Appunti per una storia del MFE bergamasco

Sopra N. 3 dell'Unità Europea clandestina, uscito a Bergamo, settembre 1943 con l'articolo "Guerra al nazismo" di Ernesto Rossi; a destra trafiletto de "La Voce di Bergamo" che riferisce del fallito tentativo di fuga dal treno di Rossi.

Appello del Movimento Federalista Europeo

1925-1930 Ernesto Rossi è docente di Diritto ed Economia al “Vittorio Emanuele II”. Qui conosce Ada Rossi, insegnante di matematica e fisica. Fa la spola tra Bergamo e Milano dove ha contatti con Luigi Einaudi, Ferruccio Parri e Riccardo Bauer. A Bergamo può contare sull’aiuto di don Virgilio Teani che utilizza la sacristia della sua chiesa (in pieno centro cittadino) per nascondere volantini, giornali e altro materiale della stampa antifascista. 

1929 Ernesto Rossi fonda, coi fratelli Carlo e Nello Rosselli e altri, il gruppo antifascista "Giustizia e Libertà".

30 ottobre 1930 Rossi è arrestato dalla polizia fascista, a causa della delazione della spia dell'OVRA Carlo Del Re, mentre tiene lezione ai suoi allievi. Il tribunale speciale fascista condanna Ernesto Rossi a 20 anni di carcere. Ne passa 9 presso diverse strutture carcerarie, da Pallanza a Pavia. 

3 novembre 1930 Rossi tenta la fuga durante uno spostamento in treno. (vedi trafiletto de "La Voce di Bergamo", "Una carogna al laccio"). Ripreso, fa 3 mesi di isolamento duro. 

1931 Ada sposa civilmente Ernesto nel reclusorio di Pallanza anche se è condannato a vent'anni, per amore e come gesto antifascista. 

Novembre 1931 secondo tentativo di fuga di Ernesto. Lo trasferiscono a Piacenza. 

Novembre 1933 terzo tentativo di fuga. Ernesto trasferito a Regina Coeli. 

1937 Attraverso una serrata critica al nazionalismo e una lunga meditazione sui problemi della pace e della guerra, Rossi elabora in carcere un progetto di studio sugli Stati uniti d’Europa, sintetizzato in una lettera alla madre del 30 aprile 1937 che contiene molte idee che saranno poi nel “Manifesto di Ventotene”.

Gennaio 1939 Eugenio Colorni a Ventotene.

Luglio 1939 Altiero Spinelli confinato a Ventotene. 

12 novembre 1939 Rossi viene confinato nell’isola di Ventotene. E' uno dei 15 pericolosissimi ai quali viene messo alle calcagna una guardia che li devi seguire a un metro di distanza ovunque vadano. 

1941 Rossi e Altiero Spinelli scrivono la prima stesura del cosiddetto “Manifesto di Ventotene” (per un’Europa libera e unita). Ada si innamora del Manifesto e lo porta clandestinamente a Bergamo insieme a Ursula Hirshmann per farlo battere a macchina, iniziandone così la diffusione. L’Europa federale rappresenta per lei l’unica possibilità di ottenere un futuro di democrazia e pace. 

1941 Ada insegna in una scuola di monache in città alta sotto falso nome, ma un delatore la denuncia e perde il posto. Vive dando lezioni private di matematica e antifascismo. Tra gli allievi di Ada i fratelli Bruno e Cornelia "Mimma" Quarti.

Giugno 1941 prima stesura del Manifesto di Ventotene. 

Agosto 1941 seconda stesura del Manifesto di Ventotene. 

Ottobre 1941 Colorni lascia Ventotene. 

1942 Ada Rossi è inviata al confino a Forino (Avellino), Melfi e infine Maratea.

6 maggio 1943 Colorni fugge dal confino di Melfi e va a Roma. 

Maggio 1943 primo numero de "L'Unità Europea". 

Estate 1943 Mimma Quarti, Bianca Artifoni e Velia Sacchi fondano il Comitato bergamasco dell'Associazione femminile italiana per la pace e la libertà. 

