Nor'easter

Tecnicamente sono un tipo di perturbazione a macro-scala che avviene lungo la costa orientale degli Stati Uniti e del Canada Atlantico. Si ha una zona di bassa pressione: attorno al centro di tale zona i venti soffiano dal mare sin verso la terra ferma assumendo una componente dominate da nordorientale. Le depressioni spesso nel loro movimento si avvicinano alla terraferma, fino talvolta a raggiungerla sugli stati del New England, interessando anche le province atlantiche del Canada.

Fonte: Wikipedia

Lo stadio iniziale di un Nor'easter è in genere la formazione di un sistema di bassa pressione sulle acque della Corrente del Golfo (che sono calde) a est della Florida. In molte delle volte questo processo è innescato da due situazioni che sono conseguenza una dell'altra:

      • Presenza di un'area di vorticità legata ad una perturbazione nella medio-alta atmosfera;
      • che è la risposta a una intensa avvezione artica sulle pianure centrali degli USA.

La formazione di Nor’easter è fortemente correlata con la fase negativa della AO (Artic Oscillation). Come indicato nella sottosezione indici troposferici (indici teleconnettivi), una AO negativa permette intrusioni di aria artica alle medie latitudini. La bassa pressione così formatasi si muove successivamente verso nordest, parallelamente alla costa orientale degli USA, continuando ad approfondirsi rifornendosi di aria umida e calda dall’Atlantico.

Ci sono diversi tipi di Nor'easter:

      • Si parla di "onshore forming" quando il minimo transita ad ovest di città come Boston e New York. In tal caso la struttura risulta meno produttiva e profonda dato lo scarso contributo dall’Oceano.
      • Si parla, invece, di "offshore forming" quando il minimo si posiziona in mare o poco ad est della costa. Sono appunto queste configurazioni che creano i fenomeni più violenti.

In caso di "offshore forming" i minimi, continuando ad approfondirsi, seguono la Corrente del Golfo, un’immensa fonte di energia ed umidità, raggiungendo in alcuni casi una configurazione "a occhio" tipica dei cicloni tropicali. Tuttavia non possono essere annoverati in tale categoria per la presenza di fronti e per il fatto che si tratti di figure depressionarie a cuore freddo ai livelli più alti della troposfera a differenza dei primi che sono a cuore caldo.

II forte gradiente barico (grandi differenze di pressione in zone "vicine", isobare molto fitte sulle cartine) genera nella maggior parte dei casi intensi venti, che possono raggiungere raffiche anche superiori a quelle che si riscontrano negli uragani. Quest’ultimi generano così onde elevate che creano forti mareggiate lungo la costa, erodendola e causando non pochi danni alle strutture costiere.

Nel contempo l’elevato contributo umido dal mare favorire la genesi di intense precipitazioni che, oltre ad abbattersi sulla costa, si spingono nell’entroterra anche per centinaia di chilometri. Nei mesi invernali, il contributo freddo offerto del cuore della struttura, unito alle fredde masse d’aria in discesa sulle Grandi Pianure, trasforma i rovesci e gli acquazzoni in vere e proprie bufere di neve, come quelle che non di rato si abbattono sulla East-Coast Statunitense e, talvolta, fin sulla costa orientale canadese. Ricordiamo a tal proposito l'evento del febbraio 2010: 63 centimetri di neve a Washington.

In alcuni dei più intensi Nor'easter, gli effetti vengono altresì esaltati per la persistenza dei fenomeni, dovuta al movimento molto lento della depressione, ostacolata nel suo moto verso NE dalla presenza di un anticiclone sul Canada sudorientale. Questa configurazione favorisce l’afflusso di aria fredda artica dal Canada, con conseguente nevicate anche al livello del mare.

La storia è piena di tempeste causate dai Nor'easter, alcune delle quali anche catastrofiche. Tra le più devastanti si ricordano:

      • Ash Wednesday Storm del 1962 (60 cm di neve).
      • Groundhog Day gale del 1976 (22 miliodi $ di danni e ben 142 cm di neve).
      • La Tempesta perfetta del 1991.
      • La Tempesta del Secolo del 1993 (152.4 cm di neve).
Fonte: 3BMeteo