Tutte le guerre hanno tra le conseguenze peggiori il fatto di forzare molte persone a fuggire, costrette a lasciare il proprio paese, le abitudini, i costumi, per cercare una nuova vita più sicura. Ogni giorno migliaia di profughi rischiano la vita in pericolose traversate via mare, nascosti dentro camion o container, oppure intraprendendo lunghi viaggi a piedi nel tentativo di raggiungere la salvezza. Il 2022 ha segnato una grande rotta dall’Ucraina, a causa dell’attuale guerra provocata dal presidente Putin, che è ricorso a bombardamenti e alla occupazione del territorio ucraino per vari motivi politici. Vedere persone bisognose di tutto e in fuga genera, oltre che degrado, una certa ansia, perché sappiamo quanto la disperazione sia pericolosa. Il nostro paese, essendo circondato dal mare, è il più interessato d’Europa da sbarchi di clandestini, nonostante l’Italia sia uno dei passaggi più veloci verso altre nazioni benestanti, come Germania, Svezia, …
L’inserimento nella società per i rifugiati non è facile, a causa della concorrenza per i posti di lavoro, spesso carenti. Per il nostro paese, nei prossimi tempi, sarà un problema molto difficile da affrontare, in quanto l’afflusso notevole di questa povera gente non troverà ospitalità a sufficienza, poiché i nostri centri di accoglienza causeranno al paese costi elevatissimi da sostenere. La gestione dei flussi migratori a livello mondiale dovrà essere affrontata dai governi dei paesi locali, i quali avranno l’obbligo di ospitare in maniera adeguata i migranti, dando loro una sistemazione accogliente e cercando in futuro di inserirli nella vita quotidiana dello stato stesso. Una concreta risposta al problema dell’immigrazione non c’è ancora, però un equilibrio economico tra stati, basato sulla possibilità di scambi non solo commerciali, potrebbe essere una soluzione: evitando la chiusura delle frontiere per poter gestire meglio il flusso migratorio e gli spostamenti delle persone, i quali attualmente sono poco controllati.