle teleconnettivo... Si, provo a fare questo esercizio percorrendo le tre grandi famiglie di indici teleconnettivi: indici oceanici, indici troposferici ed indici stratosferici. Le tessere del puzzle sono diverse... ENSO: si è in fase di Niña in tutte le 4 zone dell'indice (ovvero si ha un'anomalia termica negativa delle acque superficiali oceaniche maggiore ad uno scarto di 0.5°C dalla media di riferimento). MJO (Madden Julian Oscillation): i forecast la prevedono abbastanza "strong" verso fase 7 (con probabile evoluzione verso fase 8, ma fermiamoci pure alla fase 7 per ora). La fase 7 potrebbe favorire blocchi di anticicloni Atlantici di una certa forza (la fase 8 potrebbe favorire evoluzione dei blocchi Atlantici verso SCAND+).

Ora (seppur con affidabilità bassa) la correlazione fra un ENSO negativo e la MJO in fase 7 per il mese di febbraio prevederebbe proprio un blocco Atlantico con Articate "ficcanti" nel bacino del Mediterraneo.

Quindi? Si potrebbe dire Wow!!!!! Ovviamente i problemini sono dietro l'angolo... Il Vortice Polare Stratosferico cercherà ancora di avere voce in capitolo verso la troposfera in caso di futuri (anche se meno forti) approfondimenti? La situazione in zona NAO riuscirà almeno a procedere verso territori neutri? Oppure resterà ostinatamente positiva andando a mettere i bastoni fra le ruote all'elevazione anticiclonica Atlantica? Torniamo al puzzle... Se tutte le tessere avessero gli incastri giusti, senza che nessun "imprevisto" faccia crollare il disegno... Il risultato, bè... Potrebbe essere "carino"...

ATTENZIONE! Le correlazioni sopra esposte, sono basate su statistica di anni passati (nel caso specifico avendo anche non molti dati a disposizione). Tuttavia gli eventi metereologici NON HANNO MEMORIA del passato, quindi potrebbe andare anche in modo totalmente diverso da quanto potrebbe essere preventivabile... Ma, se ci si pensa, si chiamano "Previsioni" proprio per questo motivo, in caso contrario, si sarebbero chiamate "Certezze".

Sabato 3 febbraio 2018

Eccoci qui, pronti ad assistere (forse) ad un qualcosa di storico (almeno in stratosfera). Fra qualche giorno dovrebbe partire un SSW (Sudden stratospheric warming) che dovrebbe portare alla rottura (SPLIT) del Vortice Polare Stratosferico.

Sarà una manovra molto repentina, il famoso "colpo al cuore" del VPS dell'infografica pubblicata il 19 gennaio scorso. Proprio perché il tutto sarebbe storico: si passerebbe infatti dal III sfondamento della soglia NAM da ESE - Extreme Stratospheric Event - cold, allo sfondamento, attorno alla metà del mese, della soglia NAM da ESE warm! Sia ECMWF che GFS infatti vedono l'inversione dei venti zonali, come mostrato nei grafici esposti: il riscaldamento stratosferico sarebbe in tal caso di tipo Major.

La dinamica in stratosfera è praticamente identica agli eventi occorsi alla fine del dicembre del 1984 (una differenza c'è, il mese e mezzo in più rispetto ad allora). A questo punto cosa serve monitorare?

Innanzi tutto serve continuare a confermare la visione di questo probabile (e presunto SPLIT): la MJO in tal senso è buon indicatore: abbattimenti della convenzione tropicale (come mostrato dai grafici) sono proprio associati ad eventi di tipo Major Warming (come effettivamente sarebbe il prossimo venturo).

A evento stratosferico acquisito serve monitorare l'effettiva propagazione dell'evento anche in Troposfera. Se avvenisse il coupling Stratosfera-Troposfera, "le truppe Siberiane" colpiranno duro, a quel punto si potrà iniziare a ragionare sugli obiettivi più probabili delle colate antizonali gelide.

Situazione sicuramente interessante perché, come è facile intuire, quello cui assisteremo non è sicuramente evento "da tutti gli anni"... L'importante è non dare già per certo l'evento storico anche alle basse quote troposferiche ed in territorio Italiano. Ma allo stesso tempo è importante non sottovalutare gli eventi cui potremmo andare incontro...

Lunedì 12 febbraio 2018

Un flash veloce veloce (non potrei fare altrimenti visto che in questo periodo non ho il tempo che avevo prima da dedicare alla meteo)...

La questione, a Warming acquisito (che con il successivo potrebbe tra l'altro essere catalogato come Sudden Stratospheric Warming, ammesso che non lo sia già in quanto si ha già il record di sempre nel trasporto di flussi di calore stratosferici verso il Polo, la soglia NAM dell'ESE Warm tra l'altro è già ampiamente superata) è ormai sulla "propagazione" in troposfera (il famoso "coupling")...

