Il complesso di inferiorità

Il complesso d'inferiorità si fonda sul senso d'inadeguatezza nei confronti della non conoscenza delle leggi che regolano il funzionamento del nostro corpo senziente.

Il complesso d'inferiorità ci accompagna tutta la vita ed è la base della nostra emotività proprio perché ignorando le leggi della percezione e il funzionamento del suo strumento principe, il corpo senziente, si instaurano in noi tutta una serie di schemi emozionali base che vanno a fortificare questo senso di impotenza rispetto a ciò che sentiamo , e di cui non conoscendo le regole da bambini, non siamo in grado di governare.

Lo spavento che spesso proviamo è dato proprio dall'ignoranza dell'esistenza del corpo senziente e dei sentimenti correlati a esso.Noi non siamo in grado di ricondurre o identificare come ad esso appartenente questo sentimento che diventà parte del suo funzionamento.

Sembra banale ma non lo è: Noi ci mettiamo sotto pressione psicologicamente e fisicamente per via dell'ignoranza di queste regole.

Il senso d'inadeguatezza su cui si fonda il complesso d'inferiorità è fratello stretto del senso dell'ambizione che supporta il complesso di superiorità (molto spesso chiamata arroganza).

Anch'esso si fonda su tale ignoranza.

Infatti, noi ci identifichiamo con la forma e con il nome con cui siamo abituati a convivere ma non ci passa nemmeno lontanamente per la testa che il nostro sistema di percezione , il nostro funzionamento, le nostre emozioni e la nostra emotività siano fondati sulla ignoranza dell'esistenza del corpo senziente e della relazione che intercorre tra il corpo senziente e il percepente.

Lo specchio che ci permette di vedere il corpo senziente è proprio il percepente.Esso è il centro del processo di percezione che è proprio attinente al corpo senziente.

Tutti i sensi di colpa, d'inadeguatezza, le paure, il terrore che si instaurano fin da quando siamo bambini nella nostra entità è per via del senso di impotenza che proviamo e perché non siamo consapevoli di tutto ciò.

Ciò succede perché quando siamo bambini non abbiamo le capacità di distinzione ed analisi fino a quando siamo adulti.

Mentre quando siamo cresciuti anche se abbiamo gli strumenti di analisi e la capacità razionale ignoriamo questa entità che dovremmo governare.

Diventa difficile nella vita di tutti i giorni per via dell'inconsapevolezza di queste leggi e per via delle regole di funzionamento sociali che ci sommergono , rapportarsi con esse.

Abbiamo bisogno di profonde riflessioni per raggiungere , passatemi l'espressione , gli alti ragionamenti di cui abbiamo bisogno per rapportarci e raccordarci con il nostro strumento principe, il nostro violino, lo strumento della nostra musica: il corpo senziente.

La sua grande potenza la possiamo ammirare nelle composizioni musicali senza eccezione specialmente quando sentiamo che certe note ci risuonano e ci toccano dentro quasi fisicamente.

Non esiste strumento al mondo che merita di essere conosciuto quanto il nostro corpo senziente che ci accompagna tutta la vita ma che per via della nostra non conoscenza maltrattiamo ogni giorno , specialmente perché non abbiamo idea che esista qualcosa del genere.

Quando ci diciamo che dobbiamo amare noi stessi e amare gli altri diciamo che dobbiamo amare il nostro e l'altrui corpo senziente rispettando la propria e l'altrui situazione di percezione.

E' difficile vivere nell'era dei computer,dei voli nello spazio e non conoscere ciò che di più caro abbiamo al mondo che ci permette di vivere , pregare, piangere , ridere, godere, soffrire e tutte le grandi emozioni che ci può trasmettere.

Basta un momento di tenerezza e il corpo senziente risponde con un grande slancio di amore e di dedizione a tale atto (perché è la sua sostanza?).

Terminando noi non siamo nati per soffrire ma siamo nati per conoscere ciò che ci muove, che ci emoziona, che ci fa scrivere fiumi d'inchiostro, che ci fa pregare che ci fa cantare e ballare.

Ecco perché si dice che queste arti sono divine.

I computer potranno imitarci, potremo persino provare a trasferirgli il nostro sistema di percezione anche se è auspicabile che le macchine non percepiscano come noi.

L'unico pericolo che vedo è che l'uomo con la conoscenza tecnologica acquisita giochi a fare Dio e con le tecnologie informatiche e genetiche tenti di fare proprio quello.

Siamo all'inizio di una nuova era :

Quella del riconoscimento del corpo senziente a livello globale e sarebbe meglio non rimpiazzarlo con della tecnologia prima di averlo conosciuto profondamente.