IL TESTO TEATRALE

GLI ALUNNI DI S2ITA METTONO IN SCENA LE SCENE PIU' FAMOSE DI TUTTI I TEMPI

VISIONI

ROMEO E GIULIETTA: SCENA DEL BALCONE

ROMEO, GIULIETTA E TIBALDO NELLA CRIPTA

PARODIA DI BRIGNANO

DA STUDIARE

PER RIPASSARE IL TEATRO ANTICO

LA COMMEDIA DELL'ARTE E GOLDONI

SPIEGAZIONE DA WIKIPEDIA (INTEGRATA DA NOTARELLE MIE)

La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo e rimasta popolare sino al XVIII secolo.

Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli.

La Commedia dell'arte non prevedeva veri e propri copioni, bensì semplici canovacci (detti anche "scenari").

Gli attori infilavano nelle varie recite pezzi di bravura detti Lazzi.

I primi tempi erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. I primi teatri stabili nascono a Venezia. Non avendo un vero e proprio repertorio di riferimento, coloro che tentano di mettere oggi in scena commedie dell'arte devono affidarsi a delle ricostruzioni filologicamente insufficienti dei canovacci che ci sono rimasti.

Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne.

All'estero era conosciuta come "Commedia italiana" o commedia all'improvviso o commedia a braccio o commedia degli Zanni. La definizione “Commedia dell’arte” (arte, nell’italiano del tempo significava "mestiere") si deve a Carlo Goldoni che nel 1750 nella commedia Il teatro comico parla di quegli attori che recitano "le commedie dell'arte" usando delle maschere e improvvisano le loro parti, riferendosi al coinvolgimento di attori professionisti (per la prima volta nel Teatro Occidentale abbiamo compagnie di attori professionisti, non più dunque dilettanti).

Lo Zanni è l'antenato di Arlecchino e Pulcinella. Gli attori recitavano infatti mascherati, la maschera è fondamentale nella Commedia dell'arte. Con la maschera l'attore deve recitare in modo diverso. Ci sono attori che non sono in grado di recitare mascherati. OGNI MASCHERA DELLA COMMEDIA DELL'ARTE SI MUOVE E PARLA IN UNA MANIERA TUTTA SUA. I MOVIMENTI SONO IN GENERE SEMPLICI, A SCATTI, ANIMALESCHI, sempre caricaturali.

La fortuna della commedia dell'arte riprende nell'ambito delle avanguardie teatrali del Novecento come mito di riferimento di una "Età dell'Oro" dell'attore.

A partire dai registi russi Mejerhold e Vachtangov passando attraverso il francese Jacques Copeau e l'austriaco Max Reinhardt si arriva alla grande intuizione di Giorgio Strehler che nel 1947 ne fece una bandiera della rinascita della cultura italiana dopo la guerra con il celebre allestimento di Arlecchino Servitore di due Padroni al Piccolo Teatro di Milano.

Altro grande riscopritore della commedia dell'arte fu Giovanni Poli, regista fondatore della compagnia e scuola di teatro a l'Avogaria di Venezia. Poli recuperò e riscrisse partiture teatrali del Cinquecento, mettendo in scena tra i tanti spettacoli, soprattutto la celebre "Commedia degli Zanni" rappresentata poi in tutto il mondo dalla stessa compagnia e per la quale Poli ottenne il prestigioso Premio per la migliore regia al Festival del Thèatre des Nations a Parigi nel 1960.

Negli anni sessanta Dario Fo, grazie al sodalizio con Franca Rame, figlia di una famiglia di commedianti itineranti che possedevano ancora vecchi canovacci, ebbe la fortuna di poter studiare tali documenti, testimonianze di un'antica cultura ormai estinta, di verificare la loro efficienza e di adattarli alle nuove esigenze, creando una serie di commedie e di monologhi tra cui Mistero buffo.