L'unica fregatura possibile è che questo Warming (anzi questi warming) divenisse "Final". I "Final" Warming infatti fanno molta fatica a propagarsi in troposfera in quanto il Vortice Polare Stratosferico non torna a formarsi alle alte quote e non si ha così la compressione necessaria a "spingere" l'attivazione decisa delle onde planetarie anche in Troposfera.

Per ora il problema non sussiste (negli ultimi giorni infatti, quelle poche volte che son riuscito a guardare a mappe, ho guardato quelle over 10hPA, in alta Stratosfera), ad esempio alla quota di 7hPA si può notare che il Vortice Polare Stratosferico cercherà di riformarsi anche "lato Siberia", ovvero sull'Eurasia (come spesso accade in situazioni risolutive da post Major Warming), queste temperature dovrebbero avere riscontro anche sui geopotenziali alla stessa quota, quindi il pericolo "Final Warming" per ora è scongiurato.

Possibilità di propagazione Strato-Tropo intatte, visti anche i forecast MJO (in questa fase si parla ancora di macro-scala Europea ovviamente e non di singole regioni Italiane).

In questi giorni terrei d'occhio anche queste dinamiche.

Domenica 18 febbraio 2018

https://drive.google.com/file/d/1yNWRbxRDCRaiPVfGaFZu7AIcHmp56FY9/view?usp=drive_web

Eccoci ad analizzare il freddo (anzi il GELO) che invaderà l'europa nei prossimi 10 giorni (si perchè, parlando di Europa tutta, ormai i dubbi son pochi, il gelo arriverà quasi sicuramente). I dubbi sono sulla direttrice della colata gelida. A mio avviso ci sono 5 possibilità.

Nell'ordine numerico mostrato in mappa vado ad esporle:

    • (1) Invorticamento sull'Europa nord-orientale e deriva scandinava.
    • (2) NAO molto negativa e colata molto settentrionale che raggiunge il Regno Unito.
    • (3) Obiettivo Italia: visto che saremmo coinvolti direttamente, facciamo alcune distinzioni:
      • Target Alpino; il nocciolo freddo incontra le Apli: l'aria continentale è gelida, fredda, densa - quindi più pesante - ed ha uno spessore che raramente supera i 4000 metri. Di conseguenza il flusso freddo dovrà in parte entrare dalla porta della bora ed in parte aggirare l'arco Alpino proseguendo verso ovest (freddo secco sull'Italia) o gettandosi nel Mediterraneo dalla valle del Rodano creando una depressione sul Mar Ligure(abbondanti nevicate su tutto il centro-nord).
      • Ingresso franco del nocciolo gelido in Pianura Padana, direttrice Est/Ovest (blizzard nevosi?, poi freddo secco?)
      • Ingresso dalla porta della Bora, direttrice Nord-Est/Sud-Ovest: in una prima fase freddo secco al nord, poi addolcimento termico (sempre in un contesto secco). Gelo con nevicate al centro-sud.
    • (4) Invorticamento sull'Europa Orientale e deriva Greca: spifferi freddi con locali nevicate al centro-sud.
    • (5) Invorticamento sull'Europa Orientale e deriva Turca: effetti non significativi in ambito Italico.

Attualmente (ore 21 del 18 Febbraio 2017) le direttrici che hanno più possibilità di realizzarsi sono attualmente la numero 2 e la numero 3 (senza per ora distinguere le sue sfumature). Le altre possibilità (1, 4 e 5) ad ora sono secondarie.

Se effettivamente prevalesse la direttrice numero 3 si potrebbe procedere ad analizzare tutte le complicanze Mediterranee (già in parte accennate) che ne scaturirebbero... Ma questa è un'altra storia...

Venerdì 23 febbraio 2018

Nell'ultima analisi indicavo "Attualmente (ore 21 del 18 Febbraio 2017) le direttrici che hanno più possibilità di realizzarsi sono attualmente la numero 2 e la numero 3"...

La dinamica che si realizzerà da domenica sarà proprio quella, in realtà si avrà un ibrido tra le due direttrici. A questo punto si possono analizzare i due poli attrattori che si avranno... Si, 2 perché oltre alla depressione Atlantica, non trascurerei il minimo che andrà a formarsi sullo Ionio ed andrà a traslare verso EST. Tale minimo, più riuscirà a far valere il suo "potere attrattivo" e meno freddo andrà "perso" in Atlantico.

Anche se, ribadisco, la vedo difficile la tendenza del freddo ad andare in modo così netto in Oceano (quello sarebbe davvero storico, perché la situazione NAO sarebbe da -5 / -6 !!!!! che si tradurrebbe in un "Dal Mar di Kara alla Nuova Scozia con furore")...

