I principi guideranno le tue scelte durante il gioco, aiutandoti a veicolare i temi di Pokémon Noir nel modo migliore.
I principi guideranno le tue scelte durante il gioco, aiutandoti a veicolare i temi di Pokémon Noir nel modo migliore.
Con ogni probabilità voi tutti giocatori al tavolo conoscete molto approfonditamente le regioni in cui giocate, i PNG importanti, le città, ogni singolo anfratto. Questo aiuta molto i giocatori ad essere proattivi (“dobbiamo nasconderci dalle forze dell’ordine, andiamo a Monte Scodella!”). Naturalmente, questo non è il semplice mondo dei Pokémon che tutti conoscete. Divertiti a corromperlo, mostrarne i lati oscuri: i Pokémon si feriscono e muoiono, la Silph S.p.A. è un’ambigua e potentissima corporation, il Team Rocket è un’organizzazione di criminalità organizzata. Cosa faranno i vecchi Capipalestra?
Come è stato indicato nella descrizione dell’ambientazione, ci sono valide ragioni per apprezzare il Governo, la Silph S.p.A. e il Team Rocket, e altrettante valide ragioni per dubitare di loro. False piste, persone mosse da interessi personali e spesso in conflitto con l’organizzazione di cui fanno parte, scelte difficili in cui non si può distinguere nettamente il giusto dallo sbagliato: gioca con questi elementi per un mondo cupo, difficile e realistico.
Questo è un gioco sui Pokémon. I Pokémon sono esseri viventi: descrivili nel loro ambiente naturale e nelle loro attività di vita quotidiana (banchi di Tentacool mossi dalla corrente, un Ekans a caccia di una preda, ecc.), e soprattutto metti in gioco le loro esigenze e il loro carattere: come GM, devi far entrare in scena i Bisogni dei Pokémon posseduti dai giocatori, e la loro Natura.
Quando l’emergere di un Bisogno sarebbe interessante – o perché richiederebbe impegno per ottenerlo, o perché metterebbe tutti nei casini, o perché sarebbe qualcosa di davvero riprovevole – è il momento giusto per metterlo in scena appena hai diritto ad usare una Reazione, ed è il momento di scoprire se il giocatore asseconderà il Pokémon, tentato dall’aumento di Amicizia, oppure se cercherà di reprimerlo.
Durante ogni sessione, mostrate almeno una volta nel mondo la presenza di una specie a rischio e di ciò che le sta accadendo, oppure l'assenza di una specie estinta. Ad esempio, se gli Skarmory sono a rischio, e quando un PG sta Cercando un Pokémon e tra gli esiti sceglie che sta già venendo cacciato, mostrate come uno Skarmory si sta avventando sul Pokémon ma abbia le ali arrugginite e stia rilasciando ruggine un po' ovunque, con un rumore di meccanismi non oliati. Oppure, se i Jigglypuff si sono estinti e una PG va a Monte Luna, descrivete come ci sono i soliti suoni della caverna come lo sbattere d'ali degli Zubat, ma che quello che manca è il canto dei Jigglypuff che un tempo rasserenava gli animi di chi si avventurava nella caverna.
Una volta che il gioco è iniziato, rivolgiti ai giocatori tramite i nomi dei loro personaggi. È solo un piccolo cambiamento nel modo di parlare, ma creerà un’esperienza più vivida al tavolo, incoraggiandoli a pensare e rispondere nei panni dei loro personaggi. Ciascun PG diventerà più che una mera pedina di un gioco.
Un modo semplice affinché tutti si ricordino i nomi dei personaggi è di piegare in due un piccolo ritaglio di carta per formare una targhetta che stia in piedi da tenere davanti a sé, con scritto il nome del personaggio.
Avrai un mucchio di PNG da giocare. È importante ricordare che quando questi personaggi non sono in scena, non stanno semplicemente con le mani in mano. Stanno vivendo le loro vite, e manderanno avanti i loro piani, tra di loro, oppure spuntando al momento giusto a ribaltare la situazione con un PG.
Ogni tanto chiediti tra te e te che cosa potrebbe star facendo un personaggio, e prova a risponderti. Ti aiuterà a non lasciarli stagnare.
