itinerari

In questa pagina si possono trovare alcuni itinerari che raccordano vari sentieri per proporre delle escursioni facili, adatte a tutti e che si adattano molto bene in quelle stagioni dove le condizioni atmosferiche possono rendere difficili l'approccio in quote più elevate.

Il periodo migliore per percorrere questi itinerari è senza dubbio l'autunno inoltrato, sicuramente dopo la prima metà di ottobre per godere dei colori bellissimi dei vigneti.

Le descrizioni più dettagliate dei singoli tratti di questi itinerari si possono trovare nella pagina dei sentieri.

Avvertenza importante: su tutti questi itinerari non si trova acqua.

Il primo di questi itinerari è un bellissimo circuito ad anello che parte da Lozzolo, sale fino al rifugio degli Alpini, lo supera fino a raggiungere una piccola stazione metereologica fissa dalla quale si scende per un ripido sentiero, segnato, fino a incontrare la tagliafuoco 700. Svoltando a destra su questa sterrata si raggiunge poco dopo il punto di incrocio con la SP 69 Lozzolo Vintebbio da cui, seguendo le indicazioni per Frascheia, si toccano le elevazioni della Cima Accatta e della Cima Rimottina, nessun cartello sulle cime. Da quest'ultima cimetta si scende al Colle della Gallina per poi salire alla Cima Frascheia, cartelli. Proseguendo si scende sulla Traversagna, 708, e dopo un bellissimo tratto che supera la Valle della Moja e il Monte della Gallina, scende al silenzioso paesino di Casa del Bosco. Si attraversa tutto il paese fino a incontrare la carrozzabile per Orbello che si segue per un centinaio di metri fino a una deviazione sulla sinistra (nessun cartello ma la prosecuzione è ben evidente essendo una sterrata al servizio dei vigneti circostanti), proseguire sulla sterrata attraversando i vigneti del Bramaterra, costeggiando le cime Bramaterra e del Collinone per terminare infine al punto di partenza a Lozzolo.

Un bellissimo percorso di 15,3 km con un dislivello cumulato di circa 650 mt. e un tempo di percorrenza compreso tra le 4 e le 5 ore.

Difficotà E

Segnale rete mobile quasi sempre disponibile in alto, scarso/assente in basso anche a Lozzolo.

il circuito ad anello da Lozzolo al rifugio degli Alpini alla Cima Frascheia a Casa del Bosco e ritorno a Lozzolo

Il secondo di questi itinerari tocca la parte meridionale delle colline vinicole del Gattinara Bramaterra, sempre con partenza e arrivo a Lozzolo.

Da Lozzolo si segue la strada delle vigne e si arriva alla località Le Castelle sopra Gattinara, si ridiscende poi al castello di S. Lorenzo da cui si continua verso la Rusca Randa. Oltrepassata questa cima si incontra subito dopo una stazione meteo sulla destra a fianco della quale parte un sentiero, ripido ma segnato, che occorre seguire fino a incontrare, poco oltre, la tagliafuoco 700. Piegare a destra e continuare fino a incontrare la SP 69 che scende a Vintebbio, incrocio contorto su tornanti stretti. Non proseguire diritti, si scende a Vintebbio, ma svoltare repentinamente a sinistra e poi al bivio immediatamente successivo ancora a sinistra per scendere a Lozzolo. Nella traccia della escursione è indicata una deviazione verso le lapidi di Posasca, o Pozzasca, poste a ricordo di partigiani uccisi nel corso del secondo conflitto mondiale.

Un percorso molto suggestivo di quasi 17 chilometri, deviazione verso le lapidi di Pozzalla escluso, un dislivello cumulato di 600 metri e un tempo di percorrenza di 5/6 ore.

Difficoltà E

Segnale rete mobile quasi sempre disponibile in alto, a Lozzolo e in basso molto scarso

il circuito ad anello da Lozzolo al castello di S. Lorenzo Rusca Randa Lozzolo

Il terzo di questi itinerari percorre la parte più a ovest del territorio collinare, parte e arriva a Casa del Bosco con il bellissimo percorso che entra nelle vigne del Bramaterra. L'itineraio, dalla chiesa di S. Caterina, segue la bellissima tagliafuoco 708 o Traversagna, fino alla base della Cima Frascheia, prosegue ora sulla 700 fino a fianco del bric Vaulina, scende poi sul 704, sentiero dei Morti in Brenta, attraversando la zona più bella dei calanchi rossi. Scende poi a Sostegno e da lì ritorna a Casa del Bosco seguendo la statale 238. Questo tratto sull'asfalto si può evitare, consigliabile, deviando a sinistra lungo il torrente Rio Della Valle e sbucando appena prima di Casa del Bosco, nei pressi del cimitero del paese.

Itinerario molto consigliato, solare, panoramico che attraversa una delle zone più suggestive delle colline del Bramaterra Gattinara.