Provo a fare un ragionamento: assumiamo di avere la pressione di una atmosfera, quindi di posizionarci al livello del mare, perché l'aria continentale è pellicolare ed è costituita da uno strato prossimo al suolo davvero gelido... Alle quote più alte i valori sarebbero diversi (ignoriamo l'umidità relativa)...

Assumiamo, ad esempio, questi valori:

    • 1,395 kg al metro cubo (per una T di -20°C)
    • 1,342 kg al metro cubo (per una T di -10 °C)
    • 1,293 kg al metro cubo (per una T di 0 °C)
    • 1,247 kg al metro cubo (per una T di 10 °C)
    • 1,204 kg al metro cubo (per una T di 20 °C)

Per questo mi sembra strano che tutto quel popo' di massa gelida (e pesante!!!!) scorra tranquillamente come una scheggia verso l'Atlantico senza complicanze (come ad esempio il famoso invorticamento ad est che pareva mandare troppo a Nord la colata che poi è stato - come pensavo - ritrattato)...

Magari stavolta la penso male io, può darsi...

In ogni caso fino a che il "problema" è: "sarà tutta neve o un si avrà anche un pioggia alla fine?" a mio avviso va benissimo (si arriverà comunque da 3/4 giorni con aria continetale ed una temperatura a 1500 metri circa fra i -10°C e i -13°C!!!!)... Visti anche il periodo dell'anno in cui siamo e gli ultimi inverni...

Quindi? Tutto bene? Neve in tasca? No, diciamo che l'evento da evitare c'è anche in questo caso (come era da evitare l'invorticamento sull'Europa dell'est per il quale avevo detto di tenere d'occhio lo Snow Cover e le Temperature al suolo)...

L'evento da evitare è il flusso teso da Ovest senza curvatura ciclonica che avrebbe come unico effetto quello di erodere lo strato di aria fredda presente nel catino Padano, senza apportare precipitazioni.

Quindi l'obiettivo per i prossimi 3-4 giorni è confermare la perturbazione in arrivo a cavallo fra fine febbraio ed inizio marzo! Senza pensare tanto alle termiche, a quelle ci si penserà a tempo debito. Perturbazione che scorrerà su un "cuscino freddo Padano" dopo diversi anni formato come si deve (magari anche con un paio di giornate per lo più serene) ed in gran spolvero!

Martedì 13 marzo 2018

https://drive.google.com/file/d/1VQS_Hj7C2EK6xnB6y-0WXuS6maCspaSH/view?usp=drive_web

Gli eventi che non sono esattamente ripetibili vengono ignorati prima che accadano e sopravvalutati dopo (per un po’ di tempo). Dopo che l'evento non esattamente ripetibile avviene, le persone si aspettano che tale evento si ripeta esattamente e con la stessa "forza", quando invece le sue probabilità di ripresentarsi tale e quale sono diminuite...

Il punto è... Tale evento non esattamente ripetibile, si mostrerà comunque con un aspetto e dettagli (che possono fare tutta la differenza di questo Mondo) un po' diversi?

Proviamo ad inquadrare ciò che occorre tener d'occhio nel futuro prossimo: una goccia fredda, in zona Francese, a partire dal prossimo weekend. La "feroce" deriva Atlantica sulla falsa riga dell'ultima colata parrebbe scongiurata (in quanto la situazione NAO si attesterà su valori debolmente negativi). Tale goccia fredda, potrebbe entrare nel Mediterraneo dalla Valle del Rodano (Moderato blocco Atlantico - AO e PNA tendenzialmente neutri/debolmente negativi).

A quel punto, con precipitazioni degne di nota, si potrebbero avere fenomeni nevosi sino "alle soglie della Pianura" (purtroppo saremo oltre la metà di Marzo ormai).

Nel caso di ingresso dalla porta del Rodano, tuttavia, tale goccia (e la depressione che ne scaturirebbe, con una conseguente situazione Mediterranea moderatamente perturbata), fungerebbe da attrattore per ulteriori apporti di aria fredda artica (e persino di aria continentale, perchè no).

A quel punto, probabilmente sarebbe interessante anche tutta l'ultima decade di Marzo, fino alle festività Pasquali.

Chiudo con questo, senza ipocrisie: attualmente nessun Burian BIS (non ci sono elementi a supporto), nessuna nuova neve "facile" in Pianura (notare la varianza fra gli scenari proposti dai diversi modelli). Solo una situazione interessante (ma attualmente dai connotati non eclatanti come la scorsa checché se ne dica nei lidi che, ormai tutti conoscono) di stampo invernale mentre ci si avvicina sempre più alla primavera astronomica...

E, ribadisco, già questo fatto è un gran successo, senza scomodare burian e metrate di neve...