LE MASCHERE DELLA COMMEDIA DELL'ARTE

VIDEO

VERIFICHE SOMMATIVE

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TESTO PER RAPPRESENTAZIONE TEATRALE CON LA S2ITA

    • ADATTAMENTO TEATRALE DE « CHICHIBIO E LA GRU »

OGGETTI SCENICI

    • Falcone (fissare con fil di ferro)
    • Finto panzone per Currado (Edoardo vuole farsi comprare un costume, se non se lo procura usiamo quello di L. Pedrinho)
    • Cappello da chef per Chichibio (in the box in teacher's cupboard) c'è un piatto su cui mettere la gru?
    • Padella (in the box)
    • Maschera o trucco da gru x 2 Giada e Marina in Leggings aderentissimi e maschera
    • Abiti: Chichibio (in the box)– Flavio
    • Costumi e fruste da monaco, cinture di pantoloni per i battenti, tutti incappucciati
    • Cavallini x 2
    • Scopa di saggina per Benedetta (Moris)
    • Falce per la morte (Moris)

PERSONAGGI E INTERPRETI

    • Brunetta – Giacomo trucco pesante (vestito di Lorenza)
    • Currado – Edoardo con finto panzone e abiti rinascimentali (mantello)
    • La Gru - Giada e Marina
    • La sposa cadavere - Benedetta
    • Neifile – Lorenza
    • Morte – Sofia
    • 3 scheletri assistenti della Morte: Raffaella, Mariano, Amato
    • Contadino vittima della morte: Daniele
    • Ospiti di Currado: Giorgio e Beatrice
    • Stalliere – SARA VESTITA COUNTRY
    • I tre giudici incappucciati sono due scheletri e la morte
    • DANZA DEGLI SCHELETRI? Mariano, Raffaella, Sofia.
    • Amato non vuole danzare L resterà in scena a braccia incrociate
    • Truccatori: Beatrice, Benedetta
    • Davide???? responsabile effetti visivi e sonori
    • VALERIO: il monaco fanatico
    • Emma S.: il musico con flauto
    • Serve un responsabile microfoni
    • Serve un responsabile costumi
    • Processione dei battenti (tutti gli altri S2 senza ruolo e con cappuccio)

AGGIUNGERE PRESENTAZIONE JAKOB?

ATTO 1 SLIDE 1

    • SCENA 1 DANCE MACABRE
    • Entra in scena la Morte con la sua falce + tre scheletri assistenti. Musica di Branduardi "Ballo in fa diesis minore" con immagini proiettate dal video. Fino a minuti 1'18".
    • DANZA DEGLI SCHELETRI: Sofia, Raffaella e Mariano.
    • STOP MUSICA E DANZA

MICROFONO1 PER SOFIA

    • Recita: Morte
    • Io sont la morte che porto corona
    • Sonte signora de ognia persona
    • Et cossi son fiera forte et dura
    • Che trapaso le porte et ultra le mura
    • Et son quela che fa tremare el mondo
    • Revolgendo mia falze atondo atondo (FIN QUI PUO' BASTARE)
    • O vero l'archo col mio strale
    • Sapienza beleza forteza niente vale
    • Non e Signor madona ne vassallo
    • Bisogna che lor entri in questo ballo
    • Mia figura o peccator contemplerai
    • Simile a mi tu vegnirai
    • No offendere a Dio per tal sorte
    • Che al transire no temi la morte
    • Che più oltre no me impazo in be ne male
    • Che l'anima lasso al judicio eternale
    • E come tu averai lavorato
    • Cossi bene sarai pagato
    • ENTRA IN SCENA LO SCHELETRO AMATO che scende con SCHELETRO MARIANO dal palco e afferra uno spettatore (Daniele) della prima fila, lo portano sul palco,
    • DANIELE: "è arrivata la morte!! NO! NON COSÌ PRESTO". MICROFONO2
    • la morte lo falcia e lui muore in scena.

SLIDE 2 MUSICA DIES IRAE DI VERDI

    • I personaggi entrano, vedono la morte, GRIDA DI TERRORE e scappano tra il pubblico e sul palco inseguiti dalla morte e dagli scheletri, che però non riescono ad acciuffarli, rientrano dietro la quinta di dx. Gli scheletri risalgono sul palcoscenico per recuperare il cadavere che si alza con movenze da zombie e li segue fuori (quinta di sinistra). Esce anche la morte.

