ruderi del castello di Bornate

foto d'epoca dei ruderi del castello di Bornate

Il piccolo pase di Bornate, frazione di Serravalle Sesia, occupa una posizione strategica essendo alla confluenza del Sessera con il Sesia. Inoltre, si trova dirimpetto alla Val Strona di Valduggia fronteggiando il Monte Fenera che si trova proprio sulla sponda opposta del Sesia. Questa sua caratteristica geografica ha ovviamente avuto come logica conseguenza che sulla cima della montagna, che si alza a sud del paese, sia stato eretto un castello a difesa e a guardia del territorio circostante, castello che, dopo lunghe e travagliate vicende con frequenti "passaggi di proprietà" venne definitivamente e completamente distrutto dalle truppe spagnole dopo un lungo assedio che vide capitolare gli ultimi padroni francesi.

Un po' di storia.

«Nel diploma imperiale di Ottone III del 7 maggio 999 vengono confermate a Leone vescovo di Vercelli le donazioni fatte da Carlo il Grosso al vescovo Liutvardo, fra queste compaiono Bornade et Grignasco et districtu vallis Scicide (Mor 1933, II, pp. 3-4). La località era dunque abitata fin dal X secolo almeno, ma la presenza di una rocca è attestata solo nel 1190 (Avonto 1980, p. 116), quando i Vercellesi, con un pretesto, occuparono il castello e fecero giurare ai signori di Bornate, nella chiesa di S. Maria di Bornate, apud castrum, un patto di alleanza e di sottomissione che assicurò loro il controllo della fortificazione. Nel 1243 il Comune di Vercelli acquistò la giurisdizione vescovile sui luoghi di Naula, Bornate e Vintebbio (Avonto 1980, p. 118), sviluppando il proprio programma di controllo dell'area che avrebbe portato, nel 1255, all'erezione del borgo franco di Serravalle, popolato dagli abitanti delle tre località limitrofe che in gran parte vi confluirono. Nel 1355 anche Bornate passò al dominio visconteo e, nel 1402, Gian Galeazzo Visconti infeudò Serravalle e la Valsesia ai Barbavara che, già nel 1409, vi furono scacciati da Facino Cane con l'aiuto degli stessi loro sudditi. Alla morte di Facino i feudi tornarono ai Visconti che promisero ai Valsesiani di mantenerli sotto la loro diretta signoria. Serravalle, essendo posta nel distretto di Vercelli, venne poco dopo ceduta ai Savoia, nel 1427, mentre il resto della Valsesia continuava a far parte del Ducato di Milano, mantenendo i propri privilegi e la propria autonomia. Nel 1557, al tempo delle guerre tra Francia e Spagna, la fortezza di Bornate, presidiata dai Francesi, fu espugnata e smantellata. Una descrizione dei ruderi, così come si potevano vedere nel 1938, fu pubblicata dal Piolo (Piolo s. d., pp. 168-169), ed essa sembra coincidere con la pianta schematica che il Conti attribuisce al castello di Serravalle (Conti 1977, p. 186): "è fondato sulla viva roccia, che scende in alcune parti a strapiombo sull'abitato. Domina le tre valli che vede aprirsi innanzi come un ventaglio: quella del Sesia, del Sessera e dello Strona. Luogo quindi di sicura difesa. Ora non è che un ammasso di rovine, ricoperte per opera del colono [...] che ha reso coltiva l'area già un tempo occupata dal turrito castello. A differenza del castello di Vintebbio, che è costruito essenzialmente con pietre del fiume Sesia, quello di Bornate invece venne edificato con sassi di natura porfirica tolti dalle rocce lì appresso. I muri che rimangono hanno uno spessore che varia da un massimo di m 1,50 ad un minimo di m 0,50 [...] Non vi è alcun segno dell'esistenza del fosso. Si scorgono alcuni resti delle mura di cinta, i ruderi della torre di vedetta a levante, segni di due torri d'angolo rotonde e nulla più" (si veda anche Avonto 1980, pp. 120-121). La ricognizione a terra ha rilevato solo pochissime tracce di murature, ormai quasi del tutto coperte dalla tenace opera agricola, ancor meno ha rivelato l'aerofotografia, se non la bellissima posizione del sito e ciò che forse resta di una torre, utilizzata come capanno. L'interesse dell'area è quindi, ormai, essenzialmente archeologico».

Info storiche dal sito:

http://www.archeovercelli.it/fortifac.html#anchor469080

Attualmente restano solamente dei monconi dei muraglioni perimetrali che, forse, servivano da sostegno ai terrazzamenti sommitali dove sorgeva il nucleo vero e proprio del castello.

Dalla via principale del paese (via Buozzi) svoltare a dx per la chiesa parrocchiale dell'Assunta proseguire fino a un crocicchio e imboccare la via Monte Castello sulla destra.

Dopo pochi metri, sulla sinistra una bella scalinata costituisce l'inizio del sentiero, nessuna indicazione presente.

Proseguire in decisa salita, segno rosso su di una roccia in alto, e continuare sul sentiero che promette bene.

Dopo un tratto con una illusoria protezione sulla destra si incontra una breve ponteggia oltre la quale ci sono alberi caduti che ne ostacolano il proseguimento.

Non attraversare la ponteggia ma svoltare a sinistra, appena prima, senza nessuna traccia evidente e tra fastidiosi arbusti.

Il sentiero si intravede poco oltre, seguire il fondo di un rigagnolo asciutto per qualche minuto poi tenersi sulla sinistra in lieve ascesa fino a incontrare un primo muraglione.

Seguirlo per qualche decina di metri poi salire sul terrazzamento soprastante e continuare per una ventina di metri fino a trovare i muraglioni rimasti, aggirarli per raggiungere quella che una volta avrebbe dovuto essere il piano del castello di cui rimane solo un misero moncherino.

Difficoltà EE per ravanatori incalliti

Dislivello 70 metri lunghezza del percorso 200 metri

Tempo di percorrenza 15 minuti (se si trova subito la via di salita prima della ponteggia)

Segnale rete mobile presente

Per maggiori info storiche al link qua sotto

l'inizio del sentiero per i ruderi del castello


sul sentiero


la ponteggia da non attraversare ma svoltare a sx


ruderi del castello di Bornate


ruderi


ruderi


ruderi


ruderi sommitali


la traccia puramente indicativa per salire ai ruderi del castello di Bornate