Lunghezza del tracciato circa 12 km, dislivello sui 500 metri e un tempo di percorrenza inferiore alle 4 ore.

Difficoltà E

Segnale rete mobile quasi sempre disponibile in alto, a Sostegno e in basso molto scarso



il circuito ad anello  Casa del Bosco Monte della Gallina Cima Frascheia Morti in Brenta Sostegno Casa del Bosco

 l'anello da Casa del Bosco ai Morti in Brenta con ritorno a Casa del Bosco lungo il torrente Rio Della Valle

Il quarto itinerario proposto parte e arriva dal bel paesino di Sostegno facendo un breve anello che, passando per il sentiero 704 dei Morti in Brenta, attraversa la più bella zona di calanchi rossi, raggiunge la Bocchetta delle Ovasine, importante valico di collegamento con Serravalle Sesia, sale al magnifico belvedere di S. Emiliano per ritornare poi velocemente a Sostegno. Partenza e arrivo di questo itinerario è la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo, nei pressi del castagno secolare.

Sosta a S. Emiliano obbligatoria per ammirare lo splendido panorama sulle montagne e sulla pianura, anche il tratto dalla Bocchetta delle Ovasine a S. Emiliano, quello sul crinale, meritevole di attenta osservazione.

Questo itinerario è possibile farlo anche in senso inverso, come del resto tutti gli altri, ma ciò è sconsigliabile perchè la discesa da S. Emiliano alla Bocchetta delle Ovasine presenta un tratto molto ripido che potrebbe essere insidioso, specie con fondo scivoloso o coperto di fogliame.


Difficoltà E   Lunghezza del percorso 6,4 km tempo di percorrenza 3 ore circa

Dislivello 600 mt circa.

Segnale rete mobile quasi sempre disponibile in alto, in basso scarso anche a Sostegno.

 l'anello Sostegno Morti in Brenta Ovasine S. Emiliano Sostegno

Il quinto itinerario proposto si svolge interamente sulla zona nord dell'area collinare, quindi una zona pochissimo vinicola ma non per questo meno interessante e ricca di spunti meritevoli.

Parte dal paesino di Bornate, dalla chiesetta dell'oratorio del Nome di Maria che si trova nella parte sud del paese, proprio sotto il cucuzzolo dei ruderi del castello, prosegue sul 707a fino al bivio dove svolta a destra sul 709 che segue fino all'oratorio di S. Bernardo. Da qui si prosegue su bella sterrata tagliafuoco superando la Colma Vaselloni, il passo Salaroli e arriva fin sotto il santuario di S. Emiliano. Salire al santuario e poi ritornare indietro per un breve tratto fino al bivio dove si svolta a destra sul 705 che si segue fino alla Bocchetta delle Ovasine. Attenzione a un tratto molto ripido che si fa in discesa. Dalla Bocchetta della Ovasine seguire il 706 che porta alla chiesetta della Madonna delle Nevi e al rifugio Alpini di Monchezzola. Rimanendo sempre sul 706 continuare fin quasi a Serravalle dove occorre svoltare a sinistra a un grosso segnavia per l'Alpe Seren. Seguire questo segnavia sul 707, fino al bellissimo alpeggio di Seren oltre il quale, al bivio successivo occorre svoltare a destra sul 707a da cui si raggiunge Bornate dopo aver toccato la Cappella Cappone.


Itinerario molto vario e di una certa complessità che richiede un pò di attenzione a tutte le varie diramazioni che si incontrano. Tecnicamente l'unica difficoltà è la discesa da S. Emiliano verso la Bocchetta delle Ovasine.


Difficoltà EE 

Lunghezza del percorso 12,4 km  dislivello 900 mt cumulato tempo di percorrenza 4 ore

Segnale rete mobile disponibile a tratti.

 l'itinerario Bornate S. Emiliano Ovasine Serravalle Seren Cappon Bornate

Il sesto itinerario tocca invece la zona della Pietra Groana, con partenza e arrivo dalla frazione S. Giacomo di Piane Sesia.

Dalla frazione S. Giacomo, dove si lascia l'auto, ci si inoltra sul 704, asfaltato fino a Quazzo. Prima di arrivare a questa frazione si prende una ripida salita che si inoltra nel bosco, a destra, e si prosegue poi sul crinale tra un vertiginoso "croso" sulla destra mentre sulla sinistra dei muretti a secco nascondono la valletta limitrofa. Proseguire fino all'incontro col 700, la Traversagna (interessante salire sulla cima della Pietra Groana al primo sentiero segnato sulla destra) alla Bocchetta delle Chignole, svoltare a sinistra e seguire la bella tagliafuoco fino alla base della Frascheia. Salire alla cima della Frascheia, sempre 700,  e seguire il sentiero, a volte difficoltoso, fino alla Sella della Gallina, punto nodale di comunicazione tra Lozzolo e la Val Sesia. Alla Sella occorre fare attenzione e seguire l'indicazione per Martellone, 703, il cui primo tratto, in discesa è piuttosto ripido e richiede attenzione almeno fino all'attraversamento di un riale di fronte a una nera paretina con una piccola cascatella. Successivamente il percorso si fa più semplice, giunge alla frazione Martellone nei pressi di una bella fontana, entra nella minuscola frazione e in centro paese svolta repentinamente a sinistra. Si prosegue con scarsi segnavia ma su percorso evidente fino all'ingresso della frazione Quazzo dove si svolta a sinistra per poi congiungersi col tratto asfaltato che porta a S. Giacomo.


