Il Cremasco è un'area geografica situata nel cuore della Lombardia (una delle regioni del Nord Italia). È localizzato nella provincia di Cremoan, una delle province meridionali della regione Lombardia. Questa provincia, come si nota dall'immagine, è identificabile in quattro macro aree. Da nord verso sud troviamo:
L'identità del territorio cremasco e dei suoi abitanti si è andata formando e consolidando intorno alla città di Crema nel corso di una storia secolare, ricca di eventi significativi e duraturi che hanno contraddistinto e caratterizzato in maniera specifica questa particolare area geografica.
Le prime citazioni documentarie della località di Crema risalgono all'XI secolo e, a partire dal 1084, essa è costantemente definita Castrum Cremæ, cioè un castello o un borgo protetto da una cinta di mura. Se la certificazione storica di Crema è relativamente tarda, rapidissimo fu invece il suo sviluppo come centro di attrazione e di potere nell'Isola Fulcheria, il territorio dai confini mal definiti che la circondava e a cui ben si attaglia la denominazione di "isola" perché racchiuso tra i fiumi Adda e Serio il cui corso si allargava in ampie paludi, dette Lago Gerundo.
La prima testimonianza scritta del nome Insula Fulchéria (o Insula Fulchérii) risale al febbraio del 1040, quando il Vescovo di Cremona Ubaldo si recò alla corte dell'imperatore Enrico III per sottoporgli un documento che avrebbe concesso alla diocesi cremonese la districtio sull’Insula Fulcherii a scapito di Bonifacio III di Canossa, margravio di Toscana, che la deteneva per investitura feudale. Fin da questa data appare evidente l'interesse di Cremona per Crema e l'Isola Fulcheria.
Situati a ridosso della linea delle risorgive, in posizione dominante rispetto alle vie d'acqua e di terra, all'incrocio delle principali linee di comunicazione nord-sud ed est-ovest (Bergamo-Piacenza, Milano-Cremona, Brescia-Pavia), Crema e il Cremasco erano un territorio "in formazione", strategicamente importante seppur ancora poco appetibile e inadatto alle coltivazioni perché in massima parte ricoperto da boschi e soprattutto da paludi e acquitrini, retaggio di un antico mare o lago Gerundo e costantemente alimentati dai numerosi fontanili. L'acqua era perciò l'elemento caratterizzante di tutta la zona, racchiusa e intersecata da importanti fiumi (Adda, Tormo, Serio e Oglio) e frequentemente soggetta alle loro violente inondazioni se non addirittura a variazioni di letto.
Non è escluso che proprio un cambio spontaneo o artificiale dell'alveo del Serio, avvicinandolo di molto alla nascente città di Crema, unitamente alle intense bonifiche avviate proprio in quell'XI secolo, abbiano contribuito a stimolare le mire espansionistiche delle ben più potenti città vicine (Milano e Cremona in particolare) in un periodo in cui si assiste a un generalizzato degrado degli istituti feudali e dell'economia curtense accanto al rifiorire e al ripopolarsi delle città e al rafforzarsi al loro interno dei nuovi ceti dediti all'artigianato e al commercio, quella borghesia cittadina che, organizzata in influenti corporazioni di arti e mestieri, otterrà poteri politici ed economici sempre più rilevanti fino a raggiungere un'effettiva indipendenza dal "signore" feudale e a imporre le nuove strutture comunali.
Il Cremasco è la zona più densamente industrializzata e abitata della provincia di Cremona (pur costituendo meno di un terzo del territorio provinciale, il Cremasco ha il 48% degli abitanti).
I centri principali, oltre al capoluogo Crema, sono Rivolta d'Adda, Pandino e Spino d'Adda.
La definizione del Territorio Cremasco è abbastanza soggettiva, e non può servire allo scopo la Diocesi di Crema, poiché molti comuni storicamente legati a Crema sono dipendenti dalle diocesi vicine.
I criteri presi in esame per definire il Cremasco possono esser quelli di riferirsi ai territori dell'antico Libero Comune di Crema, oppure a quelli della Repubblica Cremasca. Infine si possono considerare i territori in cui si parla il dialetto cremasco o quelli della Diocesi di Crema.
Due ulteriori criteri sufficientemente ragionevoli per identificare il Cremasco sono quelli di considerare:
Nel XIV secolo, il territorio cremasco era suddiviso in comunità, dette "ville", ognuna delle quali ricadeva sotto la giurisdizione di una delle 4 porte murarie della città di Crema: