Dopo una bella nevicata gli appassionati aspettano poi una notte serena e calma (ovvero senza vento), per vedere se la colonnina di mercurio scende di parecchi gradi sotto lo zero e per poter quindi godere del gelo vero e proprio.
Il ragionamento fila, e ha anche dei riscontri: basta guardare ad esempio alle zone tra Cremonese e Parmense, che il 5/6 febbraio 2015 hanno avuto nevicate abbondanti, e poi - dopo nottate calme e limpide - hanno registrato temperature fino a -9/-10°C e oltre.
Tuttavia ciò che gli appassionati rischiano di sbagliare è il considerare questo risultato come frutto TOTALE del cosidetto Effetto Albedo, un fenomeno fisico riconosciuto e che in presenza di neve raggiunge picchi altrimenti poco evidenti.
È il risultato del fatto che la neve ha un colore bianco, e che quindi riflette completamente (o quasi) la radiazione elettromagnetica - ossia la luce e l'energia che essa trasporta - che gli arriva addosso.
Già da questo, si capisce che di notte questo effetto non può avere un ruolo, perché si è in assenza di luce.
E' invece molto importante in presenza del Sole, perché con un manto nevoso uniforme a coprire il terreno comporta la riflessione di tutta la luce (e dell'energia) del sole verso l'alto, e quindi se l'aria è asciutta anche la sua dispersione.
Ciò fa sì che le temperature durante il giorno rimangano molto basse, talora anche al di sotto dello zero pure nelle nostre pianure.
Quello che fa calare invece così tanto le temperature notturne è il fatto che con un manto nevoso esteso e spesso il terreno viene completamente isolato dall'atmosfera.
Ciò che durante la notte perde calore verso lo spazio raffreddando l'aria non è più il terreno, ma direttamente il manto nevoso.
E allora la perdita di calore rispetto al terreno nudo è molto più veloce, perché al normale irraggiamento si somma anche un altro fenomeno fisico: la sottrazione di calore latente (in grosse quantità) all'atmosfera a causa della veloce e consistente sublimazione dei cristalli di neve e ghiaccio nell'aria secca.
Il calore latente è energia che viene liberata o "imprigionata" da un materiale (nel nostro caso l'acqua) quando subisce un cambiamento di fase da solido a liquido, da solido a gas, o da liquido a solido, e viceversa.
Nello specifico quando l'acqua passa dallo stato solido a quello di vapore viene utilizzata una gran quantità di calore (che viene quindi sottratto all'atmosfera); quanto basta per far scendere in maniera consistente la temperatura dell'aria.
Entrambi gli effetti - Effetto Albedo e sottrazione di calore latente - perdono invece importanza quando l'aria è umida o il cielo è nuvoloso; e allora in questi casi il calo della temperatura associato è molto meno marcato.