10 luglio 1943 Ernesto lascia Ventotene, è riportato a Regina Coeli. 

21 luglio 1943 Ada liberata dal confino. 

30 luglio 1943 Ernesto liberato da Regina Coeli. 

Agosto 1943 Spinelli scrive le "Tesi federaliste" che sono discusse da Rossi, Colorni, Giussani, Mario Alberto Rollier a Monte Oriolo. 

18 agosto 1943 Spinelli lascia Ventotene. 

27-28 agosto del ’43 a Milano, nella casa di Maria Aberto Rollier e Isa Isenburg, Rossi, Spinelli, Colorni, Ada Rossi, Ursula Hirschmann, Bruno Quarti, Arialdo Banfi, Leone Ginzburg, Manlio Rossi Doria e altri fondano il “Movimento Federalista Europeo ”.

29 agosto 1943 i Rossi a Bergamo con gli azionisti Ernesto Carletti, Carlo Torlazzi, Bepi Signorelli, Giovan Battista Cortinovis, Bruno Quarti, Mario Tassoni, Ugo La Malfa, Dino Roberto, Gianni Pizzigoni, Alberto Airoldi, Luigi Mondini, Piero Zanetti, Luigi Bruni (ISRB).

Settembre 1943 Rossi partecipa a Firenze al primo congresso del costituendo Partito d’Azione, cui diede la propria adesione. 

8 settembre 1943 Rossi capeggia una manifestazione popolare a Bergamo che lo segnala all’attenzione dei fascisti e dei tedeschi. Fa un discorso dalla Torre dei Caduti che poi riprenderà nell'articolo "Guerra al nazismo" pubblicato su "L'Unità Europea" n. 3 uscito clandestinamente a Bergamo. Ricercato dai nazisti, cercò contatti con la nascente resistenza a Milano, senza risultato. In pessime condizioni di salute, per le privazioni sofferte nei lunghi anni di carcere e confino, è costretto a cercare rifugio in Svizzera. 

Mimma Quarti è arrestata a seguito della delazione della spia Clelia FIoretti Bossi. Bruno Quarti (nome di battaglia "Manca") è il comandante della Divisione Orobica di G.L.

14 settembre 1943 Ernesto si rifugia in Svizzera, da li' fanno propaganda federalista e stampano materiale di propaganda. 

15 settembre 1943 Spinelli e la Hirschmann in Svizzera. 

29 settembre 1943 Ada raggiunge Ernesto in Svizzera. 

4 novembre 1943 Emma e Iginia Coggiola, Bianca Artifoni, Adriana Deleidi, Mimma Quarti, Velia Sacchi, Pina Callegari e altre donne bergamasche trasformano il IV novembre in una protesta contro l’occupante e il suo alleato fascista,  E' la "protesta dei crisantemi" che si tiene sotto la Torre dei Caduti. 

22 gennaio del 1944, nella Roma occupata dalle forze naziste, in una tipografia nascosta di  Monte Mario, Colorni fa stampare 500 copie di Problemi della Federazione Europea, contenente il "Manifesto di Ventotene".

5 febbraio 1944 Leone Ginzburg muore in carcere a seguito delle torture. 

9 maggio 1944 Arialdo Banfi arrestato dalla 612 OP di Bergamo. Torturato per 24 ore dal "boia" Aldo Resmini e dai suoi nella caserma di via Galliccioli, poi trasferito a Sant'Agata e quindi a San Vittore, da cui fugge il 9 giugno. 

Il 28 maggio 1944, pochi giorni prima della liberazione di Roma, Colorni è fermato in via Livorno da una pattuglia di militi fascisti della famigerata banda Koch: tenta di fuggire, ma è raggiunto e ferito gravemente da tre colpi di pistola. Muore il 30 maggio.


Aprile 1945 I Rossi tornano in Italia. 


25 aprile 1945 Bruno Quarti primo Questore della Bergamo liberata. 


18 maggio 1945 Bruno Quarti lascia l'incarico di Questore per contrasti con gli Alleati. Disgustato dagli "eroi della settimana giornata" lascia la politica.