EE usi non sottoposti

Pubblicato il 12/12/2016

L’energia elettrica non è sottoposta ad accisa (vale a dire che è esclusa dalla tassazione), principalmente quando è:

Prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili con potenza non superiore a 20 kW;

Prodotta con gruppi elettrogeni azionati da gas metano biologico;

Prodotta da piccoli generatori comunque azionati con potenza disponibile non superiore ad 1 kW;

Prodotta in officine elettriche costituite da gruppi elettrogeni di emergenza con potenza disponibile non superiore a 200 kW;

Utilizzata principalmente per la riduzione chimica e nei processi elettrolitici e metallurgici;

Impiegata nei processi mineralogici;

Impiegata per la realizzazione di prodotti sul cui costo finale, calcolato in media per unità, incida per oltre il 50%.

Di particolare interesse sono le tipologie di esclusione sinteticamente sotto richiamate :

    • Riduzione chimica;

    • Processi elettrolitici;

    • Processi mineralogici;

    • Processi metallurgici.

Le lavorazioni riconducibili ai suddetti processi sono individuabili attraverso il regolamento (CEE) n. 3037/90

(vedi allegato in basso)

L’agevolazione viene riconosciuta per il rilevante impatto che il costo dell’energia elettrica ha sul prodotto finale. Si tratta di lavorazioni che richiedono una grande quantità di energia elettrica.

Il risparmio che si ottiene è di 0,0125 € per ogni kWh consumato, con esclusione di tutti i servizi non strettamente connessi alla produzione: illuminazione, riscaldamento, uffici, ecc.

A titolo esemplificativo, 1.000.000 di kWh consumati in un anno consentono un risparmio di 12.500 euro. Per ottenere l’agevolazione è necessario presentare una documentata istanza all’Ufficio delle Dogane competente per territorio.