    • SCENA 2 - SLIDE 3
    • ENTRATA IN SCENA DA LATO GABIOTTO DELLA SPOSA CADAVERE, (aria malinconica, spazza davanti a una porta di casa immaginaria, resta dunque vicino alla quinta del gabiotto).
    • I personaggi rientrano dalla parte opposta.
    • NEIFILE: AIUO! Per pietà! MICROFONO3
    • SPOSA: Chi SIETE? Che volete? MICROFONO2
    • NEIFILE: siamo una banda di giovani smarriti in fuga dalla peste. Ci lasci entrare la imploriamo, la morte ci dà la caccia.
    • SPOSA: Vi compatisco, poverini, ma la mia padrona non vuole che s’apra a nessuno. Aspettate qui, vado a chiedere a uno dei suoi servi. (ESCE)
    • NEIFILE: Ma faccia presto, la prego!
    • INCAPPUCCIATO (esce dopo poco): La mia padrona mi manda a dire che nessuno può entrare, potreste essere portatori dell’orribil morbo. MICROFONO4
    • NEIFILE: Non siamo malati. Nessuno di noi ha la febbre, né bubboni purulenti.
    • INCAPPUCCIATO: sollevatevi le vesti e mostratemi le vostre carni.
    • (Tutti si alzano le maniche e attorniano l’incappucciato).
    • NEIFILE: come vede nessuno di noi ha i segni della morte nera addosso.
    • INCAPPUCCIATO: ma potrebbero spuntarvi domani o doman l'altro. Non ci possiamo fidare.
    • TORNA LA SPOSA
    • SPOSA: aspetta, amor mio. La padrona dice che la noia sua e nostra nello stare qui rinchiusi è grande. Se costoro non paion malati, propone loro un patto.
    • NEIFILE: qualsiasi cosa, ma ci facciano entrare, vi preghiamo.
    • SPOSA: solo a condizione che ciascuno di voi c'intrattenga con una storia su un argomento che i padroni di questo maniero decideranno. Chi non sarà in grado di raccontar loro una vicenda buffa o commovente che sia, dovrà lasciare la casa e cavarsela da solo.
    • NEIFILE: (Decisa) Il patto è crudele, ma io per me accetto.
    • GLI ALTRI: anche noi.
    • INCAPPUCCIATO: entrate dunque, in fretta, su, su! (ESCONO TUTTI DI SCENA)

Spegnimento delle luci e poi riaccensione lenta e dolce. TAVOLI IN SCENA??? (SE POSSIBILI LI METTIAMO IN SCENA DALL’INIZIO. DURANTE LA PAUSA GLI ATTORI SI PASSANO I MICROFONI PORTATILI.

    • SCENA 3

SLIDE 4

    • Sala con i giovani riuniti, seduti guardando gli spettatori, su un lato un tavolo coi tre giudici incappucciati, (Mariano, Sofia al centro e Amato) tutti ben incappucciati, in modo che non si veda che sono la morte e gli scheletrini. Al tavolo aggiunte altre tre sedie per la scena di Currado e i due ospiti che mangiano la gru.
    • INCAPPUCCIATO MARIANO: Sedetevi dunque in circolo attorno al fuoco, sarete nostri ospiti per oggi, ma potrete restare con noi per sempre, solo se le vostre storie saranno di nostro gusto. Il primo tema per una novella sarà “come uno che era nei guai è riuscito a cavarsela con una battuta.”

    • SCENA 4
    • CURRADO MICROFONO2 [col falcone finto agganciato a un braccio e il fenicottero di peluche rosa a fare da gru nell'altra mano]: Bene, comincio io, allora perché m'è capitata giusto di recente una vicenda che fa al caso vostro.
    • NEIFILE: mi sia permesso prima di presentare il mio compare Currado Gianfigliazzi, nobile cittadino, liberale e magnifico. Vita cavalleresca ha sempre tenuto, continuamente in cani e in uccelli si è dilettato. Grazie al suo inseparabil falcone ha catturato parecchi volatili che ci hanno dato nutricamento durante la nostra fuga.
    • CURRADO: Come questa bella gru. [Mostra l'uccellone]. Un dì presso a Peretola avevo col mio falcone un'altra gru ammazzata, ancor più grassa e giovane, la mandai ad un mio buon cuoco, chiamato Chichibio, viniziano, dicendogli che a cena l'arrostisse e governassela bene. Egli e la sua donna sono qui, giacché fuggirono dalla città con me.
    • NEIFILE: Meglio allora lasciare a loro il racconto, visto che son narratori che sanno divertire.
    • INCAPPUCCIATO AMATO: meglio sarà per loro che sia come tu dici.
    • [entrano in scena a braccetto Chichibio e Brunetta]
    • CHICHIBIO MICROFONO1: riverisco tutti voi.
    • [Brunetta fa un inchino]
    • CURRADO: racconta senza indugio.

