COME FUNZIONA
Le centrali termoelettriche, sostanzialmente, sono costituite da sistemi di conversione che utilizzano l'energia chimica dei combustibili per trasformarla in energia elettrica.
Le centrali termoelettriche sono caratterizzate da una caldaia, alimentata automaticamente dal deposito che contiene il combustibile e attraversata da una serpentina nella quale circola l'acqua.
L'acqua, grazie alla combustione e all'energia termica conseguente, viene riscaldata fino a 300°C e si trasforma in vapore; questo viene ulteriormente riscaldato fino a 450°C ed acquisisce una notevole pressione.
Il vapore convogliato sulla turbina, cede la sua energia cinetica facendo ruotare la stessa.
La turbina, collegata all'asse dell'alternatore lo trascina in rotazione. Nell'alternatore, grazie al fenomeno dell'induzione elettromagnetica, l'energia meccanica trasmessa dalla turbina, viene trasformata in energia elettrica.
L'energia elettrica prodotta dall'alternatore viene trasmessa al trasformatore che ne innalza la tensione, per evitare perdite, prima di immetterla nella rete di distribuzione.
Il vapore che esce dalla turbina viene riportato allo stato liquido nel condensatore e ripompato nella caldaia.
Il camino provvede ad espellere nell'atmosfera i fumi della combustione.
Questo tipo di centrale inquina fortemente l'aria con i fumi della combustione.Il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, gli ossidi di azoto, il piombo e gli idrocarburi sono detti inquinanti atmosferici primari.
In particolari condizioni climatiche, e cioè quando l'aria non circola e gli inquinanti permangono a lungo nell'atmosfera, si verificano reazioni chimiche, favorite dalla luce del sole, che danno luogo a un insieme di prodotti, denominati nel loro complesso "smog", e che rappresentano gli inquinanti atmosferici secondari.
Un discorso a parte va fatto per l'anidride carbonica, la quale è un componente naturale dell'aria, ed è indispensabile per tutti i processi biologici, ma è anche responsabile della regolazione della temperatura dell'aria.
L'anidride solforosa e gli ossidi di azoto, che si generano dalla combustione del carbone e dei derivati del petrolio, provocano il fenomeno delle piogge acide. Combinandosi con l'acqua piovana, l'anidride solforosa si trasforma in acido solforico e gli ossidi di azoto in acido nitrico, e poi ricadono al suolo. L'effetto di queste piogge è progressivo e insidioso, esse producono un accumulo di acidi nel terreno e nelle acque dei fiumi e dei laghi, danneggiando gravemente gli ecosistemi, a partire dalla vegetazione.
L'enorme immissione di CO2 nell'atmosfera impedisce alla Terra di reirradiare nello spazio l'energia che riceve dal Sole, provocando l'effetto serra, cioè il riscaldamento dell'atmosfera, che, a sua volta, provoca l'aumento della temperatura dei ghiacci, determinando un innalzamento del livello del mare, e quindi la sommersione delle regioni costiere, che, come è noto, sono le regioni più popolate della Terra.
Lo smog, il piombo e il monossido di carbonio agiscono in modo diretto sulla funzione respiratoria dei viventi, provocando gravi malattie polmonari.
Non trascurabili i danni all'ecosistema del corpo idrico utilizzato per gli scarichi termici dell'acqua.
Le centrali termoelettriche hanno il vantaggio di poter essere installate dove si vuole, compatibilmente con le esigenze ambientali, e possono essere accese o spente quando è più opportuno. La tecnologia di generazione termoelettrica più efficiente è quella del ciclo combinato (vedi video: https://www.youtube.com/watch?v=Cb-Uv8HdMoU). Come per tutte le centrali termoelettriche, anche la centrale a ciclo combinato è alimentata con un combustibile. L’impianto è composto da una turbina a gas, da un generatore di recupero e da una turbina a vapore. Il funzionamento, per le prime fasi, è completamente identico a quello della centrale termoelettrica così come indicato nella prima parte del presente documento. Successivamente, i gas scaricati dalla turbina anziché essere espulsi vengono impiegati per la produzione di vapore acqueo ad alta pressione, i quali, a loro volta, vanno ad alimentare una ulteriore turbina (diversa dalla precedente), che, collegata ad altri alternatori e trasformatori, produce ulteriore energia elettrica. Effetti sull’ambiente Le centrali termoelettriche producono una grande quantità di fumo che devono essere dispersi nell’aria per mezzo di altissimi camini, e scaricano in mare o nei fiumi le acque di raffreddamento delle caldaie. Queste ultime aumentano la temperatura delle acque, uccidendo specie animali e vegetali, e provocano l’insorgere di nebbie. I fumi, inoltre, contribuiscono all’effetto serra. L’introduzione delle centrali a ciclo combinato ha ridotto tale impatto ambientale e soprattutto il consumo di combustibile fossile.