La distorsione cognitiva o le quattro facce del desiderio

Già precedentemente abbiamo guardato al concetto del desiderio constatandone le due facce principali il piacere e dispiacere.

Abbiamo in prima battuta accettato che il piacere porta alla reiterazioni delle azioni del soggetto che portano al raggiungimento del frutto dell'azione che è appunto il godimento di più piacere.

Il corpo senziente essendo l'inglobatore del sistema di percezione e di tutti gli altri elementi ne è pienamente coinvolto.

Abbiamo anche constatato che il dispiacere è l'altro faccia del desiderio.

Il funzionamento del processo del dispiacere è uguale a quello del piacere con l'unica differenza che il frutto delle azioni del soggetto lo porta alla percezione di sofferenza.

A prima vista sembra quindi che il desidero ne abbia due di facce.

Approfondendo però la riflessione si scopre che il desiderio ha ben quattro facce che purtroppo sono gli elementi disturbanti del processo di percezione e costituiscono in sè le distorsioni cognitive

Abbiamo precedentemente definito il piacere come l'attrazione verso l'oggetto del desiderio , mentre il dispiacere l'abbiamo definito come la repulsione che si prova verso l'oggetto del non-desiderio (il non desiderabile.

Nella nostra vita odierna il nostro modo di vivere occidentale è basato sulla soddisfazione del desiderio specialmente in relazione per il piacere che godiamo che può variare dal piacere del ballo , al piacere del sesso , al piacere di possedere delle proprietà piuttosto che altri piaceri che si estendono alla varietà della vita dell'uomo.

Quindi possiamo dire che sicuramente esiste l'attrazione per il piacere o meglio l'attrazione per tutto ciò che provoca piacere.

Nella nostra vita di tutti i giorni viviamo attraverso il nostro sistema di percezione situazioni che non desideriamo per esempio se abbiamo un incidente oppure qualcuno ci fà uno sgarbo , oppure abbiamo situazioni familiari che preferiremmo non avere e potete estendere tale varietà all'infinito di situazioni non desiderabili.

Guardando questi esempi si può dire che esiste sicuramente la repulsione per il dispiacere o meglio la repulsione per tutto ciò che provoca dispiacere.

A questo punto intuitivamente si può pensare che esistono le variazioni opposte di queste due facce del desiderio :

-l'attrazione per il dispiacere

-la repulsione per il piacere

Dovremmo distinguere adesso nel processo di percezione, il processo di costruzione dell'ego.

Abbiamo definito l'ego come l'assieme delle distorsioni cognitive che provengono dalle esperienze percettive che il soggetto ha fatto e che sono inglobate nel corpo senziente come schemi emozionali base e ad un livello più alto come convinzioni.

Nello stesso momento abbiamo definito l'ego come composto da due elementi "l'ambiente percettivo" costituito dai processi mentali trasversali dominanti e l'immagine di sè che si specchia ed è condizionata dall'ambiente percettivo.

Questo è se vogliamo l'ambiente interiore di percezione.

Naturalmente l'ambiente esteriore di percezione è soprattutto costituito dagli altri.

Ciò perché per quanto noi lo neghiamo gli altri sono sempre nei nostri pensieri e conseguentemente assumiamo che l'ambiente di percezione esterno sia costituito dagli altri e dagli eventi esterni.

Bene a questo punto proviamo a riflettere se le quattro facce del desiderio non siamo indistintamente applicabili sia a noi che agli altri. O meglio applicabili al nostro ambiente interiore e alla relazione che intercorre tra noi e gli altri.

Troveremo molto velocemente degli esempi:Tipica espressione della repulsione per il piacere altrui è quando la squadra avversaria segna un gol magari in una partita di calcio o altri sport. Questo esempio mostra che effettivamente questa faccia del desiderio esiste.

Usando la parabola dello sport e invertenddo i ruoli l'attrazzione per il dispiacere altrui nel caso in cui la ns. squadra segna è anche evidente e comprovata.

Approtofondiremo con altri esempi le restanti facce del desiderio anch'esse applicate sia a se stessi che agli altri.

E' necessario fare adesso mente locale su quanto abbiamo fin qui detto cercando di riassumere in una frase quanto sopra:

La ragione per cui lo strumento di percezione percepisce in modo distorto quanto accade al suo esterno nella relazione con gli altri e di conseguenza nel suo interiore è dato dalle quattro distorsioni del desiderio .E più precisamente essendo la nostra percezione fondata sulla repulsione e sulla attrazione (desiderabile e non desiderabile) e il mezzo attraverso cui acquisiamo esperienza è proprio il desiderio/non desiderio, la sua distorsione causa necessariamente tale imperfezione di percezione che noi chiamiamo distorsione cognitiva.