IL CONGIUNTIVO

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IL MODO CONGIUNTIVO INDICA UN EVENTO

· non sicuro: spero che tu venga presto

· non obiettivo: sono contento che tu sia qui

· non rilevante

· oppure un invito: lascia che sia (il verbo indica un'azione non ancora avvenuta, semplicemente attesa).

Dunque, i verbi che denotano insicurezza e dubbio come pensare, avere l'impressione, credere, sembrare e simili prevedono il congiuntivo nella secondaria, anche se nel parlato, molti italiani preferiscono usare l’indicativo, commettendo però un errore!

PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ?

Perché è introdotto dalla congiunzione CHE (congiunzione-congiuntivo)

QUANTI TEMPI HA? Tranquillo, molti meno dell’indicativo

  • Congiuntivo presente (che io arrivi, che io prenda, che io senta). Se nella frase principale c’è un tempo presente;
  • Congiuntivo imperfetto (che io arrivassi, che io prendessi, che io sentissi). Se nella frase principale c’è un tempo passato;
  • Congiuntivo passato (che io sia arrivato/a, che io abbia preso, che io abbia sentito)
  • Congiuntivo trapassato (che io fossi arrivato/a, che io avessi preso, che io avessi sentito)

COME SI USA?

Più o meno come in castillano.

  • so che tu sei lì, di contenuto sicuro (SO), per questo ho usato l’indicativo;

mi sembra che tu sia lì, più insicura (MI SEMBRA) allora uso il congiuntivo.

  • Con espressioni impersonali bisognare, bastare, occorrere, valere la pena, piacere che, si dice che e simili.
  • Dopo Chiunque, dovunque, comunque, qualunque, e dopo i pronomi relativi seguiti da un che devi usare il congiuntivo.
  • Col periodo ipotetico (SE) che indica possibilità o impossibilità.

CONGIUNTIVO PRESENTE

  • CONIGAZIONE DI ESSERE AL CONGIUNTIVO PRESENTE:

che io sia

che tu sia

che lui sia

che noi siamo

che voi siate

che loro siano

  • CONIUGAZIONE DI AVERE AL CONGIUNTIVO PRESENTE

che io abbia

che tu abbia

che lui abbia

che noi abbiamo

che voi abbiate

che loro abbiano

  • Come per la coniugazione del presente indicativo, alcuni verbi della terza coniugazione prevedo l'utilizzo del suffisso isc: Che io finisca, che tu finisca, che egli finisca, che noi finiamo, che voi finiate, che essi finiscano.
  • Quasi tutte le forme irregolari possono essere derivate dalla prima persona del verbo al presente indicativo:

· dall'indicativo vengo può essere formato il congiuntivo che io venga (che tu venga, che egli venga, che noi veniamo, che voi veniate, che essi vengano.);

· dall'indicativo muoio può essere formato il congiuntivo che io muoia (che tu muoia eccetera);

· dall'indicativo faccio può essere formato congiuntivo che io faccia.

  • Similmente: che io dica, vada, voglia, possa eccetera. La coniugazione del verbo dovere si basa sul presente indicativo nella sua forma meno usata (io debbo; che io debba). Sono pochissime le forme verbali che presentano meccanismi di coniugazione devianti: che io sia (da essere), che io abbia (da avere), che io dia (da dare), che io sappia (sapere), che io stia (stare).
  • Le forme della prima e seconda persona plurale sono quelle che presentano in genere le minori irregolarità (fra l'altro, la forma in noi coincide con quella dell'indicativo).
  • Per i verbi che terminano in -care, -ciare, cere, -gare, -giare, gere e simili, valgono meccanismi analoghi a quelli della formazione del presente indicativo (alcuni esempi: che io cerchi, cominci, vinca).

CONGIUNTIVO PASSATO (PRESENTE+PARTICIPIO PASSATO)

Si coniuga combinando le forme del congiuntivo presente degli ausiliari avere (a) o essere (b) con il participio passato del verbo:

a. che io abbia cantato, che tu abbia cantato, che lei/lui abbia cantato,

che noi abbiamo cantato, che voi abbiate cantato, che loro abbiano cantato.

b. che sia andato/a, che sia andato/a, che sia andato/a,

che siamo andati/e, che siate andati/e, che siano andati/e.

CONGIUNTIVO IMPERFETTO

  • La forma della seconda persona plurale coincide con quella del passato remoto (cantaste).
  • Come per l'imperfetto indicativo, la coniugazione è in genere regolare. Il verbo fare si coniuga secondo la vecchia forma dell'infinito facere: facessi, facessi, facesse. Similmente, per il verbo bere: bevessi; dire: dicessi; tradurre: traducessi. In questo, vengono ripresi i meccanismi di formazione dell'imperfetto indicativo.
  • I verbi dare e stare sono molto irregolari: dessi, dessi, desse eccetera; oppure stessi e così via.
  • Per il verbo essere si ha: fossi, fossi, fosse, fossimo, foste, fossero.
  • Per il verbo avere: avessi, avessi, avesse, avessimo, aveste, avessero.

CONGIUNTIVO TRAPASSATO (IMPERFETTO+PARTICIPIO PASSATO)

Si coniuga combinando le forme del congiuntivo imperfetto degli ausiliari avere (a) o essere (b) con il participio passato del verbo in questione:

a. che io avessi cantato, che tu avessi cantato, che egli avesse cantato,

che noi avessimo cantato, che voi aveste cantato, che essi avessero cantato.

b. che fossi andato/a, che fossi andato/a, che fosse andato/a,

che fossimo andati/e, che foste andati/e, che fossero andati/e.

(Scheda riadattata sulla base della voce "congiuntivo" di Wikipedia).