Non ci sono parole adeguate per descrivere quanto accaduto il 24 maggio in una scuola elementare del Texas, dove diciannove bambini e due insegnanti hanno perso la vita in seguito ad una sparatoria per mano di un diciottenne che aveva annunciato le sue intenzioni sui social network. Il dato più scioccante, però, è che in meno di sei mesi negli Stati Uniti si sono verificati già 212 attacchi simili e con una media di 288 sparatorie avvenute nelle scuole americane in un solo anno, si supera di gran lunga il numero di quelle che si verificano in Europa, le quali oscillano tra zero e due. Fa inorridire il fatto che piuttosto di trovare una soluzione vengano imposte alle scuole continue esercitazioni e prove di evacuazione in caso di un' eventuale sparatoria andando a colpire ancora una volta la sanità mentale degli studenti che non si sentono più protetti. Il presidente Joe Biden nel suo discorso in seguito alla vicenda, ha criticato duramente la facilità con cui un diciottenne americano possa acquistare armi da fuoco senza nessun divieto. Da sempre vediamo gli Stati Uniti come un modello da seguire e da imitare ma se il vanto di possedere la costituzione più antica del mondo determina e provoca tutto ciò, allora il tanto desiderato “American Dream” a cui molti aspirano, si sgretola come si sono sgretolate le anime di coloro che ci hanno rimesso, quando la colpa è solo dei soldi che per l’ennesima volta prendono il sopravvento anche sulle vite umane. L’economia che gira attorno alle armi è talmente spregiudicata e avida che non sarà mai pronta a cedere il posto all’umanità. L’America, sebbene potenza mondiale, ha dimostrato per l’ennesima volta la sua arretratezza morale e la domanda sorge spontanea: quante altre stragi dovranno essere commesse con tanta facilità e quante altre vittime dovranno essere commemorate per fare in modo di ottenere un’adeguata e più che mai necessaria regolamentazione delle armi negli Stati Uniti?
Beatrice Dall’Aglio, Francesca Formaggio, Marco Primon-Classe 4CL