SLIDE 5

    • CHICHIBIO: La Gru era già presso che cotta, grandissimo odor venendone; avvenne che questa feminetta della contrada, Brunetta, di cui confesso sono forte innamorato, entrò nella cucina; e sentendo l'odor della gru e veggendola, disse...
    • BRUNETTA MICROFONO4: Vi prego messer Chichibio, DA GENTILUOMO QUAL SIETE, che voi me ne diate una coscia.
    • CHICHIBIO: [le risponde cantando] AL CHE IO DISSI CANTICCHIANDO “Voi non l'avrì da mi, Brunetta, voi non l'avrì da mi!”
    • BRUNETTA: [ARRABBIATA PASSA AL TU] In fè di Dio, se tu non la mi dai, tu non avrai mai da me cosa che ti piaccia.
    • CHICHIBIO: per non crucciarvi... Eccola a voi, presto vai via prima che ti veda Padron Currado.
    • CURRADO [va verso i due assieme a Valerio e Giorgio, altri due ragazzi della compagnia]: Chichibio voglio offrire la gru a questi forestieri venutimi a visitare da Roma e Venezia. Portala in tavola appena pronta.
    • CHICHIBIO: sì messer Currado. [fra sé] speriamo che non s’accorga ch’ella manca di una coscia, [gli viene un brivido] uhhh, meglio non pensarci. [Currado e i due ospiti si siedono a tavola, Chichibio mette la gru su un piatto e la porta da Currado]

SLIDE 6

    • BEA: Caro Gianfigliazzi, spero proprio che questo suo cuoco sia bravo come ella ce l'ha descritto.
    • GIORGIO: AOH! Ma, che è divenuta l'altra coscia della gru?
    • CURRADO: [si alza minaccioso con forchetta e coltello in mano e bavaglione al collo]: Chichibio!
    • CHICHIBIO: Signori miei, le gru non hanno se non una coscia e una gamba.
    • CURRADO: [arrabbiato] Come diavol non hanno che una coscia e una gamba? Non vid'io mai più gru che questa?
    • CHICHIBIO: Egli è, messer, com'io vi dico; e quando vi piaccia, io vi farò veder né vivi.
    • CURRADO [a Chichibio]: Poi che tu dì di farmelo vedere né vivi, cosa che io mai più non vidi né udii dir che fosse, io il voglio veder domattina e sarò contento; ma io ti giuro in sul corpo di Cristo, che, se altramenti sarà, che io ti farò conciare in maniera che tu con tuo danno ti ricorderai, sempre che tu ci viverai, del nome mio.
    • CURRADO [al pubblico]: Il di' seguente neppur per lo dormire l'ira m'era cessata, [urla a qualcuno dietro le quinte] ci vengano i cavalli menati!; e si aiuti a montar Chichibio sopra un ronzino! [LA SPOSA CADAVERE porta i cavallini e Chichibio monta in sella con difficoltà]. [A Chichibio] Andiamo alla fiumana, alla riva della quale sempre soglion vedersi in sul far del dì delle gru, tosto vedremo chi avrà iersera mentito, o tu o io.
    • [Cavalcano, CHICHIBIO ora addietro e da lato si riguardava].
    • CURRADO: Eccoci già vicini al fiume pervenuti. [All'estremità opposta del palco ci sono Giada e Marina camuffate da Gru su una gamba sola].

SLIDE 7

    • CHICHIBIO: Guardate messer Currado, ben CINQUE gru, le quali tutte in un piè dimorano. Assai bene potete, messer, vedere che iersera vi dissi il vero! Che le gru non hanno se non una coscia e un piè, se voi riguardate a quelle che colà stanno.
    • CURRADO: Aspettati, che io ti mostrerò che elle n'hanno due, usando quel bizzarro verso c’ho sentito fare all’ospite mio romano. [GRIDANDO] AHo! Aho! Visto? Al mio grido le gru, han mandato l'altro piè giù e tutte dopo alquanti passi cominciano a fuggire. Che ti par, ghiottone? Sembronti o no ch'elle n'abbian due?

SLIDE 8

    • CHICHIBIO: [quasi sbigottito, non sappiendo egli stesso donde si venisse] Messer sì, ma voi non gridaste - Aho Aho - a quella di iersera; ché se così gridato aveste, ella avrebbe così l'altra coscia e l'altro piè fuor mandato, come hanno fatto queste.
    • CURRADO [si trattiene, ma poi scoppia a ridere]: Chichibio, tu hai ragione, ben lo dovea fare. Cari giovani amici e voi Gentiluomini, così adunque con la sua pronta e sollazzevol risposta Chichibio cessò la mala ventura e paceficossi con me.