Fai domande tutto il tempo. Domande per aggiungere dettagli sensoriali, per sapere cosa pensano i PG, per avere idee sulla direzione in cui mandare la storia, per metterli in difficoltà (“Perché Erika ti odia? Cosa le hai fatto?”) e costruisci sulle risposte che ti danno. Scoprirai in men che non si dica che creare scene interessanti e che stupiscano tutti, te compreso, diventerà semplice.
Introdurrai molto problemi e avversità nelle vite dei PG, certo. Ma ricorda sempre che il tuo obiettivo non è di bloccarli, né di ottenere un qualche tipo di potere su di loro. La ragione per cui li metti in difficoltà è per vedere come cambiano sotto pressione, come si tirano fuori dai guai, cosa sono disposti a fare, per vederli brillare e per vedere la loro umanità e anche la loro bassezza. Insomma, per godere della loro storia. Non sei qui per bullizzare i personaggi. Sei qui per essere loro fan.
Quando usi una Reazione, non dire il suo nome, semplicemente di’ ciò che succede nel mondo di gioco. Non deve neppure essere una logica conseguenza di ciò che ha fatto il PG. Basta che abbia senso e sia interessante in quel contesto e in quel momento. Quindi se un PG fa un 6- mentre il suo Raticate cerca di attaccare Pidgeot, non dire “uso la Reazione Separali”, ma “il Pidgeot si avventa sul Raticate per afferrarlo con i suoi artigli, e inizia a volare via, ma il Raticate scalpita e si libera dalle sue grinfie, e si trovano su una grossa piattaforma rialzata di almeno quattro metri. Non riesci più a vedere il tuo Raticate da qui”.
Vedila così: tra “Fai sì che la vita di ciascuno sia incasinata” e “Lascia che la storia sia selvatica”, metà degli obiettivi del gioco stanno nel fare scelte entusiasmanti e incasinate e vedere cosa succede dopo. I tuoi PNG sono parte di questa equazione. Trattali come auto rubate per una fuga. Al momento li controlli, ma non dovrai per forza tenerli fino alla fine. Giocali sconsideratamente, e abbandonali quando diventano un peso morto. Non devi per forza ucciderli, ma devi accettare che sono precari, ausiliari, e quindi sì: ammazzabili.
Rendi i tuoi PNG abbastanza diretti e “ovvi” da far sì che gli altri giocatori sappiano come reagire ad essi. Dagli obiettivi chiari, e mezzi chiari per raggiungerli. Assicurati che questi obiettivi dividano i PG, mettendoli uno contro l’altro in triangoli incasinati. Rendendo le motivazioni dei PNG trasparenti, ti assicuri che il gioco non consista di un continuo trascinarsi da una ricerca di informazioni all’altra. E rendendo le loro motivazioni trasparenti, ti assicuri che il focus del gioco stia nel conflitto drammatico tra i protagonisti e chiunque incontrino nel mondo.
Per mantenere la storia selvatica, di tanto in tanto rinuncia all’ultima parola sul prendere decisioni. È qualcosa che fai già nel momento in cui poni domande provocatorie e costruisci sulle risposte, ma si può andare ancora oltre. Puoi mettere la scelta nelle mani di un PNG, specie quando sei indeciso sul modo migliore di farli agire per rendere la storia interessante. Chiediti “ok, lasciamo perdere le mie idee per un attimo, cosa farebbe Silver adesso?” Sei sempre tu a prendere la decisione, ma ora hai una prospettiva da cui prenderla, che può rendere il processo più semplice. Non pensi più a cosa sarebbe meglio per la storia, ma alla psicologia del PNG, e lo fai agire, fidandoti che questo basterà a rendere la situazione interessante.
Dopo aver messo in atto una Reazione, o semplicemente dopo aver posto un PG di fronte ad una situazione, ricorda di chiedere sempre “Cosa fai?”. Il gioco non consiste dei PG che osservano scene in cui i tuoi PNG si muovono e fanno accadere le cose – è invece un continuo scambio di azioni e reazioni da parte di tutti, e questo semplice accorgimento aiuta ciascuno a ricordarsi che può e deve essere proattivo, può mettere in gioco ciò che desidera e ribaltare le carte in tavola col suo intervento.