PASSATO PROSSIMO

Adattato da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Rinviamo alla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Passato_prossimo per ulteriori note storiche sull'origine del passato prossimo e per il confronto con altre lingue neolatine.

Il passato prossimo è una forma verbale che indica eventi, esperienze e fatti conclusi.

Es.: Ieri sono andato all'ufficio postale.

Questo significa che mentre l'imperfetto indica una situazione, uno stato o comunque un evento durante il suo svolgimento nel passato, il passato prossimo considera l'azione come un evento o un avvenimento compiuto.

Questo tempo si forma combinando le forme del presente indicativo degli ausiliari avere (a) o essere (b) con il participio passato del verbo in da coniugare:

a. ho cantato, hai cantato, ha cantato,

abbiamo cantato, avete cantato, hanno cantato.

b. sono andato/a, sei andato/a, è andato/a,

siamo andati/e, siete andati/e, sono andati/e.

Per il resto, questo tempo segue le regole che valgono per tutte le forme composte del sistema verbale:

  • Una delle questioni di maggiore importanza riguarda la scelta tra avere ed essere: per i verbi transitivi, cioè quelli che reggono il complemento senza intermediario (preposizione), si sceglie sempre il verbo avere: ho comprato gli orecchini. I verbi intransitivi, quelli che non possono avere il complemento oggetto, vengono il più delle volte coniugati con essere: sono uscito/a, sono andato/a. Nonostante i numerosi testi che hanno cercato di spiegarne la logica, in questi casi la scelta dell'ausiliare è questione ancora discussa.
  • Alcuni verbi intransitivi vengono coniugati con avere (es.: abbaiare, chiacchierare, e molti altri). Dato che la questione non è mai stata spiegata esaurientemente e dato che l'esito nelle diverse lingue non è sempre lo stesso, il problema ha portato i grammatici a stilare delle lunghissime liste (clicca sui link che seguono: [1], ev. [2]).
  • Alcuni verbi hanno un significato ambiguo e possono cambiare l'ausiliare a seconda del contesto. Il verbo finire, ad esempio, può significare 'arrivare alla fine', e come tale è intransitivo: la scelta cadrà dunque sul verbo essere (Lo spettacolo è finito). Questo verbo ha comunque anche un significato transitivo, quello di 'portare qualcosa alla fine': in questo caso l'ausiliare sarà avere (lui ha finito la cena). Per altri verbi, la costruzione dipende dalla forma sintattica dell'enunciato: il verbo correre, ad esempio, si coniuga con essere solo quando è specificata la direzione: sono corso a casa, ma ho corso per ore e ore.
  • I verbi riflessivi si coniugano con essere: non mi sono concentrato/a.
  • Se l'ausiliare è essere, il participio va accordato per genere e numero al soggetto: lei è andata, loro sono andati. In un certo senso, in questi enunciati, il participio assume le veci di aggettivo, una parte del discorso rigorosamente marcata a seconda di genere e numero.
  • Se l'ausiliare è avere, e se il complemento oggetto precede la forma coniugata di avere sotto forma di pronome, il participio va accordato per genere e numero all'oggetto: La mela? L'ho mangiata! I ragazzi? Non li ho visti. Quelle castagne? Non mi piacciono, ne ho mangiate solo due. In questi casi, l'accordo con il complemento oggetto è obbligatorio solo con i pronomi la, le, li, ne; nel caso di mi, ti, ci, vi e con il pronome relativo che l'accordo è invece facoltativo.

Soprattutto nella coniugazione in -ere, le forme del participio passato possono essere irregolari.

In Italia del Sud, soprattutto in passato, si tendeva a sovrautilizzare il verbo avere (io ho andato).

ESERCIZI: ne trovi alcuni negli allegati in fondo a questa pagina e molti altri nei siti:

http://www.culturaitaliana.it/e-learning/esercizi/index.asp (cerca gli esercizi sul passato scorrendo la pagina)

http://www.hf.uio.no/ilos-dyn/studier/fleksibel/italiensk/emne/ita0101/pdf/passatoprossimo.pdf (spiegazione molto chiara dell'uso e forma del passato prossima intervallata da esercizi)