CAP 10: BENTHAM, IL PANOPTICON E FOUCAULT

Abbiamo parlato di tre autori a proposito della pena (giusta o ingiusta) da infliggere a chi infrange una norma.

Cesare Beccaria, illuminista autore del celebre "Dei delitti e delle pene"

Jeremy Bentham, "Panopticon"

Michel Foucault, "Sorvegliare e punire" e l'inquietante "Pierre Rivière".

I curiosi possono leggere il "Panopticon" di Jeremy Bentham e farsi un'opinione sul tema: la lettura del testo che fa Foucault nel suo saggio "Sorvegliare e punire. Nascita della prigione" (Einaudi, Torino 1976) è corretta o molto strumentale?

Foucault usa il Panopticon di Bentham come metafora della società moderna, caratterizzata da un potere pervasivo che punta non tanto a punire in maniera spettacolare i rei, ma a far credere a tutti i cittadini di essere continuamente sorvegliati. Si realizzerebbe così una prevenzione dei crimini molto efficace, ma a prezzo della privacy e di una fetta della nostra libertà.

La sicurezza sarebbe, nella visione di Bentham, più importante della libertà (il discorso propagandistico dei partiti populisti mi pare segua questa idea).

Del tutto agli antipodi è invece il ragionamento di Beccaria, che giudica la libertà il valore più importante e propone quindi un limite all'arbitrio delle leggi.

In Foucault, Bentham è usato come prova dell'evoluzione della società europea: dalla società della repressione e della punizione, alla società del controllo. L'Illuminismo non produce dunque una liberazione dell'uomo, ma un suo assoggettamento più perfetto ottenuto tramite strumenti di controllo pervasivi.

Schema riassuntivo dell'analitica del potere di Foucault:

QUINDI: il progetto apparentemente liberale illuminista si capovolge in un piano oppressivo.

Cosa c'entra Bentham? Leggi il capitolo 3 di "Sorvegliare e punire" per capirlo. Foucault sostiene che le strategie di controllo che Bentham proponeva di usare coi detenuti potessero essere applicate al controllo della società in generale.

La lettura di Foucault è tendenziosa.

Bentham non arriva a suggerire di estendere il controllo dai detenuti all'intera società, il suo è solo un progetto per rendere meno costose e più efficienti le carceri.

Il detenuto non è poi privato del tutto di diritti. L'opinione pubblica è, secondo lui, una forza che va lasciata libere e che può controllare gli abusi di potere. Il suo carcere Panopticon non deve dunque diventare un luogo di abuso sui carcerati, il direttore è responsabile della vita dei prigionieri, le prigioni possono essere in qualsiasi momento ispezionate. Al cittadino, Bentham accorda il diritto alla resistenza verso un potere iniquo (see J. Bentham, "Fragment on Government" del 1776).