SLIDE 9

    • APPLAUSI [ma tutti guardano i tre incappucciati che non applaudono, né dicono nulla per un po', poi scoppiano a ridere].
    • INCAPPUCCIATO MARIANO: Ah...Ah...Questa storia c'ha davvero garbato. Messer Corrado, Chichibio e voi Brunetta, a tutti accordiamo il privilegio di restare con noi...
    • CURRADO: ci fate un grandissimo onore. Grazie e ci sia consentito di ricambiare offrendovi quest'altra gru, ben preparata dal nostro Chichibio. Va' tu, alla cucina. [Chichibio esce di scena con la gru]
    • INCAPPUCCIATO AMATO: Eh ch'ella abbia due cosce questa volta. Mentre la gru aspettiamo sentiamo un'altra novella.

BUIO – ENTRANO GLI S6 CHE LEGGONO CON MICROFONO AL CENTRO DEL PALCO

    • [A QUESTO PUNTO TOCCA AGLI S6] – RACCONTANO LA LORO NOVELLA POI SI SIEDONO
    • APPLAUSI [ma tutti guardano i tre incappucciati che non applaudono, né dicono nulla per un po', confabulano tra di loro, ma gli spettatori non capiscono cosa dicono].
    • INCAPPUCCIATO MARIANO: questa storia ci ha commosso. Ci avete tutti piacevolmente intrattenuto e ve ne ringraziamo.
    • NEIFILE: intendete dunque ospitarci con voi fino alla fine della pestilenza?
    • INCAPPUCCIATO AMATO: resterete per sempre con noi. Ah, ah, ah...
    • NEIFILE: grazie padroni, ma trattasi solo di scampare al pericolo, passato il morbo, rientreremo alle nostre case.
    • INCAPPUCCIATO AMATO: per sempre ho detto.
    • NEIFILE: perdonate ma non vi capisco.
    • INCAPPUCCIATO SOFIA: perché quel che non avete capito è chi siamo noi. [Si tolgono i cappucci e svelano la loro vera identità.] ENTRA SCHELETRO RAFFAELLA CHE PASSA LA FALCE ALLA MORTE

SLIDE 10

RIPARTE LA MUSICA DIES IRAE. Tutti si mettono ad urlare, qualcuno prova a scappare, ma viene subito immobilizzato dagli scheletri, gli altri sono chiusi in un angolo dalla Morte che li minaccia con la falce. Interruzione brusca della musica.

MORTE: che succede?

DAL FONDO DELLA SALA ENTRANO I BATTENTI, LA MORTE SI GIRA VERSO DI LORO cantano la loro litania "Lungo è il cammino, ma grande è la meta" mentre attraversano la sale battendosi e battendo occasionalmente gli spettatori.

MONACO [urla si suoi battenti che lo seguono]: fermate! L'uno si accodi all'altro in fila longobarda! Seguitatemi! E voi sul palco e pubblico tutto non temete la Morte, son qui io con voi. Cantate tutti, lungo è il cammino, com'è la meta?"

TUTTI I BATTENTI: Grande! ... lungo è il cammino, ma grande è la meta, vade retro Satàn, vade retro Satàn. [intanto salgono sul palco]

MONACO: abbassa la tua falce Sorella Morte, la peste è finita, le nostre preghiere hanno messo fine al morbo. Un'era nuova ora ha inizio, è il Rinascimento.

MORTE: No, no, la morte sempre trionfa.

MONACO: opponi tu dunque resistenza? Musico incantala!

MUSICA DA BRANDUARDI (SECONDA PARTE DA “SEI L’OSPITE D’ONORE”) da 1'18"

MUSICO (si fa avanti uno dei battenti con un flauto, parte la musica di Branduardi da "sei l’ospite d’onore… posa la falce e danza tondo tondo...”). La Morte e gli scheletrini ballando tondo tondo, fanno un giro su una gamba e poi un altro ancora ed escono di scena.

Restano in scena gli altri che ballano fino alla fine della musica, poi buio.

DAVIDE METTE L’ULTIMA SLIDE E FA PARTIRE IL CANTICO DI FRATE SOLE CHE CHIUDE LO SPETTACOLO

FINE

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