TLC - Tropical Like Cyclone

I Tropical Like Cyclone (TLC) sono fenomeni temporaleschi molto violenti. Quando si verificano nel Mediterraneo vengono denominati anche "Medicane" o "Cicloni Mediterranei".

Le principali caratteristiche di tali intense depressioni sono un minimo pressorio al suolo inferiore a 1000 hPa e la presenza di un occhio, privo di nubi, ben delimitato e da venti particolarmente intensi.

Sembra che tali fenomeni siano delle "tempeste ibride": si originano come depressioni delle medie latitudini con il fronte caldo e freddo e poi evolvono assumendo caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali.

https://sites.google.com/site/omnibuscience/meteorologia/eventi-meteo/tropical-like-cyclone/TLC-7Novembre2014.jpg
Il TLC che si è sviluppato a sud-ovest della Sicilia il 7 novembre 2014. A sinistra la versione del TLC nel range visibile (fonte: Nasa AeroNet), a destra la versione a infrarosso (fonte: MeteoSat).

Morfologia

I veri e propri TLC sono in tutto e per tutto simili a quelli delle zone tropicali. Si caratterizzano morfologicamente per una struttura a spirale delle nubi con occhio molto ben delineato e persistente, circondato da una muraglia di nubi torreggianti e con moti di aria calda discendente all'interno.

Il vento supera, almeno in prossimità di questa muraglia, i 135 km/h e sono presenti violenti, persistenti ed abbondanti piogge a prevalente carattere temporalesco e di rovescio. Il diametro massimo dei cicloni mediterranei è di 200-400 km. La durata temporale è molto variabile ma in genere è limitata a 1 o 2 giorni.

Genesi

L'origine dei TLC è da ricercarsi nell'eccesso di energia termica accumulata sopra il mare (nel caso Italico il mar Mediterraneo). Tale energia viene trasformata rapidamente in energia cinetica, ovvero in un intenso moto vorticoso dell'aria, con minima dispersione in moti traslazionali essendo una struttura quasi isolata.

Condizione necessaria per la loro nascita è la presenza di aria molto calda e prossima alla saturazione nei bassi strati sopra la superficie del mare. Per innescare però la liberazione dell'energia in eccesso è necessaria la formazione di un'area di convergenza nei bassi strati che determini la nascita di moti ascensionali e quindi di una piccola depressione al suolo.

Tale situazione si può presentare per i seguenti motivi:

      • Presenza di un vortice isolato in quota (cut off).
      • Passaggio di un ramo del getto polare in quota.
      • Presenza di un gradiente termico verticale fortemente superadiabatico in prossimità del suolo o negli strati prossimi ad esso (diminuzione della temperatura superiore ad 1°C ogni 100 metri fino ad una quota di circa 1000 metri).
      • Presenza di un'area di discontinuità frontale quasi stazionaria al livello del mare.

Cenni di termodinamica

L'ascesa dell'aria, se non ostacolata da alte pressioni dinamiche con moti discendenti, causa il raffreddamento per espansione adiabatica e quindi la condensazione del vapore d'acqua in essa contenuto.

La condensazione libera il calore latente di evaporazione che è il calore che l'acqua aveva assorbito in precedenza per evaporare, prendendolo dall'energia solare; questo calore si aggiunge al calore già presente nell'aria calda e determina un'ulteriore ascesa dell'aria che continua finché viene raggiunto il livello di congelamento, dove si libera ulteriore calore latente di fusione e così il meccanismo si autoalimenta.

Tutto ciò se il rifornimento di vapore continua (persistenza sul mare) e se persistono le condizioni che favoriscono l'ascesa dell'aria causa la formazione di un vortice grazie alla forza di Coriolis (forza deviante): a questo punto il vortice funziona come una pompa aspirante che continua a risucchiare vapore e calore dal mare; intensificandosi sempre più, la pressione precipita a valori molto bassi ed il vento raggiunge le intensità massime.

Fasi dello sviluppo di un TLC

1. Si crea un'onda termica, con un settore caldo ben definito localizzato nel settore sudorientale della depressione al suolo; i venti sono deboli.

2. Non appena il processo convettivo ha inizio, l'aria calda ed umida viene aspirata verso l'alto finché del precedente settore caldo rimangono poco tracce; i venti iniziano ad intensificarsi attorno al minimo di pressione al suolo.

3. Non appena il ciclone comincia a svilupparsi ed accrescersi si crea un "cuore" (core) con aria calda e più secca di quella circostante; i venti raggiungono la loro massima intensità, così come il moto ondoso (con onde alte anche 8-9 metri).

4. Dopo circa 37 ore dalla formazione del ciclone al suolo il "cuore" ha temperature di 6-8°C superiori a quella della circostante aria fredda che di solito si trova nel settore nordoccidentale del TLC.

La struttura di un TLC è simile a quella osservata negli uragani ed essa si estende fin verso i 400 hPa (circa 7000 metri).