LA CURA LUDOVICO

A Philosophical movie

Nel film "Arancia Meccanica" (By Stanley Kubrick, 1971) si narra di un giovane Alex De Large che passa il suo tempo libero compiendo i più atroci delitti. Una volta arrestato, viene sottoposto alla cura sperimentale Ludovico. Il film è una riflessione sulla violenza, violenza dei singoli e dello Stato. Il film è da vedere tutto, anche se molto violento e attaccato perché rappresenterebbe la violenza estetizzandola (le scene violente sono accompagnata dalla musica che le trasforma in qualcosa di simile a coreografie). Alex è sicuramente cattivo, ma, secondo alcuni critici, i suoi comportamenti potrebbero portare all'emulazione. Il film sarebbe dunque pericoloso e diseducativo. In Italia il film è vietato ai minori di 18 anni, il che implica che non può essere trasmesso integralmente in tv. Canale 5 lo mandò in onda con le scene di violenza tagliate, ma visto che il film parla di violenza, senza violenza risultava incomprensibile.

Se non te la senti di vedere il film puoi leggere il libro di Anthony Burgess da cui è tratto "A Clockwork Orange" una frase Cockney che significa "strano come un'arancia ad orologeria", originariamente utilizzata comunemente nell'East London. La frase inglese indica qualcosa di bizzarro internamente, ma che appare normale e naturale in superficie).

La cura Ludovico

Alex in carcere si sente come una preda tra i predatori, tra uomini violenti e perversi quanto lui. Decide così di mantenere una buona condotta guadagnandosi le simpatie del cappellano, imparando a memoria versi della Bibbia, naturalmente prediligendo le parti che gli richiamano episodi di violenza. Durante la detenzione viene a conoscenza di un'iniziativa del nuovo Governo in carica, che promette la scarcerazione immediata a patto che ci si sottoponga a un innovativo programma di "rieducazione", il trattamento Ludovico. Alex si fa quindi notare dal Ministro degli interni in visita al carcere, viene scelto per il trattamento e, con il pensiero rivolto alla scarcerazione, accetta tutte le condizioni e viene trasferito in un centro medico dove inizia la cura, la quale consiste nella somministrazione di farmaci unita alla visione di lungometraggi dove sono contenute scene di violenza.

La visione delle pellicole è "obbligata" dalla posizione di Alex, posto legato a breve distanza dallo schermo e con delle pinze che lo costringono a tenere gli occhi aperti e, insieme all'effetto dei farmaci, inizia a provocare in lui delle sensazioni di dolore e di nausea che tendono ad aumentare a mano a mano che il trattamento prosegue fino a coinvolgere, oltre alle immagini di violenza e di sesso, anche la musica di sottofondo della proiezione che, durante la visione di un documentario su Hitler, è la nona Sinfonia di Beethoven.

Al termine della cura Alex viene portato in una sala e sottoposto ad alcune prove a cui assistono, oltre al ministro degli Interni, alcune importanti autorità, e il cui scopo è mostrar loro il buon risultato del condizionamento. Nella prima prova Alex subisce maltrattamenti e umiliazioni da parte di un attore e rimane impotente perché, appena cerca di reagire violentemente, viene assalito dalla fortissima sensazione di nausea; nella seconda parte del test entra in sala una bellissima ragazza in topless ma Alex, appena allunga le mani verso i suoi seni, viene nuovamente colto dalla nausea e si accascia a terra dolorante. Il Ministro osserva compiaciuto il successo del trattamento Ludovico nei confronti del soggetto, rendendolo incapace di difendersi), e decide di farlo entrare immediatamente in vigore come soluzione ai problemi della criminalità violenta e del conseguente affollamento delle prigioni.

Alla fine del trattamento Alex è cambiato: non più in grado di compiere alcun tipo di violenza. Dal punto di vista dei medici è guarito e può tornare in libertà non costituendo più un pericolo. Però…

Notate bene che Alex accetta di sua spontanea volontà di sottoporsi al trattamento, che avrebbe, è vero, importanti ricadute sul piano sociale a costi ragionevoli per lo Stato. I cattivi sarebbero inibiti a compiere il male, le prigioni diventerebbero inutili e sarebbero risolti tutti i problemi etici legati alle carceri.

Il cappellano del carcere (figura ridicolizzata però nel film) obietta che la cura avrebbe privato Alex del libero arbitrio, ma se il libero arbitrio fa dell'individuo una minaccia per la società, toglierglielo non è il male minore, sempre che sia un male?

PUNIRE I COLPEVOLI O RIABILITARLI?

RIABILITARLI COME?

RIABILITARE TUTTI?

Ecco tre quesiti filosofici ma molto pratici continuamente presenti sui giornali e nel dibattito pubblico.

In Italia I mafiosi sono condannati secondo quanto prescritto dall'art. 41 bis del codice penale. Secondo wikipedia

"Nel 1995 il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (C.P.T.) ha visitato le carceri italiane per verificare le condizioni di detenzione dei soggetti sottoposti al regime ex art. 41-bis. Ad avviso della delegazione, questa particolare fattispecie di regime detentivo era risultato il più duro tra tutti quelli presi in considerazione durante la visita ispettiva. La delegazione intravedeva nelle restrizioni gli estremi per definire i trattamenti come inumani e degradanti. I detenuti erano privati di tutti i programmi di attività e si trovavano, essenzialmente, tagliati fuori dal mondo esterno. La durata prolungata delle restrizioni provocava effetti dannosi che si traducevano in alterazioni delle facoltà sociali e mentali, spesso irreversibili".

Ma secondo lo Stato italiano il regime carcerario duro è necessario nel caso dei mafiosi. La legge 15 luglio 2009, n. 94 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica ha apportato modifiche al 41 bis che può durare quattro anni con proroghe di due anni ciascuna. Secondo le nuove regole i detenuti possono incontrare senza vetro divisore i parenti di primo grado inferiori a 12 anni di età, ma resta il divieto a detenere libri e giornali tranne casi particolari e autorizzati.

Amnesty International ha definito il 41 bis, in alcune circostanze, come "crudele, inumano e degradante"