L’energia elettrica è una scoperta relativamente recente (si può dire che gli studi specifici sono cominciati poco prima del 1800). Questo ritardo ha ragioni plausibili. Infatti l’energia – che oggi sappiamo essere onnipresente in natura – non è direttamente visibile; inoltre i suoi effetti si riscontrano in fenomeni talmente diversi da rendere impensabile un collegamento tra loro: da sempre si conoscono fenomeni curiosi e innocui come la bacchetta di ambra che attira un pezzetto di materiale leggero come un coriandolo di carta (elektron è ambra, in greco), oppure forme così spettacolari e temibili (i fulmini) da essere considerate per millenni interventi misteriosi della collera divina.
Soltanto alla fine del 1800 – dopo cent’anni di ricerche e insieme di utilizzazione dell’energia elettrica – si è incominciato a capire il profondo legame tra l’e. e la struttura atomica della materia.
Quando si studia la corrente elettrica e i fenomeni che produce si devono considerare alcune grandezze relative ad essa.
La differenza di potenziale (o TENSIONE):
È la misura della forza con cui vengono spinti gli elettroni attraverso il conduttore.
è la principale grandezza elettrica e si misura in Volt (simbolo V) dal nome dello scienziato italiano Alessandro Volta (1745-1827) che inventò e costruì la prima pila.
Quando un generatore entra in funzione ai suoi estremi, detti poli, si genera uno squilibrio di cariche.
La differenza di potenziale è il dislivello di cariche elettriche tra le due estremità di un circuito.
è la quantità di elettroni che attraversano la sezione del circuito nell’unità di tempo.
Il simbolo dell’intensità di corrente è I e la sua unità di misura è l’Ampere (A).
Si definisce resistenza elettrica la capacità di un conduttore di opporsi al passaggio degli elettroni nel circuito. Essa dipende dal materiale che lo costituisce, dalla sua lunghezza e dalla sua sezione.
La resistenza elettrica viene indicata con il simbolo R e misurata in Ohm (Ω)
si calcola moltiplicando l’intensità della corrente che attraversa il filamento per la tensione alla quale è sottoposta. P=VxI
l’energia consumata da un apparecchio è misurata dalla sua potenza moltiplicata per il tempo di funzionamento (ore). E= Pxt
SIMULAZIONI SULLA LEGGE DI OHM E SUI CIRCUITI
CIRCUITO ELETTRICO ELEMENTARE:
è costituito da fili conduttori, generatore, utilizzatore, interruttore
CIRCUITI IN SERIE E IN PARALLELO