Itinerario non particolarmente lungo ma che richiede una certa attenzione alle numerose diramazioni, specie alla Sella della Gallina, e con alcuni tratti ripidi e su sentiero sconnesso.

Percorso molto interessante che tocca due punti importanti di questa area, la Pietra Groana e la Cima Frascheia.


Difficoltà EE

Lunghezza del percorso 8 chilometri circa dislivello 500 mt se non si sale in cima alla Groana

tempo di percorrenza 3 ore

Segnale rete mobile disponibile a tratti e sulla cima della Groana

 l'itinerario S. Giacomo Groana Frascheia Martellone Quazzo S. Giacomo

Il settimo itineraio può essere considerato una somma dei primi due e, forse, è il più completo che si posso percorrere sulle colline vinicole del Bramaterra e del Gattinara

Anche questo parte dal cimitero di Lozzolo, percorre la strada delle vigne e arriva alle Castelle. Da li prosegue toccando tutte le cime più importanti delle parte centro meridionale delle colline, vale a dire Scalval, Rusca Randa, Accatta, Rimottina Frascheia per poi scendere per il bellissimo tratto della Traversagna, qui 708, per arrivare a Casa del Bosco da cui a Lozzolo passando per il Collinone.

Ovviamente una deviazione per il Castello di S. Lorenzo è raccomandabile e facilmente gestibile sia come tempi sia come distanze.


Difficoltà E ma già di un certo impegno come sviluppo e dislivello cumulato

Lunghezza del percorso circa 22 km dislivello cumulato 1000 metri tempo di percorrenza 7/8 ore circa

Segnale rete mobile disponible in alto ma non in basso, a Lozzolo solo fonia.

Avvertenza: su tutto il percorso non si trova acqua

 l'itinerario Lozzolo Castelle Rusca Randa Frascheia Casa del Bosco Lozzolo

L'ottavo itinerario proposto è molto breve, appena 6,6 km con partenza e arrivo a Serravalle Sesia zona cartiera, ma non per questo meno interessante.

Può essere considerato un giro a due facce ben distinte, la prima tutta incassata sul fondo del rio Chezza mentre la seconda, dalla bocchetta delle Ovasine in poi, tutta su cresta spartivalle, in ambiente aperto ma sempre sospeso ai bordi di ripidi crosi, da un lato il Croso delle Ovasine e il Chezza e dall'altro il San Berando, il Balmella e il Chiorina, ma è dalla parte del Chezza che presenta il suo aspetto più impervio.

La partenza è proprio davanti alla vecchia cartiera, lungo un tratto asfalato facilmente individuabile per la presenza di una bella cappelletta dedicata alla Madonna. Dopo un breve tratto l'asfalto scompare per far posto a una sterrata che porta sino a un ramo laterale del Chezza che si attraversa su di un ponticello che si intravede sulla destra. Oltre il ponte si incontra il bivio che, da un lato porta all'alpe Del Seren sul sentiero 707 e dall'altra alle ovasine sul 706. Seguire questa indicazione e procedere su ampia sterrata fino al rifugio degli alpini nei pressi della chiesetta della Madonna delle nevi Monchezzola. Oltre questo punto si incontrano due attraversamenti che, in caso di precipitazioni anche di non forti intesità, potrebbero essere problematici.

Dopo il secondo guado il sentiero sale decisamente e sempre sospeso sul Chezza che appare ben in basso come incassato in una profonda gola.

Dopo un paio di pontegge si giunge alla bocchetta delle Ovasine, punto nodale tra Sostegno e Serravalle.

Prendere il 705, piegando a sinistra, segnavia evidenti, che dopo un primo tratto in cui si affaccia sul'imbuto del croso delle Ovasine e del Chezza, prosegue sulla cresta spartivalle, supera un poggio dove si trovano dei rustici segni di un improbabile "rifugio" e raggiunge in breve la chiesetta di S. Antonio. Da qui si scende sulla via S. Antonio seguendo la quale, a sinistra, si ritorna in zona cartiera a un centinaio di metri dalla cappelletta della partenza.


Difficoltà E ma da non sottovalutare i due guadi e i tratti sospesi sui crosi.

Dislivello 300 mt  lunghezza del percorso 8,4 km tempo di percorrenza di tre ore.

Segnale rete mobile presente a tratti.

l'itinerario Serravalle Ovasine Serravalle S. Antonio