La neve

Di seguito sono mostrate due mappe che indicano l'altezza attuale dello strato della neve al suolo rispettivamente dell'Europa e dell'Emisfero Nord del pianeta:

La neve è un'idrometeora ovvero una precipitazione atmosferica sotto forma di acqua ghiacciata cristallina formata da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio tutti aventi di base la forma esagonale (e spesso anche una geometria frattale), ma ognuno di tipo diverso, spesso aggregati tra loro in maniera casuale a formare i fiocchi. Dal momento che è composta da piccole parti grezze, la neve è un materiale granulare. Ha una struttura aperta ed è quindi soffice, a meno che non sia compressa da una pressione esterna.

La neve si forma nell'alta atmosfera, quando il vapore acqueo, a temperatura inferiore a 0 °C (talvolta potrebbe succedere che ci siano +4 °C) brina attorno ai cosiddetti germi cristallini passando dallo stato gassoso a quello solido formando cristalli di ghiaccio i quali cominciano a cadere verso il suolo quando il loro peso supera la spinta contraria di galleggiamento nell'aria e raggiungono il terreno senza fondersi.

La temperatura al suolo deve essere in genere minore di 2 °C (ma in casi particolari, anche fino a 3 °C) e negli strati intermedi non devono essere presenti temperature superiori a 0 °C dove la neve può fondere e diventare frammista alla pioggia o totalmente pioggia.

Tuttavia, in presenza di uno o più dei seguenti fattori:

      • violente precipitazioni
      • violenti moti verticali
      • bassa umidità
      • aria estremamente gelida in quota

la neve può cadere, anche se per brevi periodi, con temperature positive superiori ai 2 °C (se l'aria nei bassi strati è abbastanza secca la neve può giungere al suolo anche con temperature fino a + 6 °C). Per provare a cimentarsi nella previsione della neve nella propria località consultare il "Bignami della neve" che contiene semplici regole di calcolo per verificare la possibilità di avere una perturbazione nevosa.

Addirittura può capitare (con temperature al limite che discrimina fra pioggia e neve) che la precipitazione inizi con carattere di pioggia e poi si trasformi in neve. Ciò accade perché la pioggia prima di fondere è neve. L'atto dello scioglimento è un passaggio di stato della materia. Tutti i passaggi di stato necessitano di energia per essere portati a termine: questa energia viene espressa in "quantità di calore". Ebbene lo scioglimento dei fiocchi sottrae calore all'aria circostante abbassandone la temperatura. Così facendo, ad un certo punto non ci sarà più "calore" a sufficienza per consentire il passaggio di stato ai fiocchi di neve. Questi arriveranno così integri al suolo.

Può succedere anche il contrario: la precipitazione può iniziare sotto forma di neve e poi tramutarsi in pioggia a causa dell'aumento dell'umidità relativa al suolo in conseguenza dello scioglimento della neve stessa nonostante l'assorbimento del calore di fusione nel processo di fusione.

La neve può anche non cadere alle temperature proprie suddette in presenza di precipitazioni ovvero giungere sotto forma di pioggia pur a temperatura del suolo sottozero: questo accade a volte quando si è in presenza di una forte inversione termica caratterizzata da strati superiori dell'atmosfera a temperatura positiva all'interno del quale cristalli e fiocchi fondono tramutandosi in acqua liquida; quando quest'acqua sotto forma di pioggia raggiunge il suolo gela quasi istantaneamente a contatto con il suolo ghiacciato portando alla formazione del pericolosissimo gelicidio.

Alti livelli di umidità relativa con temperature al suolo di poco superiori allo zero sfavoriscono la caduta al suolo di neve perché aumenta la conducibilità termica dell'aria, la quale fa fondere più velocemente i cristalli di ghiaccio in caduta.

In generale quindi per l'occorrenza del fenomeno nevoso sono importanti questi due fattori:

      • il campo termico al suolo
      • il campo termico degli strati atmosferici compresi tra la nube e il suolo.

Al nostro occhio la neve appare bianca, anche se è composta da cristallini di ghiaccio trasparenti come l'acqua. Essa appare bianca perché ogni raggio di luce che attraversa un cristallo di neve viene leggermente riflesso; così, di cristallo in cristallo, la luce continua ad esser riflessa e deviata fino a riemergere in una direzione casuale (riflessione diffusa). Così il raggio di luce che perviene all'occhio è una somma di tutta la luce che è emessa in quella direzione, ed è composta dalla somma di tutti i colori dello spettro, dato che i cristallini di ghiaccio non assorbono alcun colore. Ai nostri occhi arrivano così tutti i colori di partenza, e di conseguenza percepiamo il colore bianco che ne è la somma. Inoltre, poiché quasi tutta la luce che entra viene restituita, il manto nevoso appare spesso abbagliante.

Fonte: Wikipedia

Nelle precipitazioni nevose dell'Europa meridionale, si può talvolta notare una leggera colorazione rosa a strati nella neve caduta: è la sabbia che arriva con il vento dal Sahara (l'evento è avvenuto anche in Italia il 21 Febbraio 2004).

E qui di seguito... Una nevicata... Decisamente abbondante!!!!!

https://sites.google.com/site/omnibuscience/meteorologia/eventi-meteo/neve/What%20a%20Dream%20-%20Snow%20Timelapse%20GIF%20-%20Measuring%20Snow.gif?attredirects=0